Date le premesse, la sconfitta di domenica a Foxboro potrebbe essere una di quelle che non fanno male. Dover rinunciare al proprio runningback titolare ed andare in casa dei finalisti e tenere botta fino a 3 minuti dalla fine, potrebbe essere comunque considerata una sconfitta onorevole, dopo aver venduto cara la pelle. Ma dopo aver visto la partita, i rimpianti ci sono, e sono anche piuttosto grossi. I Rams hanno commesso tanti di quegli errori, che alla fine i Patriots sono riusciti a portare a casa la partita, pur senza giocare meglio nè fare un granchè per meritarsi la vittoria.
Non ingannino i numeri: Cassell ha messo a segno numeri record per la sua breve carriera, ma il tutto è dovuto più alle incomprensibili strategie difensiove che alla reale efficacia del gioco aereo di New England.
Senza Jackson, il peso dell’attacco è gravato tutto sulle spalle di Bulger, che ha risposto a corrente alternata.
Pur accumulando anch’egli numeri importanti, Bulger ha completato solo il 50 per cento dei passaggi, ed ha commesso errori madornali che sono costati almeno otto punti (due TD pass malamente sprecati che hanno obbligato i Rams ad accontentarsi del Field Goal).
Le note positive della giornata arrivano da Pittman, che ha sostituito egregiamente Jackson, e che solo il playcalling orientato sui passaggi ha limitato sotto le 100 yards corse, e dalla coppia di ricevitori Avery-Burton, che si stanno imponendo sempre più come le armi letali dell’attaco dei Rams. Avery soprattutto, con i suoi numeri stratosferici (6 ricezioni per 163 yards) si conferma come un’arma pericolosissima nel profondo grazie alla sua velocità che gli consente di bruciare sul posto i difensori avversari. Vedremo fin quando le difese continueranno a difendere su di lui con un singolo uomo.
Leggero disappunto invece da parte della linea d’attacco, che ha giocato alla grande metà partita per poi perdersi completamente nel secondo tempo, costringendo Bulger a mangiare il pallone in quattro o cinque occasioni e concedendo sack con perdite di terreno pesantissime che hanno fatto stallare gli attacchi dei Rams.
Infine, come accennavamo prima, inspiegabile la difesa messa in piedi da Venturi questa settimana. Vedere i cornerback lasciare 15 yards di cuscino ai ricevitori avversari, tra cui un certo signor Randy Moss, ha lasciato perplessi un po’ tutti, ed i conseguenti grossi guadagni su passaggio in situazioni critiche da parte dei patriots non sono stati quindi una grossa sorpresa.
Haslett comunque è sulla strada giusta, e lo si vede anche della chiamate, che sono più dei messaggi al mondo che altro.
Giocarsi un quarto e uno sulle proprie 41 nel drive iniziale, o chiamare un onside kick all’inizio del secondo tempo, sono delle cristalline dichiarazioni “di guerra” per gli avversari: “Noi siamo qui, e siamo qui per vincere”, molto diverso dal playcalling timoroso di Linehan.
Domenica arriva Warner con i suoi Cardinals. Haslett e Venturi se,bravano avere una capacita’ particolare di imbrigliare Warner quando giocava con i Rams e l’accoppiata dei coach era a New Orleans, quindi si spera che si ricordino un po’ di cose da allora e le mettano in pratica. La vittoria varrebbe doppio, perchè lancerebbe prepotentemente i Rams nella contesa per il titolo divisionale, unica ed ultima speranza di accedere alla postseason questa stagione.