Dopo la splendida vittoria ottenuta contro i Redskins, arriva la conferma contro i Seahawks, battuti 20-3 all’Ed Jones Dome. I Rams interrompono diverse strisce negative: non vincevano contro Seattle da 5 anni, non vincevano una partita divisionale da tre anni, non vincevano due partite consecutive in casa da tre anni.
Nonostante uno Steven Jackson a mezzo servizio a causa dell’infortunio all’inguine rimediato domenica scorsa, i Rams hanno condotto una gara solida e convincente, sempre in vantaggio nel punteggio e sempre con la sensazione che i Seahawks non sarebbero riusciti a ribaltare la situazione.
Trascinati da una linea di difesa davvero monumentale, che ha messo sotto pressione Hasselbeck per tutta la partita, sackandolo quattro volte ma affrettandone il lancio spesso e volentieri, e che ha contenuto il gioco di corsa affidato al solito Forsett, i Rams hanno davvero dato l’impressione di aver finalmente svoltato l’angolo e di aver cambiato atteggiamento. Lo dimostra anche il fatto che, come già la scorsa settimana, si è invertita la tendenza che voleva i Rams affondare nel terzo quarto dopo aver ben giocato la prima frazione. Il terzo periodo è invece diventato quello della legittimazione della vittoria e finalmente degli aggiustamenti del coaching staff in base a quanto visto nel primo tempo.
E’ difficile fare una graduatoria, ma certamente in attacco la parte del leone l’ha fatta Steven Jackson, mezzo zoppo, con una limitata mobilita’ laterale, capace di guadagnare comunque 70 yards contro una delle migliori difese sulle corse della lega, aggiungendone un’altra cinquantina su ricezione, grazie ad un uso sapiente degli screen da parte di Shurmur. Ed il playcalling è nuopvamente stato l’arma in più di questi Rams. Forse, ad essere pignoli, si potevano sfruttare meglio le voragini che la difesa di Seattle lasciava nel mezzo, evitando di cercare con troppa assiduità la sideline come ha fatto Bradford per tutta la partita, ma bisogna dare atto a Shurmur che, rispetto all’inizio della stagione ma anche ruispetto all’anno scorso, il playcalling è decisamente più efficace ed adatto alle situazioni in campo.
E di Bradford che dire? Costretto a lanciare ad un parco ricevitori poco più che mediocre (m,a la ricezione in tuffo ad una mano di Amendola sembrerebbe dimostrare il contrario), è riuscito ad andare vicino alla sua prima partita da 300 yards in carriera, fermandosi solo perchè a fine partita Spagnuolo ha chiamato molte corse per far passare il tempo.
Protetto egregiamente dalla linea d’attacco, con qualche problemino sui tight end che non intercettano correttamente i blitz (due dei quattro sack subiti arrivano da li’), Bradford ha potuto mostrare la sua estrema precisione nei passaggi e la sua freddezza nella tasca. Peccato solo per l’intercetto, non tanto per il turnover in sè (lancio sbagliato: ci sta) quanto per il momento che poteva essere davvero critico.
Parlavamo di linea di difesa mostruosa, ma dovremmo forse allargare il discorso all’intero reparto difensivo.
Oltre a Long (finalmente almeno mezzo sack anche per lui, a coronamento del suo grandissimo lavoro tutt’altro che oscuro) e Hall (altri due sack), si sono distinti il rookie Selvie, che sta tenendo fede a ciò che molti scout dicevano di lui, e soprattutto Fred Robbins. Arrivato a St.Louis tra mille lazzi ed ilarità da parte della stampa, Robbins si sta pian piano rivelando il miglior acquisto dei Rams, fatta salva l’acquisizione di Bradford, naturalmente. Anche ieri grande pressione, un paio di placcaggi nel backfield, un fumble recuperato ed una prestazione maiuscola.
Per finire, per la serie “ride bene chi ride ultimo”, da registrare il trash talking sfrenato da parte di Washington (autore di due TD su ritorno di kickoff domenica scorsa) nei confronti di Donnie Jones il quale, dopo averlo affrontato a muso duro nel riscaldamento prepartita, l’ha messo a tacere sparando palloni costantemente dentro le dieci yards avversarie, senza permettere ritorni stratosferici (anzi… senza permettere ritorni: punto).
E non volevo dirlo, ma devo: i Rams sono primi in classifica (a pari con Cardinals e Seahawks) nella NFC West. Che vertigini!!!!