La battaglia di Santa Clara premia i Rams

Dopo aver fatto fuori i campioni in carica due settimane fa abbastanza a sorpresa, i Rams si ripetono ai danni dei 49ers, e questa volta l’impresa riesce addirittura in trasferta nel nuovissimo Levi’s Stadium di Santa Clara. Come ormai tradizione in questa stagione, la vittoria arriva a tempo scaduto e non senza un po’ di discussioni.
Se due settimane fa era infatti Richard Sherman a lamentarsi di aver recuperato un fumble che gli arbitri avevano invece assegnato ai Rams, ieri è toccato a Colin Kaepernick contestare la chiamata arbitrale sull’ultima azione che avrebbe potuto dare la vittoria ai 49ers.
Ma andiamo per ordine, e riviviamo brevemente una partita in cui le due squadre hanno commesso un sacco di errori e nella quale la terza squadra in campo, quella con la maglia a strisce, si è adeguata alle due contendenti inanellando una serie di decisioni arbitrali come minimo discutibili.
Il punteggio basso potrebbe far pensare che sia stata una partita dominata dalle difese, ma non è così, o almeno è così solo in parte. Il fronte difensivo dei Rams ha sì messo a segno ben otto sack ai danni di Kaepernick, dopo che in tutta la stagione ne aveva collezionati cinque in totale, ma molto è dovuto all’assoluta inettitudine mostrata dalla linea offensiva di San Francisco, che ha offerto una prestazione degna del miglior horror movie attualmente nelle sale. Il defensive coordinator dei Rams Gregg Williams ha usato diversi fronti difensivi ed ha mandato in blitz linebacker e defensive back spesso e volentieri, ma la pass rush di St. Louis ha trovato un’opposizione talmente minima che Kaepernick è stato obbligato per tutta la partita a fuggire dai difensori avversari senza riuscire più di tanto a sfruttare le proprie qualità di corsa e, soprattutto, si è visto spesso e volentieri obbligato a scaricare la palla senza poterci pensare più di tanto, con il risultato che i palloni sparacchiati a caso sono stati un buon numero.
Dal canto suo, l’attacco dei Rams si è messo pressione da solo, guidato da un Austin Davis ritornato ai livelli della preseason 2012 e 2013, quando non aveva certo fatto pensare che potesse tenere degnamente il campo. E’ stata, quella di ieri a Santa Clara, la peggiore partita di Austin Davis da quando ha preso il comando delle operazioni, ed il fatto che sia coincisa con una vittoria è un fatto puramente casuale.
Dopo essersi scambiati un field goal a testa nel primo quarto, i 49ers sembravano poter prendere il largo.
Austin Davis lanciava un pallone nelle mani di Bethea, mancando il ricevitore designato di almeno dieci yard, e da questo turnover Kaepernick riusciva a trarre il massimo vantaggio possibile, sfruttando anche la solita amnesia della secondaria difensiva dei Rams che si dimenticava bellamente di marcare Anquain Boldin, che riceveva uno dei più facili touchdown della propria carriera.
Nel drive successivo era ancora Davis a “completare” un lancio per il defensive back avversario, Cox, in questo caso, mancando nuovamente di un bel po’ il proprio ricevitore. Quiesta volta la difesa dei Rams faceva buona guardia, ed all’avvicinarsi del two minute warning Robert Quinn piazzava un sack con fumble su Kaepernick, che permetteva ai Rams di riprendersi la palla sulle 36 yard in attacco. Stavolta toccava alla secondaria dei Niners dimenticarsi di Kenny Britt, che riceveva un passaggio corto da Davis e sprintava in touchdown per la segnatura del 10 pari.
In tutto questo, la crew arbitrale si era già distinta per aver negato un chiaro fumble, recuperato dai Rams, su un’azione di Frank Gore, decretando un discutibile arresto del “forward progress”, ai più apparso tale nettamente dopo che Gore aveva perso la palla. Ma il bello doveva ancora venire.
Allo scadere del tempo, infatti, San Francisco si apprestava a calciare un field goal dalle 55 yard. Il calcio risultava corto e Tavon Austin, piazzatosi appositamente nei pressi della porta, riceveva il pallone e sembrava valutare la possibilità di tentare un ritorno. Nel fare ciò usciva dalla end zone, e veniva immediatamente placcato da Carrier in quella che ai più sembrava una safety. Anche in questo caso, gli arbitri stabilivano che il “forward progress” era stato interrotto appena fuori dalla end zone, ed i numerosi replay non portavano ad una evidenza conclusiva che dimostrasse che Austin fosse in campo o in end zone, per cui la chiamata arbitrale veniva mantenuta, nonostante i grossissimi dubbi sulla sua bontà.
Il secondo tempo era, se possibile, ancora più brutto del primo, e l’unico acuto veniva ancora una volta dalla crew arbitrale, che fischiava una inesistente uscita dal campo di Tavon Austin durante un ritorno di punt terminato in touchdown. “Fortunatamente” la crew veniva salvata da una doppia penalità delle due squadre che portava alla ripetizione del punt, annullando di fatto l’eventuale segnatura dei Rams.
Nella ripetizione del punt, però, Andy Lee svirgolava l’ovale e produceva un punt di sole 23 yards. I Rams capitalizzavano con un field goal di Zuerlein che si rivelerà decisivo.
Mancavano infatti 5:25 alla fine, ed i Niners non riuscivano a muovere palla nel drive successivo. Il playcalling “creativo” di Schottenheimer colpiva ancora, e su un terzo ed una yard, con la difesa dei Niners che soffriva abbastanza le corse di Mason e Cunningham, il genio offensivo di St.Louis non trovava di meglio che chiamare un lancio. Davis completava la sua giornata negativa ignorando completamente Lance Kendricks  libero dietro la difesa dei Niners, che avrebbe potuto conquistare sicuramente il primo down e forse anche portare altri punti per chiudere la partita. Davis lanciava un incompleto, ed i Rams dovevano restituire palla ai Niners con 3:11 sul cronometro.
I padroni di casa si giocavano il drive della partita partendo dalle proprie 12 yard, e Kaepernick riusciva finalmente a trovare Crabtree e Johnson per dei guadagni lunghi che li avvicinavano alla zona field goal. Obiettivamente il traguardo dell’overtime era il più raggiungibile, ma ci pensava il rientrante Trumaine Johnson a mettere i Niners in condizione di vincere la partita con due interferenze consecutive su Crabtree che mettevano San Francisco sulle due yard, primo tentativo e quarantadue secondi sul cronometro.
Al primo down Kapernick trovava Crabtree sul lato destro, ma Lamarcus Joyner riusciva a tenerlo fuori dalla end zone. Il secondo tentativo si risolveva in un passaggio incompleto su Gore, ed al terzo Kaepernick tentava la soluzione personale con una quarterback sneak.
L’azione era piuttosto confusa, e sembrava che Kaepernick fosse riuscito a sfondare la linea dei Rams, ma… sorpresa delle sorprese, dalla pila di giocatori usciva con il pallone in mano James Laurinaitis. I replay successivi mostravano come Kaepernick avesse preso uno snap piuttosto ballerino, ed avesse poi perso la palla durante la sneak. Il fumble era chiaro ed evidente, ma la questione era: ha perso la palla prima o dopo aver rotto il piano della end zone? Anche in questo caso i replay non erano d’aiuto, e non si riusciva a stabilire con certezza né che Kaepenick avesse segnato, né che non fosse entrato in end zone, per cui restava la chiamata sul campo: fumble recuperato dai Rams, touchback.
Una vittoria sul filo di lana, quindi, per i Rams che diventano i veri arbitri della corsa per il titolo della NFC West, e la prossima settimana affronteranno proprio i Cardinals primi in classifica.
I Rams sono ovviamente più contenti per la vittoria, ma nessuna delle due squadre può trarre considerazioni troppo positive da questa partita.
Amnesie difensive, poca pressione e pass rush quasi inesistente, linea offensiva al limite del ridicolo e Kaepernick ripetutamente messo con il sedere per terra, sono stati i motivi principali di questa sconfitta per i Niners che, con un record di 4-4 vedono rendersi difficile la strada per un’eventuale wild card.
Per i Rams, come si diceva poc’anzi, poco o nulla da salvare, oltre la vittoria. L’attacco è stato a dir poco evanescente, e Davis ha dimostrato di avere ancora molta strada da fare per poter reclamare il diritto al posto fisso in NFL. Ottima la prestazione difensiva, ma tarando il risultato sulla pochezza della linea offensiva avversaria, anche questo reparto dovrà essere rivisto nella prossima partita per vedere se gli otto sack sono stati un fuoco di paglia oppure si cominciano a raccogliere i frutti della cura Williams. Per intanto i Rams non hanno mollato nel secondo tempo come al solito, e questa, per la franchigia del Missouri, è già una gran bella notizia.

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