La stagione termina al Lambeau Field

I Green Bay Packers conquistano il diritto di disputare il loro secondo NFC Championship consecutivo (il nono post fusione AFL-NFL) con una vittoria di gran carattere contro i Los Angeles Rams che, tra cerotti, stampelle e rabberciamenti vari, hanno comunque onorato la partita, non permettendo mai ai Packers di abbassare la guardia.

Intendiamoci, Green Bay ha sempre avuto il pallino in mano e mai, nel corso dell’incontro, si è avuta la sensazione che le cose potessero cambiare, e di questo va dato merito ad un Rodgers eccezionale e ad un LaFleur che ha saputo mettere insieme un game plan tatticamente intelligente per sfruttare le debolezze dei punti forti della difesa dei Rams (torneremo più avanti su questo concetto apparentemente astruso).

Prima della partita i Rams annunciavano a sorpresa di dover rinunciare a Cooper Kupp, togliendo così all’attacco californiano una sicura arma decisiva soprattutto sui terzi down. Nonostante l’assenza di Kupp, tuttavia, il game plan di McVay non cambiava di molto, ed il rookie Van Jefferson, finalmente coinvolto con continuità, non sfigurava e faceva il suo.

Inizio abbastanza contratto per entrambe le squadre, che si scambiano un field goal a testa, ma l’impressione è che la difesa dei Rams non sia ai livelli a cui ci aveva abituato, lasciando scorrazzare per il campo i Packers con troppa facilità.

Il secondo quarto si apre con una penalità stupida quanto sanguinosa da parte di Aaron Donald, evidentemente frustrato dal non riuscire ad essere decisivo come al solito, che aiuta i Packers ad avanzare velocemente in territorio avversario in un drive che termina in touchdown con un passaggio di Rodgers per Adams e che dà il primo scossone alla partita.

Dopo un three and out dei Rams, i Packers affondano nuovamente il colpo con un drive lungo e fruttuoso, che porta avanti i padroni di casa di due segnature con uno scramble straordinario dello stesso Rodgers che scherza Leonard Floyd con una pump fake e si incarica personalmente di varcare la goal line nell’angolino di destra.

I Rams non ci stanno, e grazie alle corse di Akers ed ai passaggi di un Goff particolarmente ispirato nonostante le tre viti al pollice che lo obbligano a giocare con i guanti, trovano la via dell’end zone in un two-minute drill praticamente perfetto. Tocca a Van Jefferson segnare il touchdown del 16-10.

Rodgers, comunque, trova il tempo di attraversare il campo nei 29 secondi rimanenti per permettere a Crosby di mettere a segno altri tre punti importanti per poter andare al riposo avanti di nove punti.

Con la palla in mano alla ripresa, i Packers sistemano la pratica fin dal primo gioco con una corsa straordinaria di 60 yard da parte di Jones, che mette le basi per la segnatura dello stesso Jones con una corsa da 1 yard. La trasformazione da due tentata per recuperare l’errore commesso in occasione del touchdown precedente non va a buon fine.

La difesa dei Rams dà qualche segno di vita obbligando Green Bay al primo punt dell’incontro, e Los Angeles prova a riavvicinarsi nel punteggio con un touchdown di Akers, che prende lo snap direttamente dal centro, con Goff in posizione di wide receiver, e corre in end zone dalle sette yard.

I Rams sembrano in grado di poter tentare la rimonta, perché la difesa ottiene il secondo stop consecutivo, ma l’occasione sfuma grazie anche ad un sack di Clark che mette i Rams di fronte ad un 3&16 che non riescono a convertire.

Ne approfittano i Packers, che vanno a segno con uno splendido passaggio di Rodgers per Lazard, che si invola in touchdown in solitaria dopo uno sprint di 58 yard.

È il chiodo sulla bara delle residue speranze dei Rams, che tentato ancora una improbabile rimonta, ma si devono arrendere ad un altro sack (stavolta di Gary) ai danni di Goff su un quarto tentativo.

Packers al Championship, quindi, e Rams a casa.

LOS ANGELES RAMS

Giro a vuoto per la difesa – La difesa ha portato i Rams fino al Divisional, ed ha registrato un giro a vuoto proprio nel momento decisivo della stagione. Con Donald a mezzo servizio le cose sono state oggettivamente più semplici per i Packers, ma non è una scusante, poiché abbiamo visto anche solo la scorsa settimana che anche senza il 99 al centro della trincea, la difesa dei Rams è in grado di mettere comunque in difficoltà gli avversari.
Poca o nulla la pressione portata su Rodgers, merito anche della prova superlativa di una linea d’attacco dei Packers che non ha risentito affatto dell’assenza di Bakhtiari, ma quello che ha davvero determinato l’esito della partita è stata la marea di placcaggi sbagliati da linebacker e secondaria, soprattutto in occasione delle corse, che spesso guadagnavano dal second e third effort da parte del runner proprio a causa di questi placcaggi errati.
Rivedibili anche le coperture difensive. Probabilmente gli aggiustamenti studiati per la partita non soo stati recepiti in maniera corretta dai defensive back, che sono stati colti spesso e volentieri in controtempo anche a causa di una cattiva comunicazione tra di loro sulle competenze (vedasi il touchdown di Davante Adams o quello conclusivo di Lazard, con i defensive back che non si decidono su di chi sia la competenza delle marcature).

Offensive Line sottotono – Se i Packers non hanno subito l’assenza di Bakhtiari, i Rams hanno sentito, eccome, quella di David Edward nel ruolo di guardia sinistra. Sostituito da Bobby Evans, quello spiraglio è diventata una vera e propria porta girevole per i difensori avversari, che da lì sono spesso passati per mettere pressione su Goff e piazzare almeno tre sack. Evans non ha saputo arginare gli avversari in nessuna maniera, finendo travolto dagli eventi.

Un buon Jared Goff non basta – Nonostante i timori della vigilia, Jared Goff ha giocato alla grande (considerate le condizioni del suo pollice, ovviamente). Jared ha dato una buona risposta a tutti i critici, frettolosi ed ingenerosi, e dopo la buona prestazione di Seattle ha replicato con ancora maggiore convinzione. Purtroppo la sua prestazione non è bastata ai Rams per raddrizzare una partita in cui l’apporto della difesa non è stato quello solito, e le carenze di un attacco che manca di minacce profonde è venuto fuori in tutta la sua drammaticità. Snead e McVay prendano nota per la free agency ed il draft prossimo venturo.

 

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