Fine stagione in stile Fisher

In un Levi’s Stadium semivuoto (forse per far sentire a casa i Rams, che in un ambiente simile ci hanno giocato praticamente tutta la stagione), San Francisco e St.Louis danno vita ad una delle partite più deprimenti della stagione, frutto di due attacchi tra i peggiori della lega. Non contenti di propinarci questo ultimo strazio stagionale, decidono anche che è il caso di andare in overtime e di giocarlo praticamente tutto prima che i Niners piazzino la zampata vincente con Dawson e portino a casa una vittoria per 19-16 che serve solo a fargli perdere due posizioni nel draft del prossimo aprile a condannare i Rams alla settima stagione perdente consecutiva, oltre che riprendersi la leadership nella serie storica, che ora vede San Francisco a quota 64 vittorie contro le 63 dei Rams ed i tre pareggi.
Privi di Todd Gurley ed anche di un briciolo di quella determinazione che aveva permesso loro di battere i Seahawks la scorsa settimana a Seattle, i Rams hanno disputato una partita sciatta, che hanno condotto per la maggior parte del tempo grazie ad un paio di episodi che sono girati a favore e che non hanno mai dato l’impressione di volere o potere chiudere, lasciando la porta spalancata per la rimonta dei Niners, avvenuta anch’essa con grande calma e parsimonia a suon di tre punti ogni quarto, così, tanto per non esagerare con le segnature, che i pochi tifosi preseti allo stadio avrebbero potuto svegliarsi bruscamente dal torpore in cui la partita li aveva condotti.
Di una partita di rara bruttezza si possono isolare alcuni momenti a volte esaltanti (con giudizio), a volte spettacolari (per modo di dire), a volte esilaranti, e tutto insieme forma il quadretto della partita che il vostro scriba si è dovuto sorbire cercando di non addormentarsi anch’egli fino alle 2 di questa notte.
Il bel lancio profondo per Kenny Britt con il quale Case Keenum dava dimostrazione di possedere una buona capacità di lettura della difesa avversaria sembrava il preludio ad una partita per lo meno spettacolare, ma evidentemente la passione per la lettura di Keenum deve essere inferiore a quella già bassa dell’italiano medio, perché per il resto della partita ha mancato ricevitori liberi in serie per lanciare sulle doppie coperture o liberandosi del pallone dando la netta sensazione di non sapere che farsene. Confortante constatare che di due quarterback (Foles e Keenum) non se ne ottiene nemmeno uno decente.
Dall’altra parte della barricata Gabbert faceva di tutto per non oscurare la fioca luce di Keenum. Oltre a sparare palloni a caso, lanciare corto su terzo e lungo e dare generalmente l’impressione di non sapere cosa stesse facendo, il quarterback che Tomsula ha chiamato a sostituire Kaepernick (che, per quanto negativo in questa stagione, avrebbe dato la paga anche ad un Gabbert migliore due volte quello visto ieri sera) aggiungeva anche un paio di pitch sbagliati in maniera tanto marchiana da far sembrare la partita un incontro di pop warner (e poi ancora…). Uno valeva per mandare a monte un chiudibilissimo terzo e uno sulle 8 avversarie che obbligava i Niners ad andare al field goal impattando la partita sul 16-16 a 4:28 dalla fine del tempo regolamentare.
Rispetto a Keenum, Gabbert riusciva anche a farsi intercettare in maniera rocambolesca dando il via ad un finale di secondo quarto con i fuochi d’artificio. Con i Rams che avevano appena accorciato le distanze con un field goal di Zuerlein portandosi sul 10-6, Gabbert tentava un lancio che veniva deflettato sulla linea da Aaron Donald. Dietro al numero 99 in maglia bianca c’era Eugene Sims che, come nel celeberrimo drill che serve per affinare i fondamentali dell’intercetto, raccoglieva al volo la palla deviata dal compagno e si esibiva in un inaspettato slalom tra gli avversari riuscendo quasi a segnare, venendo fermato sulle tre yard da Davis. Due azioni e due corse di Mason per segnare il sorpasso da parte degli ospiti.
Non contenti del vantaggio, i Rams costringevano i Niners ad un rapido three and out e tornavano alla carica, stavolta con una  fantastica corsa di Benny Cunningham da 40 yard che preludeva al terzo (e ultimo) field goal di Zuerlein che portava i Rams in vantaggio 16-10 all’intervallo.
Esauriti i due minuti di fuoco la partita si riaddormentava, subendo qualche sussulto solo quando Gabbert, praticamente sackato, riusciva (non sa nemmeno lui come) a trovare Anquain Boldin per una chiusura di down importante quanto improbabile per tenere vivo il drive con cui Dawson andava ad impattare il risultato dopo che Zuerlein aveva sbagliato un calcio dalle 52.
Ma non erano solo i giocatori in campo a fare sfoggio delle loro (scarse) capacità. Anche i due coach in sideline decidevano che lasciare la propria impronta nell’ultima partita di regular season avrebbe potuto essere una buona idea.
Fisher andava per primo con uno dei suoi celeberrimi trick play: la finta di punt sulle 36 avversarie che capiscono anche gli omini dei gelati sugli spalti. Ed infatti il lancio, pur bellissimo, di Hekker per Bradley Marquez trova puntuale sulla sua traiettoria Ellington che lo defletta all’ultimo momento. Si sono sentite alcune lamentele per una presunta interferenza su Marquez, ma i nostri lettori sono abbastanza esperti da sapere che su un’azione che parte da una formazione di punt non può esistere interferenza sui due “gunners”.
Tomsula, punto sull’orgoglio, dava il suo contributo quando, nel quarto periodo con un minuto e dodici sul cronometro ed il risultato fermo sul 16-16,  pensava bene di andare al punt invece di provare un field goal dalle 37 offensive (il che fa 52 yard,  va bene, ma a quel punto della partita sarebbe stato più logico rischiare) per vincere la partita.
C’è ancora tempo per vedere un patetico tentativo di Fisher di ottenere una safety quando, dopo aver fermato la palla sulla linea delle due yard con un punt di Hekker, i Rams caricano la linea d’attacco dei Niners mentre Gabbert tenta di inginocchiarsi per far passare il tempo ed andare in overtime.
Nel supplementare i Niners partono con la palla ma sprecano la loro opportunità, mentre i Rams paiono poter marciare tranquillamente verso la vittoria. Giunti sulle 30 avversarie Zuerlein si prepara per il field goal da 48 yard che potrebbe valere il record finale di 8-8, ma una straordinaria azione di Johnson porta al blocco parziale del calcio da parte della difesa di casa.
Rientrati in campo con l’attacco, per i Niners è un gioco da ragazzi uccellare i difensori dei Rams, che si aspettano traiettorie profonde, con un paio di screen che portano Dawson a distanza di sicurezza per il calcetto che vale la vittoria ma non evita il licenziamento all’head coach di San Francisco, defenestrato poche ore dopo la partita.
Dall’altra parte, invece, nessuna notizia. Oggi scadono i termini per presentare la domanda di spostamento a Los Angeles (sono attese le domande di Rams, Raiders e Chargers) e l’impressione è che nessuna decisione verrà presa prima di sapere l’esito di questa domanda.

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