Non c’erano moltissime aspettative per il draft 2021 dei Los Angeles Rams. L’assenza di una prima scelta ed il pochissimo spazio salariale a disposizione lasciavano presagire un draft in sordina, fatto di scete e scommesse su giocatori non certo sulla cresta dell’onda per quanto riguarda le prime posizioni delle graduatorie per ruolo.
Con qualche problema in linea d’attacco ed un po’ di problemi da risolvere in difesa, tutti davano per scontato che il draft dei Rams si sarebbe incentrato su questi reparti, cioè offensive line e LB/CB. Grande è stata quindi la sorpresa nel vedere, scelta dopo scelta, i Rams aggiungere giocatori in ruoli apparentemente copertissimi (due ricevitori? Ce n’era davvero bisogno?) ed ignorare completamente la linea d’attacco dove, nel ruolo di centro, c’è una enorme voragine da colmare.
La prima scelta (al secondo giro) era quasi unanimemente prevista per un linebacker o, al limite, per un centro, ed invece è arrivato un ricevitore, per giunta sottodimensionato, addirittura più piccolo ancora di quel Tavon Austin che avrebbe dovuto essere un Gadget Player e che invece è finito a Dallas perchè McVay non sapeva cosa farsene. Poi arrivano anche due linebacker, due defensive linemen ed un cornerback, affiancati da un tight end, un altro ricevitore ed un running back.
Un paio di questi giocatori saranno probabilmente materiale da special team, ma alcune strategie restano piuttosto oscure.
Non ci soffermeremo sulla valutazione dei singoli giocatori, un po’ perchè il draft è la scienza più inesatta che il football conosca, un po’ perchè McVay ha già dimostrato di saper tirare fuori degli ottimi giocatori da scelte apparentemente inspiegabili. E non ci soffermeremo nemmeno sui vari grade assegnati dagli addetti ai lavori, anch’essi gli scienziati più inaffidabili del football (basta ricordare che lo scorso anno bollarono l’arrivo di Leonard Floyd come la peggior mossa di mercato della stagione di tutta la NFL).
Alcune considerazioni, però, le possiamo fare, partendo dal presupposto che Lo staff dei Rams conosce molto meglio di noi la situazione dei giocatori ed ha passato mesi a scoutare i prospetti del draft.
Resta la sensazione che, probabilmente, qualcosa bolle in pentola nel reparto ricevitori, perchè è chiaramente il reparto più coperto della squadra, ancor di più dopo l’arrivo di DeSean Jackson, e selezionarne addirittura due, di cui uno con la prima scelta disponibile, fa pensare che forse il parco giocatori attuale dei ricevitori non sarà lo stesso che inizierà il camp assieme ai nuovi arrivati. Le voci di trade per Woods e Kupp si sono rincorse con costanza nelle scorse settimane, ma ormai, se qualcosa si dovrà muovere in questo senso lo farà solamente dopo il 1 giugno. Sono ovviamente ipotesi non supportate da nulla se non dalla stranezza di questa doppia scelta di un WR al draft.
L’altra cosa incompresnsibile è la scelta di non occuparsi della linea d’attacco, nonostante la partenza di Blythe lasci per il ruolo di centro la scelta tra Brian Allen (sempre infortunato) e Tremayne Anchrum (che praticamente non ha mai giocato). A specifica domanda McVay ha dichiarato che lo staff ha piena fiducia sugli attuali offensive linemen e che la profondità non è un problema, ripetendo un po’ le stesse dichiarazioni dello scorso anno, quando i Rams si trovarono nella medesima situazione. Rispetto allo scorso anno, però, manca una componente fondamentale: la linea che aveva finito la stagione 2019 faceva ben sperare per il 2020, mentre qui abbiamo una posizione, quella di centro, che rimane scoperta, in mano, come dicevamo, a due giocatori di cui non possiamo sapere quale sia l’affidabilità.
Avranno di nuovo ragione McVay e Snead? Lo speriamo, evidentemente, però quest’anno, a differenza dello scorso, non siamo così ottimisti. Speriamo ovviamente di essere smentiti dai fatti, e ne saremmo felicissimi.