Splendida vittoria casalinga dei Rams contro i rivali divisionali dei Seahawks, in una partita che ha visto gli special teams sugli scudi ma che ha anche mostrato una difesa davvero vicina al reparto perfetto che Fisher vorrebbe.
I Seahawks arrivavano dalla contestatissima vittoria contro Green Bay, determinata da un grossolano errore arbitrale che trasformava un intercetto in touchdown, ma al di là di questo sul biglietto da visita mostravano ben otto sack ai danni di Aaron Rodgers nel solo primo tempo. Con la cronica difficoltà della linea offensiva dei Rams era lecito aspettarsi una giornata campale per Bradford, ma la prima sorpresa è arrivata proprio da questo mismatch.
La linea offensiva di St.Louis ha retto abbastanza bene l’urto del fronte difensivo dei falchi di mare, nonostante tutto. Qualche sack è arrivato, ovviamente, e spazio per correre i vari Jackson e Richardson non he hanno praticamente mai trovato, ma se si eccettuano tre o quattro situazioni davvero tremende, come quando Ojinnaka è stato letteralmente ribaltato dal suo avversario diretto che ha poi placcato Bradford, l’attacco dei Rams è stato in grado di giocarsela per buona parte della partita.
Sicuramente non una delle sue migliori prestazioni, ma Bradford ha saputo prendersi quello che la difesa gli concedeva, ed in un paio di occasioni ha anche ridicolizzato la secondaria difensiva (composta da tre probowlers su quattro, vorremmo ricordare) completando una biomba su Givens per 52 yards e mancando la replica per un soffio nel terzo periodo.
Gli special teams, dicevamo. In effetti tutti e 19 i punti segnati dai Rams arrivano dagli special team. Zuerlein ha messo a segno quattro field goal, compresi uno da 58 yards (nuovo record della franchigia) ed uno da 60 (nuovissimo record della franchigia) che sono passati ben oltre la traversa, segno che avevano ancora qualche yard di buono come lunghezza. L’unico touchdown della partita è arrivato in un trick play su un quarto e goal della due yards, dove il punter Hekkers, schierato come holder, ha eseguito ottimamente una finta di field goal trovando Amendola solo soletto in end zone, completamente ignorato dalla difesa di Seattle che non si era accorta che Amendola non era stato sostituito. Siamo sinceri: da queste parti non amiamo particolarmente questo tipo di trick play, ritenendoli un po’ al limite dell’etica sportiva, ma sappiamo anche di essere abbastanza controcorrente con questo modo di pensare.
La difesa ha offerto, come dicevamo, una splendida prova, sebbene non esente da pecche. Lasciando da parte il primo drive dei Seahawks, che hanno percorso tutto il campo praticamente indisturbati a botte di dieci yards alla volta, per tutto il resto della partita Wilson ha trovato non poche difficoltà a trovare i propri ricevitori, e più di una volta ha dovuto ricorrere alle sue doti di folletto per sfuggire alla pressione di una linea di difesa dove, con il rientro di Rockers, chiunque fosse in campo faceva il diavolo a quattro contro una linea d’attacco solitamente solida ed impermemabile.
I problemi a fermare le corse sono rimasti, al punto che forse se avessero tenuto più la palla a terra forse i Seahawks avrebbero avuto maggiori possibilità di mettere altri punti sul tabellone, ma tra la pressione della linea e l’ottima giornata della secondaria, che ha pizzicato altri due passaggi (otto finora gli intercetti dei defensive backs bluoro) il gioco aereo dei Seahawks è stato completamente neutralizzato.
E’ fuor di dubbio che in casa questa squadra si trasformi, sebbene si possa parlare di disfatta solo per la partita di Chicago, in quanto a Detroit si era arrivati ad un niente dalla vittoria, e non vediamo così impossibile che i Rams finiscano 8-8 senza operdere mai tra le mura amiche e senza vincere mai al di fuori di esse.
Giovedì sera arrivano i lanciatissimi ed imbattuti Arizona Cardinals, una squadra che, per i St.louisiani DOC, porta sempre il sapore di una sfida particolare. Dopo aver tarpato le ali ai falchi di mare, i Rams sapranno fare lo stesso con i Cardinals?