Un mese di assenza da queste pagine per numerosi mitivi, ci hanno lasciato con un po’ di arretrati di notizie da smaltire. Tralasciando quelli legati all’attualità, che oggi sarebbero di poco o nullo interesse, vediamo di recuperare alcuni degli argomenti principali di cui si è parlato a Rams Park negli ultimi 40 giorni.
L’interesse della maggioranza è volto ai minicamp tenuti in queste settimane, all’installazione dei playbook di attacco e difesa ed alle prime impressioni destate dai rookies draftati ad Aprile.
Detto che le cose procedono in maniera spedita e che si respira una certa aria di ottimismo in squadra (la stessa che si respirava lo scorso anno, a dire il vero, e poi sappiamo com’è andata a finire), la notizia importante è che il front office non ha avuto soverchi problemi a mettere sotto contratto le scelte di Aprile. A parte i due cornerback Janoris Jenkins e Trumaine Johnson, il cui accordo sembra comunque questione di giorni, tutti gli altri rookies hanno trovato accordi soddisfacenti con i Rams e, a parte sorprese dell’ultima ora, Fisher potrà contare su tutti quanti sin dall’inizio del camp estivo.
Nel reparto acquisizioni, i Rams hanno messo sotto contratto il linebacker Rocky McIntosh, cinque anni da starter a Washington, che dovrebbe così sopperire alla cronica amncanza di un outside linebacker di sostanza, uno dei reparti lasciati scoperti dal draft. Tra McIntosh, Haggan e Dunbar, la situazione dovrebbe essere abbastanza sistemata in quel settore.
I minicamp hanno sottolineato il grande potenziale di Givens come ricevitore, mentre Bradford sembra abbastanza a suo agio nel nuovo sistema offensivo, a differenza dello scorso anno quando faticò molto ad entrare in sintonia con il complicato attacco di McDaniels.
Sul versante politico il St.Louis CVC ha rifiutato la proposta di ristrutturazione dello stadio che i Rams avevano presentato in risposta a quella originale del CVC. La faccenda si risolverà con l’arbitrato, e questa soluzione non è sicuramente la migliore nè per la città nè per la squadra.
A margine di ciò, il nome dei Rams è stato accostato al Bounty System dei Saints. Nelle prove raccolte dalla NFL, infatti, vi sono numerosi e precisi riferimenti ai Rams, ovviamente come avversari, e non come organizzatori o usufuitori del sistema. Particolare attenzione era stata mostrata dai Saints nei confronti di Bulger ed Avery, ritenuti i due anelli deboli dell’attacco bluoro.