La lunga attesa sta per finire e, finalmente, domenica sera all’Ed Jones Dome sarà di nuovo ora di vedere all’opera i Rams per l’apertura della stagione 2014 contro i Minnesota Vikings.
Per usare un luogo comune molto abusato, non sarà una partita facile. Inutile dire che l’infortunio al quarterback titolare due settimane prima dell’inizio della stagione sconvolge inevitabilmente i piani del coaching staff, e nonostante tutto l’ottimismo mostrato e la fiducia incondizionata in Shaun Hill, è chiaro che se uno è titolare e l’altro riserva, una ragione ci sarà.
La partita, però, non sarà difficile a causa del cambio forzato del quarterback. Lo sarà perché la difesa dei Rams, considerata una delle più forti della NFL, dovrà subito fare i conti con Adrian Peterson, il runner che poco tempo fa arrivò ad un soffio dal battere il record di yard corse in stagione del nostro indimenticato Eric Dickerson, grazie anche alle oltre duecento yards corse proprio contro i Rams nell’ultimo incontro tra queste due squadre. Da allora la difesa dei Rams è certamente migliorata, e Peterson ha un’operazione al ginocchio in più che, però, pare non l’abbia rallentato più di tanto. La preoccupazione principale nasce dal fatto che in questa preseason il punto debole della difesa dei Rams è stato proprio il gioco di corsa avversario. Se ci limitiamo a considerare solo le porzioni di partita in cui hanno giocato i titolari, non c’è molto da stare allegri, e se aggiungiamo la montagna di placcaggi sbagliati (aspetto che, a dire il vero è stato corretto nelle ultime partite), non si può certo dire che possiamo dormire sonni tranquilli in vista della partita di domenica.
Per usare un luogo comune molto abusato, non sarà una partita facile. Inutile dire che l’infortunio al quarterback titolare due settimane prima dell’inizio della stagione sconvolge inevitabilmente i piani del coaching staff, e nonostante tutto l’ottimismo mostrato e la fiducia incondizionata in Shaun Hill, è chiaro che se uno è titolare e l’altro riserva, una ragione ci sarà.
La partita, però, non sarà difficile a causa del cambio forzato del quarterback. Lo sarà perché la difesa dei Rams, considerata una delle più forti della NFL, dovrà subito fare i conti con Adrian Peterson, il runner che poco tempo fa arrivò ad un soffio dal battere il record di yard corse in stagione del nostro indimenticato Eric Dickerson, grazie anche alle oltre duecento yards corse proprio contro i Rams nell’ultimo incontro tra queste due squadre. Da allora la difesa dei Rams è certamente migliorata, e Peterson ha un’operazione al ginocchio in più che, però, pare non l’abbia rallentato più di tanto. La preoccupazione principale nasce dal fatto che in questa preseason il punto debole della difesa dei Rams è stato proprio il gioco di corsa avversario. Se ci limitiamo a considerare solo le porzioni di partita in cui hanno giocato i titolari, non c’è molto da stare allegri, e se aggiungiamo la montagna di placcaggi sbagliati (aspetto che, a dire il vero è stato corretto nelle ultime partite), non si può certo dire che possiamo dormire sonni tranquilli in vista della partita di domenica.
L’head coach Jeff Fisher ha dichiarato che, rispetto all’ultima volta che i Rams hanno incontrato i Vikings, l’approccio alla partita sarà totalmente differente, ed il solo fatto di avere Gregg Williams alla guida della difesa, stavolta, dovrebbe garantire una tattica migliore rispetto a quella adottata due anni fa.
In attacco Fisher ha deciso di andare con l’esperienza, lasciando in panchina la prima scelta (seconda assoluta) del draft di quest’anno Greg Robinson. La linea offensiva sarà quindi composta dal centro Scott Wells, dalle guardie Joseph e Saffold e dai tackle Barksdale e Long. Quest’ultimo è anche il motivo di maggiore preoccupazione in linea. Dopo aver subito lo stesso infortunio di Bradford, e con tre mesi in meno per recuperare, il suo utilizzo in preseason è stato sporadico e, se proprio vogliamo dirla tutta, deleterio, perché l’infortunio di Bradford nasce proprio da un blocco imperfetto di Long. Anche in settimana la sua partecipazione agli allenamenti è stata limitata, come quella di William Hayes, Jo-Lonn Dunbar ed Eugene Sims, e se la decisione di lasciare Robinson in panchina può avere senso nella prospettiva di garantire una maggiore protezione a Hill schierando giocatori di esperienza, la preoccupazione è invece proprio quella di mettere in campo un giocatore che ha sì l’esperienza necessaria, ma sul quale non ci sono certezze riguardo la tenuta fisica e l’integrità del ginocchio. A differenza di Bradford, che aveva seguito fino all’ultima riga un durissimo programma di riabilitazione, i tre mesi di differenza sul tempo di recupero di Long potrebbero davvero diventare un fattore importante.
Speriamo, comunque, di esser qui a parlare di aria fritta, e siamo sicuri che, nel caso in cui Long dimostrasse di avere bisogno di qualche settimana ancora, il coaching staff non esiterà a buttare nella mischia Robinson, che ha passato l’intero camp a lavorare duro sia nella posizione di guardia che in quella a lui più congeniale di tackle.
Pronostici non ne facciamo (anche perché in tanti anni di partecipazione a pick’em vari non abbiamo MAI dato i Rams perdenti, quindi siamo molto inattendibili), ma come sempre speriamo di vedere una bella partita ed una squadra con la maglia blu e oro che si impegna al massimo ed anche oltre per portare a casa il risultato. Se poi gli altri saranno più bravi, complimenti a loro.
DEFEND OUR TURF!!!
In attacco Fisher ha deciso di andare con l’esperienza, lasciando in panchina la prima scelta (seconda assoluta) del draft di quest’anno Greg Robinson. La linea offensiva sarà quindi composta dal centro Scott Wells, dalle guardie Joseph e Saffold e dai tackle Barksdale e Long. Quest’ultimo è anche il motivo di maggiore preoccupazione in linea. Dopo aver subito lo stesso infortunio di Bradford, e con tre mesi in meno per recuperare, il suo utilizzo in preseason è stato sporadico e, se proprio vogliamo dirla tutta, deleterio, perché l’infortunio di Bradford nasce proprio da un blocco imperfetto di Long. Anche in settimana la sua partecipazione agli allenamenti è stata limitata, come quella di William Hayes, Jo-Lonn Dunbar ed Eugene Sims, e se la decisione di lasciare Robinson in panchina può avere senso nella prospettiva di garantire una maggiore protezione a Hill schierando giocatori di esperienza, la preoccupazione è invece proprio quella di mettere in campo un giocatore che ha sì l’esperienza necessaria, ma sul quale non ci sono certezze riguardo la tenuta fisica e l’integrità del ginocchio. A differenza di Bradford, che aveva seguito fino all’ultima riga un durissimo programma di riabilitazione, i tre mesi di differenza sul tempo di recupero di Long potrebbero davvero diventare un fattore importante.
Speriamo, comunque, di esser qui a parlare di aria fritta, e siamo sicuri che, nel caso in cui Long dimostrasse di avere bisogno di qualche settimana ancora, il coaching staff non esiterà a buttare nella mischia Robinson, che ha passato l’intero camp a lavorare duro sia nella posizione di guardia che in quella a lui più congeniale di tackle.
Pronostici non ne facciamo (anche perché in tanti anni di partecipazione a pick’em vari non abbiamo MAI dato i Rams perdenti, quindi siamo molto inattendibili), ma come sempre speriamo di vedere una bella partita ed una squadra con la maglia blu e oro che si impegna al massimo ed anche oltre per portare a casa il risultato. Se poi gli altri saranno più bravi, complimenti a loro.
DEFEND OUR TURF!!!