Quella di domenica sera era la partita più importante da tre anni a questa parte per i Rams, e squadra e pubblico hanno dato le risposte che ci si attendeva. Dopo diverse stagioni di mediocrità, la sfida con i Niners tornava ad essere importante in chiave playoff, e l'intensità della partita è stata all'altezza delle aspettative (la qualità un po' meno, ma non si puo' avere tutto…).
Un Ed Jones Dome finalmente in bluoro e con un buon livello di decibel ad incitamento della squadra di casa, faceva da cornice ad una partita che ha vissuto fasi alterne.
I Rams iniziavano premendo subito sull'acceleratore, ed un ottimo Sam Bradford portava i Rams fino alla una yard avversaria, da dove Steven Jackson apriva lo score con una corsa da una yard. I Rams tornavano così a segnare nel loro drive di apertura dopo molte settimane, e quando la difesa costringeva Troy Smith alla safety (complice anche un pessimo snap), sembrava che la partita potesse andare via liscia e senza troppi grattacapi.
La pensava così anche Pat Shurmur, evidentemente, poichè cambiava radicalmente strategia offensiva abbandonando il game plan aggressivo che era valso il touchdown del primo drive, per affidarsi alla ragnatela di passaggetti corti e corse centrali dove Spikes e Willis facevano ottima guardia, che portava i Rams allo stallo nei drive successivi.
Se i Niners non si rifacevano sotto nel punteggio era solo per la loro indisciplina e l'insipienza tattica di Singletary. Una marea di penalità metteva l'attacco di San Francisco in situazioni dalle quali uscire era un miracolo, e nonostante Troy Smith ogni tanto tirasse fuori il classico coniglio fuori dal cilindro, non era una situazione sostenibile per i californiani.
A scuotere la partita ci pensava Ted Ginn, che raccoglieva un punt e lo riportava in touchdown dopo una galoppata di 78 yards. I Rams rispondevano, sempretitubanti, con un field goal di Josh Brown, ed i Niners raddoppiavano con una delle migliori azioni della serata, un catch and run di Crabtree da 60 yards su passaggio di un Troy Smith che riusciva sempre a creare grattacapi alla difesa dei Rams con la sua mobilità.
Nel secondo tempo, però, Shurmur sembrava accorgersi che la tattica attendista e conservativa non lo avrebbe portato da nessuna parte, e decideva di liberare Bradford dalle briglie con cui lo aveva tenuto a cuccia per tutto il primo tempo. Il rookie rispondeva da par suo, smentendo anche i soloni che lo avevano già accusato di aver colpito il "rookie wall" a causa delle prestazioni sottotono delle ultime settimane. Con la difesa dei Ninersconcentrata su Jackson ed Amendola, Bradrord iniziava a colpire gli obiettivi secondari, lanciando palloni invitanti a Alexander e Gibson, i quali li trasformavano in preziosi primi down. Dopo un altro field goal di Brown, che riportava i Rams avanti di un punto, Bradford trovava Laurent Robinson per il secondo TD della serata, una segnatura che spezzava le gambe ai Niners.
Sulla panchina californiana regnava il caos più assoluto, con Troy Smith e Singletary che avevano un diverbio acceso che portava, un paio di drive dopo, alla sostituzione di Troy Smith con Alex Smith. Una decisione scellerata, quella di Singletary, che,di fatto, consegnava la partita nelle mani dei Rams, la cui difesa poteva finalmente rilassarsi nel controllare un quarterback statico come Alex Smith.
Il risultato finale di 25-17 eliminava definitivamente i Niners dalla corsa playoff, mentre i Rams sono attesi domenica prossima da un'altra partita della stagione a Seattle, in un confronto che deciderà chi tra Rams e Seahawks vincerà la NFC West ed ospiterà una Wild Card il prossimo 9 gennaio.
Era una partita che poneva tante domande, e le risposte sono arrivate. I Niners hanno chiuso il biennio di Singletary, silurato a furor di popolo (e di giocatori) nell'immediato dopopartita, nel peggiore dei modi, rendendosi conto di aver buttato due anni di ricostruzione grazie all'ennesimo coordinatore che, una volta nominato head coach, dimostra di non averne la stoffa.
I Rams invece hanno risposto bene alla pressione della partita, anche se la sensazione, sgradevolissima, è quella di un offensive coordinator che non crede nei mezzi del proprio attacco, virando verso una tattica conservatrice non appena la squadra costruisce un piccolo vantaggio.
Ottimo Sam Bradford, capace davvero di cavare il sangue dalle rape, senza nulla togliere ai vari Amendola, Gibson ed Alexander.
Edora, sotto con i Seahawks. La partita verrà trasmessa in primetime, marcando così il ritorno dei Rams in prima serata nazionale dopo quasi tre anni di assenza. Un piccolo segno che le cose stanno volgendo al meglio nel Missouri.