I Redskins prevalgono sui Rams 9-7 al termine di una partita non bella, in cui ai pellerossa sono bastati tre field goal contro un solo TD dei Rams per portare a casa l’intera posta.
Si sono affrontati due attacchi dalle polveri bagnate, ma il merito di quello dei Redskins, anche se non ha violato la end zone avversaria, è sicuramente quello di aver controllato il gioco per lunghi periodi di tempo. Ben quattro drives di più di 10 azioni la dicono lunga sul come i Redskins abbiano tenuto fuori dal campo Bulger e soci. La tattica potrebbe non funzionare contro attacchi più esplosivi, soprattutto perchè a questi lunghi drive sono seguiti solo tre miseri field goal, ma per questa settimana tanto è bastato.
I Rams recriminano contro sè stessi per l’ennesimo fumble nel momento tpico della partita, quando Donnie Avery ha perso la palla sulle cinque offensive in maniera abbastanza stupida dopo che un bellissimo drive aveva portato i Rams in posizione ottima per mettere altri punti sul tabellone nel terzo quartoquando il punteggio era già di 9-7 per i Redskins. Se si aggiunge un drop di McMichael, che si lasciava sfuggire un TD praticamente fatto qualche azione prima, si capisce come i Rams siano andati davvero vicini alla prima vittoria stagionale.
Dicevamo di attacco dalle polveri bagnate, ed infatti Bulger e soci, a parte nel drive del TD ed in quello del fumble, non sono riusciti quasi mai a muovere palla con efficacia, anche se c’è stato un netto miglioramento nelle corse rispetto alla scorsa settimana. Jacson ha superato le 100 yards di corsa ed è stato utilizzato anche in posizione di wide receiver in qualche occasione, ma molti meccanismi devono ancora essere oliati,come ad esempo gli screen,tanto che all’ennesima chiamata di screen su Jackson uno Spagnuolo apparentemente calmo ha seccamente ripreso Shurmur per le chiamate che stava facendo.
Sul fronte Redskins a fronte di un Portis a corrente alternata, si è visto un Campbell abbastanza in palla, con uno scramble micidiale ed una perfetta intesa con il TE Cooley (sebene per i Rams quella di subire dal TE avversario sia oramai una costante da diversi anni), ma l’offense giallorossa si spegneva inesorabilemnte una volta superata la linea delle 20 yards offensive. Grazie anche all’eccellente partita della secondaria dei Rams in red zone, ma non si capisce come i Redskins posano chiudere un quarto ed uno sulle 30 aprendo un’autostrada per Portis e poi si facciano ricacciare indietro nella stessa situazione sulle cinque offensive.
La cronaca della partita è presto fatta: i Rams stentavano molto all’inizio della gara, lasciando la palla in mano ai Redskins che però non riuscivano ad andare oltre a due calci piazzati nelprimo e nel secondo quarto.
Bulger risvegliava i suoi e Jackson cominciava a carburare, ed i Rams si portavano in vantaggio al termine di un lungo drive culminato in una perfetta fade di Robinson, che veniva pescato nell’angolo della end zone da Bulger, che lo imbeccava con un perfetto lob sopra la testa di DeAngelo Hall. I Rams tenevano il punteggio causando e recuperando un fumble a fine tempo,ed andavano al riposo in vantaggio 7-6. Nel terzo quarto la musica non cambiava, ma dopo il terzo field goal dei Redskins, i Rams sembravano poter piazzare il colpo decisivo. Un altro lungo drive, in cui Jackson esplodeva in una corsa da 58 yards, portava i bluoro in posizione favorevole, ma prima McMichael si lasciava sfuggire le mani un passaggio abbastanza semplice, poi Avery combinava il pasticcio perdendo palla sulle cinque avversarie.
La difesa dei Rams cercava di porre rimedio alla situazione e quasi ci riusciva, quando Long e Hall sackavano Campbell in end zone, ma il QB dei Redskins riusciva ad allungare la palla oltre la goal line evitando la safety.
Sul 9-7 i Redskins piazzavano un altro lunghissimo drive,che sembrava destinato a concludersi con dei punti sul tabellone, ma che i Rams riuscivano invece a stoppare sulle proprie 4 riconquistando palla.
Dopo tre tentativi falliti, Bulger metteva la parola fine all’incontro lanciando una bomba in profondità su Avery, in doppia copertura, ignorando completamente Steven Jackson solo soletto nella flat, che avrebbe sicuramente conquistato almeno un primo down e fermato il cronometro, regalando altre quattro possibilità al proprio attacco.