Il punto su Aaron Donald

Gli occhi di tutti sono puntati su Sammy Watkins e su come stia velocemente integrandosi nell'attacco dei Rams, tanto che pare quasi scontata la sua presenza in campo già domani notte contro gli Oakland Raiders nella seconda partita di preseason. Quello che preoccupa, però, è la situazione di Aaron Donald, soprattutto dopo il tweet del giornalista Adam Schefter che preannuncia un holdout che si protrarrà anche nella regular season, se sarà il caso.
I quattro lettori di questi blog sanno perfettamente quale sia il nostro pensiero in merito a questa situazione: Donald è uno

 dei migliori giocatori della NFL e come tale va trattato. Il che significa scucire dollaroni sonanti per un bel contratto a lungo termine con una buona quota di salario garantito.
Non che il front office non sia in grado di fare questo tipo di contratti, basti pensare allo spropositato ammontare di presidenti morti letteralmente regalati a Tavon Austin, che vale si e no un decimo di Aaron Donald, almeno per quello che ci ha mostrato in campo sino a questo momento.
E allora qual è il problema? I Rams non navigano certo nell'oro in termini di salary cap, grazie ad un paio di mosse poco lungimiranti e ad un sacco di contratti sovrastimati fatti durante l'era Fisher.
Una parte di questi contratti è stata fatta fuori in questa offseason, ma la situazione resta critica, anche perchè l'anno prossimo ci saranno da rinnovare Ogletree e Johnson, si potrà iniziare a parlare dell'estensione di Gurley, potrebbe essere necessario scucire un po' di bigliettoni per tenersi Watkins, insomma: il front office avrà il suo bel da fare per trovare i soldi per tutti. 
Nonostante questo, però, i margini di manovra per offrire un contratto decente a Donald ci sono, anche perchè si mormora che il giocatore (o meglio, il suo agente) pare aver rifiutato una proposta di sei anni per 120 milioni di dollari.
Già, il suo agente. Proprio lui sembra essere alla base di questo holdout prolungato, ed i suoi precedenti nella NFL (l'ultimo lo scorso anno con il rookie Joey Bosa) avallano le teorie secondo cui l'holdout "duro" sarebbe proprio un'idea di Todd France, il quale tenne in scacco i Chargers lo scorso anno non sulle cifre (ormai i contratti dei rookie hanno delle cifre standard), ma sulle clausole del contratto.
Stando ai bene informati, anche nel caso di Donald ci sarebbe una clausola del contratto a far saltare il banco, per il momento. Pare, infatti, che Todd France abbia richiesto l'inserimento di una clausola rescissoria dopo il terzo anno di contratto, rendendolo, di fatto, un contrtto da tre anni e non da sei come proposto dai Rams.
La clausola rescissoria è un'arma molto forte in mano ad un giocatore, perchè gli permette di massimizzare i propri guadagni, nel caso le sue performance continuino a far salire le sue valutazioni, ma anche di mantenere lo status quo nel caso in cui, invece, le prestazioni andassero scemando. Comprensibile, quindi, la resistenza dei Rams ad inserire tale clausola se non a doppia valenza: cioè sia il giocatore sia il team possono interrompere il contratto dopo i tre anni richiesti da Donald.
Al di là di tutto, l'assenza di Donald al training camp, oltre a costargli 40mila dollari al giorno (che comunque in un mese fa un bel milione e duecentomila dollari…) sta mandando un po' a carte quarantotto le intenzioni di coach McVay, e soprattutto di coach Phillips, che dovranno poi accelerare tutto il processo di installazione della nuova difesa una volta che Donald tornerà finalmente in campo.
Un'altra soluzione, se l'holdout perdurasse, sarebbe quello di scambiare Donald con qualcuno disposto a pagare lui una montagna di soldi ed i Rams una montagna di scelte al Draft (allo  stato attuale, mi aspetterei almeno la prima scelta del draft 2018, possibilmente medio-alta, ed una seconda, se non prima, nel draft 2019).
Prima di parlare di trade, però, speriamo ancora di vedere il numero 99 al suo posto in linea di difesa entro la fine del training camp.

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