Riepilogo 2013: Special Teams

Special teams: croce e delizia dei Rams 2013. E’ innegabile che il reparto degli special teams abbia subito un notevole miglioramento rispetto all’anno passato, oltre ad essere quello che si è evoluto in maniera più evidente durante la stagione appena conclusa rispetto al pessimo inizio di campionato.
Tre sono i punti fermi del reparto, i due kicker ed il ritornatore, che hanno dimostrato di poter albergare stabilmente ai piani alti nelle classifiche di ruolo in NFL. Su tutti, ovviamente, il punter Johnny Hekker che, dopo essere stato escluso con qualche rimpianto l’anno scorso, quest’anno si è guadagnato la convocazione al Pro Bowl a suon di cannonate, stabilendo anche il nuovo record NFL per net average con 44,2 yards per punt. Hekker ha infilato una quantità incredibile di punt perfetti: lunghi, alti e direzionati verso la sideline, cioè il tipo di punt che è difficilissimo ritornare per molte yards.
Segue a ruota “Legatron” Zuerlein che, oltre a neutralizzare il kick return game avversario spedendo i kickoff puntualmente in end zone quando non direttamente in touchback,  ha sbagliato solo due calci sui sessantadue tentati questa stagione (due field goal lunghi) e risultando determinante in diverse occasioni, tra cui la vittoria con Arizona ad inizio campionato e quella con Tampa Bay, in cui i suoi tre calci da tre punti sono stati fondamentali.

Di Tavon Austin abbiamo già ampiamente detto nella puntata relativa ai ricevitori. Giova solo ricordare che, una volta aggiustati gli schemi di blocco ed eliminate le penalità stupide, il folletto con il numero 11 è diventato un pericolo letale sui ritorni di punt, tanto che gli avversari hanno iniziato a cercare di evitare che ritornasse i calci preferendo calciare più corto ma fuori dal campo piuttosto che rischiare di prendersi in faccia un touchdown.
Assolutamente positivo anche l’uomo chiave per Zuerlein ed Hekker, cioè il long snapper Jake McQuaid. Un ruolo oscuro, spesso dimenticato, tanto che sfido chiunque a nominare anche solo i long snapper delle squadre della NFC West, per restare agli avversari divisionali che un tifoso Rams dovrebbe conoscere meglio degli altri, ma di vitale importanza. 
Come dicevamo all’inizio, però, non ci sono state solo le gioie che ci hanno dato i tre (quattro) sopramenzionati. Soprattutto ad inizio stagione, infatti, dagli special team sono arrivate le penalità più assurde e numerose, spesso vanificando un ottimo lavoro. In questa specialità si è particolarmente distinto il linebacker di riserva Ray Ray Armstrong, che è stato spesso e volentieri il migliore ed il peggiore del suo reparto, anche nella medesima partita, alternando prestazioni micidiali ad errori e penalità altrettanto micidiali. Migliorato nel corso della stagione, Armstrong ha chiuso in bellezza contro i Seahawks commettendo altre tre costosissime penalità che hanno contribuito a far sì che i Rams non avessero la minima chance per recuperare la partita.
Meritano una citazione particolare sia Chase Reynolds, il cui gioco di copertura è stato molto più che discreto, ed il rookie Daren Bates il quale, sebbene abbia commesso qualche penalità di troppo, si è spesso distinto nella copertura del kickoff, causando anche, assieme a McLeod, un fumble ritornato in touchdown contro Houston.
In vista della prossima stagione gli special teams hanno la potenzialità di diventare tra i migliori della lega, sempre che Fassell riesca a mantenere lo standard visto nella seconda parte della stagione diminuendo drasticamente il numero di penalità commesse.
 

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