Tra speranze e timori, è arrivato il momento.

Ci siamo! Finalmente, cari amici caproni, possiamo vedere di che pasta sono fatti i nostri Rams. Abbiamo assistito ad una stagione che definire avvincente, è veramente riduttivo. Abbiamo visto la nostra squadra vincere partite straordinarie, a volte annichilendo completamente gli avversari.
La partita, disputata nella piena notte italiana, contro i Chiefs ci rimarrà negli occhi per molto tempo. Le vittorie contro i Seahawks non possono stancarci mai. Disputare una stagione con un bel “perfect” negli scontri divisionali, ci ha fatto godere.
Tra tifosi ci siamo guardati e strizzati l'occhio, ci siamo dati pacche sulle spalle e abbiamo fatto commenti entusiastici. L'era Fisher è dimenticata per sempre, le umiliazioni dell'era Spagnuolo e di quella Linehan, hanno fatto molto male ma sembrano preistoria oramai. Tutto molto bello.
Adesso però bisogna fare quel passo in più. Lo scorso anno avevamo l'alibi del primo incontro di playoff da tempo immemore: inesperienza, si diceva. Quest'anno non abbiamo scuse. Abbiamo largheggiato in regular season e adesso vogliamo vedere risultati e una certa personalità anche nei playoff.
Non è che ci aspettiamo il Super Bowl, anche se sarebbe regalo piuttosto gradito, ma non vogliamo rivedere la nostra squadra fortemente ridimensionata nel primo incontro di post season. Sarebbe una delusione troppo amara.

Nella stagione regolare abbiamo dominato le partite, le abbiamo guidate dall'inizio alla fine, seppure spesso faticando e affrontando mille difficoltà, ma sempre con il timone della gara ben stretto tra le mani. Le nostre lacune difensive erano note fin dall'inizio: mancanza di LB di livello, secondaria ballerina e conseguente poca efficacia contro le corse. Ma non c'è stata storia comunque.
Alcuni hanno parlato di una schedule semplice, ma abbiamo affrontato diverse squadre ostiche e le abbiamo battute: oltre ai Seahawks che comunque sono arrivati a disputarsi la wild card, abbiamo maltrattato anche i Chargers, i Vikings, i Packers di Rodgers, i Chiefs di Reid, l'ostica difesa dei Broncos… Insomma, abbiamo dimostrato ampiamente di essere più forti dello scorso anno e capaci di superare le difficoltà che ci si presentavano davanti, domenica dopo domenica
Certo, abbiamo perso la partita contro i Saints, ma l'abbiamo persa bene: ce la siamo giocata fino in fondo, sfoderando una offense in grado di rivaleggiare con la splendida macchina da guerra orchestrata meravigliosamente da Brees. Goff, alternandosi in campo con il futuro “hall of famer” nero oro, non ha certo sfigurato, anzi!
Il problema è che il finale di stagione non è stato incoraggiante. Dopo la bye week, ancora eccitati dalla partita contro i Chiefs, siamo tornati in campo contro i non certo spaventosi Lions, e abbiamo giocato una partita orrida. Abbiamo vinto con un discreto margine, ma sembravamo un'altra squadra.
Purtroppo i dubbi hanno trovato conferma la settimana successiva contro i Bears: la prima (ed unica), partita in cui non siamo riusciti a mettere a segno nemmeno un TD. Fantastica difesa degli orsi, ma la squadra non sembrava in grado di impensierire anche difese più abbordabili.
Goff non sembrava più quella macchina perfetta vista contro Brees. Errori di lettura, di impostazione, di comunicazione, di posizione, di postura… Sembrava improvvisamente tornato il rookie del primo anno di Fisher! Paura e terrore nei cuori dei tifosi giallo-oro.
Le atroci ulteriori conferme sono arrivate contro i campioni del mondo uscenti: sconfitta molto brutta contro gli Eagles. Non sono servite certo le vittorie contro i Cardinals e contro i 49ers a ridarci fiducia nella nostra squadra. L'animo dei tifosi losangelini (quelli veri e originali), ancora fragile dopo anni di sconfitte e umiliazioni, ha bisogno di vedere più polpa per tornare a sorridere.
Alcune preoccupazioni del tifoso Rams medio? Gurley con un ginocchio malandato, la OL, che si era dimostrata una delle migliori della lega prima della nostra bye, sembra si sia trasformata in un'unità piuttosto fragile e disorganizzata, il corpo di ricevitori che sembrava fare sfracelli in tutti i campi, improvvisamente si è tramutato in un gruppo di atleti che corrono senza intesa con il loro QB… Di Goff abbiamo già detto.
La difesa, in tutto questo, dopo essere stata il nostro tallone di Achille per tutta la prima parte di stagione (sopratutto nei primi due/tre quarti di partita), è tornata ad essere l'unica nostra speranza per vincere le partite. Ci siamo ritrovati ad incitare Donald e co. affinché mettessero una pezza laddove l'attacco non riusciva ad esprimersi.
Che è successo nella bye week? Cosa può trasformare una squadra estremamente unita ed efficace in una compagine sconclusionata e approssimativa? Le teorie esposte sono state molte: “una volta ottenuta la sicurezza dei PO, abbiamo tirato i remi in barca”, “allenamenti più pesanti per essere in forma ai PO”, “gli infortuni a Kupp e Gurley hanno cambiato gli assetti”…
Nessuno sa cosa sia successo ma la mia sensazione è che ci sia qualcosa di più importante sotto alla “crisi Rams”. Qualcosa si è rotto nello spogliatoio. Quella magica alchimia che McVay era riuscito a creare si è in qualche modo spezzata ed i risultati sono questi.
Parte principale del problema, sempre a mio modesto parere, e sempre basandomi sulle mie fantasie da tifoso, è che qualcosa si sia incrinato tra Goff e McVay. Quella magia tra i due che li ha resi così efficaci, sembra persa.
Con una difficile relazione tra i due, tutta la squadra è scesa nelle prestazioni, nell'attenzione e nella convinzione. I guai fisici di Gurley ovviamente non hanno facilitato le cose, anche se l'arrivo di Anderson ha rappresentato un palliativo mica male!
Spero davvero di sbagliarmi, ma comunque sia ora è il momento di mettere da parte eventuali problemi, di qualunque genere essi siano, e vincere. Vincere e convincere. Arrivare ai playoff è un'occasione che nessun giocatore o allenatore può permettersi di perdere.
Raccogliamo i cocci, mettiamo da parte le questioni, e affrontiamo la post season con efficacia, serietà e convinzione. Alcuni giocatori della NFL non riescono in tutta una carriera ad avere l'occasione di giocarsi un divisional round.
I Cowboys forse sono una delle peggiori antagoniste che potevamo incontrare in questo momento: sono solidi, hanno fatto una stagione speculare alla nostra ( inizio traballante e finale in forte crescendo), e hanno il loro punto di forza che va a premere proprio sul nostro punto debole, le corse.
Il loro attacco punterà molte delle loro speranze sul loro RB Elliot, e noi sappiamo quanto soffriamo questo tipo di RB. Inoltre con Amari Cooper e gli altri WR, la nostra secondaria sarà messa a dura prova. La OL di Dallas è una delle migliori della lega da anni oramai, al di là di qualche defezione.
La difesa guidata da Marinelli non fa rumore come quella dei Bears ma gioca dannatamente bene. Le vecchie volpi come Rod Marinelli sanno quello che fanno, e nei playoff di solito danno il meglio di sé attingendo alla loro esperienza.
Onestamente, se a tornare in campo, saranno i Rams visti contro i Chiefs, o contro i Saints, che si vinca o si perda, mi riterrò estremamente soddisfatto di questa stagione. Se ad entrare in campo sarà la squadra vista contro i Bears o gli Eagles, sarà impossibile vincere, ma anche se fosse, le nostre ore di permanenza ai playoff saranno contate.
L'importante sarebbe non uscire dai PO con la disillusione dello scorso anno, notevolmente ridimensionati. Vogliamo arrivare fino in fondo e, se così non fosse vorremmo uscire con la testa alta e con la consapevolezza di essere una grande squadra, una contender, una nuova sicurezza nel panorama della lega che ha solo rimandato il suo appuntamento con la vittoria finale.

GO RAMS!

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