Thomas Jesse Fears
Wide Receiver (1948-1956)
Thomas Jesse Fears, di origini messicane, fu considerato da molti l’erede del grande Don Hutson nel ruolo di Wide Receiver, soprattutto dopo che nei primi tre anni di carriera polverizzò qualsiasi record precedente di ricezioni in stagione (77 nel 1949 e 84 nel 1950) ed in partita (ben 18 il 12 Novembre 1950 contro i Green Bay Packers.
Fears, inizialmente reclutato dal Santa Clara College, dovette interrompere gli studi (e la pratica del football) per servire la patria durante la Seconda Guerra Mondiale, ma al suo ritorno ottenne un posto ad UCLA dove disputò due stagioni da junior e senior che terminarono con la nomina ad All-America.
Draftato dai Rams nel 1945 (prima che si trasferisse ad UCLA – il draft aveva regole leggermente diverse rispetto ad oggi -) come Defensive Back, fu coach Clark Shaughnessy a trasformarlo nel primo Wide Receiver della storia. Fears infatti si allineava lontano dal tackle, nella posizione che oggi conosciamo come Wide Receiver, appunto, e grazie alla connessione con i quarterback Bob Waterfield e Norm Van Brocklin, si trasformò in un’arma letale per le difese avversarie.
Fu proprio un passaggio di Norm Van Brocklin per Tom Fears, il quale trasformò il lancio da 13 yards in uno sprint da 73 yards, che valse il touchdown della vittoria contro Cleveland nella finale del 1951, riportando così il titolo in casa Rams per la prima volta dopo lo spostamento da Cleveland e dopo aver perso la finale i due anni precedenti.
La carriera di Fears terminò dopo nove stagioni a Los Angeles, nel corso delle quali ammassò 400 ricezioni per 5397 yards e 38 touchdown, numeri impressionanti per l’epoca.
Fears non abbandonò comunque l’ambiente, ed iniziò la carriera di coach facendo da assistente all’astro nascente Vince Lombardi nei Packers ed all’ex compagno di squadra Bob Waterfield nei Rams.
L’occasione per diventare Head Coach arrivò dai New Orleans Saints nel 1967, la loro stagione id esordio nella lega, ma dopo quattro stagioni perdenti venne silurato, e si trasferì a Philadelphia, dove fece l’offensive coordinator sotto coach Ed Khayat.
Nel mentre Tom Fears venne inserito nella Hall of Fame con la classe del 1970, e nel 1974 venne chiamato a ricoprire l’incarico di Head Coach nei Southern California Sun della neonata World Football League.
Nel 1976 venne nominato nella College Hall of Fame, ed iniziò una attività di scout per alcune squadre NFL e di consulente cinematografico per alcuni film che parlavano di football, il iù famoso dei quali fu “North Dallas Forty” (noto in Italia come “I Mastini del Dallas”), che gli procurò una “scomunica” da parte della NFL e gli divenne impossibile trovare lavoro in qualsiasi modo in una franchigia della National Football League.
Ripiegò quindi sul College e sulla USFL, diovenendo il direttore del personale dei Los Angeles Express, ma anche in quel caso durò poco.
L’ultimo contatto con il football fu la nomina a Head Coach della squadra di Milano della nuova International League of American Football, che però non partì mai, battuta sul tempo dalla World League (la futura NFL Europe).
Nel 1994 a Fears venne diagnosticato il morbo di Alzheimer, malattia che ne provocò il decesso nel 2000.
Fears, inizialmente reclutato dal Santa Clara College, dovette interrompere gli studi (e la pratica del football) per servire la patria durante la Seconda Guerra Mondiale, ma al suo ritorno ottenne un posto ad UCLA dove disputò due stagioni da junior e senior che terminarono con la nomina ad All-America.
Draftato dai Rams nel 1945 (prima che si trasferisse ad UCLA – il draft aveva regole leggermente diverse rispetto ad oggi -) come Defensive Back, fu coach Clark Shaughnessy a trasformarlo nel primo Wide Receiver della storia. Fears infatti si allineava lontano dal tackle, nella posizione che oggi conosciamo come Wide Receiver, appunto, e grazie alla connessione con i quarterback Bob Waterfield e Norm Van Brocklin, si trasformò in un’arma letale per le difese avversarie.
Fu proprio un passaggio di Norm Van Brocklin per Tom Fears, il quale trasformò il lancio da 13 yards in uno sprint da 73 yards, che valse il touchdown della vittoria contro Cleveland nella finale del 1951, riportando così il titolo in casa Rams per la prima volta dopo lo spostamento da Cleveland e dopo aver perso la finale i due anni precedenti.
La carriera di Fears terminò dopo nove stagioni a Los Angeles, nel corso delle quali ammassò 400 ricezioni per 5397 yards e 38 touchdown, numeri impressionanti per l’epoca.
Fears non abbandonò comunque l’ambiente, ed iniziò la carriera di coach facendo da assistente all’astro nascente Vince Lombardi nei Packers ed all’ex compagno di squadra Bob Waterfield nei Rams.
L’occasione per diventare Head Coach arrivò dai New Orleans Saints nel 1967, la loro stagione id esordio nella lega, ma dopo quattro stagioni perdenti venne silurato, e si trasferì a Philadelphia, dove fece l’offensive coordinator sotto coach Ed Khayat.
Nel mentre Tom Fears venne inserito nella Hall of Fame con la classe del 1970, e nel 1974 venne chiamato a ricoprire l’incarico di Head Coach nei Southern California Sun della neonata World Football League.
Nel 1976 venne nominato nella College Hall of Fame, ed iniziò una attività di scout per alcune squadre NFL e di consulente cinematografico per alcuni film che parlavano di football, il iù famoso dei quali fu “North Dallas Forty” (noto in Italia come “I Mastini del Dallas”), che gli procurò una “scomunica” da parte della NFL e gli divenne impossibile trovare lavoro in qualsiasi modo in una franchigia della National Football League.
Ripiegò quindi sul College e sulla USFL, diovenendo il direttore del personale dei Los Angeles Express, ma anche in quel caso durò poco.
L’ultimo contatto con il football fu la nomina a Head Coach della squadra di Milano della nuova International League of American Football, che però non partì mai, battuta sul tempo dalla World League (la futura NFL Europe).
Nel 1994 a Fears venne diagnosticato il morbo di Alzheimer, malattia che ne provocò il decesso nel 2000.