C’era molta attesa attorno all’esordio dei Rams con il nuovo quarterback Matthew Stafford, ma anche a Chicago attendevano con ansia questa partita per vedere se il rookie Justin Fields avrebbe visto un po’ di campo o meno.
Entrambe le aspettative non sono andatre perdute, perchè Stafford ha portato i Rams alla vittoria con alcune giocate degne di nota, e Fields ha assaggiato il campo in qualche azione, riuscendo anche a mettere a segno un touchdown su corsa.
Inutile negare che il sorvegliato speciale di questa partita era proprio Matthew Stafford, presentato come colui che poteva far fare ai Rams quel salto di qualità che con Goff non era riuscito. Dopo essersi nascosto per tutta la preseason (assieme a 34 altri suoi compagni di squadra, peraltro), Stafford ha sciorinato una prestazione tutto sommato positiva, sfruttando al meglio due erroracci in copertura della secondaria dei Bears punendola con due bombe da 67 yard (per Van Jefferson) e 56 yard (per Cooper Kupp) che hanno spaccato la partita in due momenti cruciali.
Prestazione tutto sommato positiva, dicevamo, ma non scevra di piccole ombre. Nel secondo quarto, infatti, Stafford (ma l’attacco in generale) ha un po’ sofferto in fase di realizzazione in red zone, problema atavico dell’attacco di McVay, dovendosi accontentare di due field goal anzoche di due touchdown che avrebbero messo in cassaforte la partita già nel primo tempo. Certamente non giocare nemmeno uno snap in preseason condiziona parecchio il rendimento nelle prime partite (basti vedere un Aaron Donald praticamente assente per tre quarti che ha poi fatto irruzione nella partita con tutta la sua veemenza nel quarto periodo), ma resta il fatto che quello del gioco in red zone resta uno dei punti di attenzione per Los Angeles, soprattutto ora che il gioco profondo pare essere stato ampiamente ritrovato.
La difesa dei Bears ha opposto, comunque, una buona resistenza. Se si tolgono i due big play causati da sanguinosissimi errori di copertura, il gioco di corsa dei Rams è stato contenuto più che bene lasciando a Darrell Henderson un po’ di yard solamente a fine partita, ed anche la secondaria si è comunque ben destreggiata. Quello che è mancato di più ai Bears è stata la pressione su Stafford, il quale ha spesso avuto l’intera serata per lanciare senza che nessuno gli si avvicinasse troppo, mentre dall’altra parte dela linea Andy Dalton ha giocato una partita mediocre anche perchè non aveva mai più di due secondi per lanciare e doveva gioco forza scaricare nel medio corto. La secondaria dei Rams, quindi, non è mai stata messa veramente alla prova.
Parlando di secondaria dei Rams non possiamo non nominare Jalen Ramsey, che ha già fin da subito posto la sua candidatura per la successione al compagno di squadra Aaron Donald per il premio di miglior difensore dell’anno. Ramsey è stato onnipresente, ieri notte, sia sui passaggi, riducendo i danni al minimo indispensabile, sia, e soprattutto, sulle corse e sugli screen, mettendo a segno due tackle for loss molto importanti, che vanno a sommarsi agli altri sette in campo aperto.
Rivedibile la difesa di Raheem Morris, il nuovo defensive coordinator che ha sostituito Brandon Staley. Se la linea di difesa ha funzionato alla grande sui passaggi, non così è stato sulle corse, dove anche il secondo livello ha difettato parecchio, concedendo al running back di Chicago Montgomery di superare le 100 yard di corsa, oltre a segnare un touchdown. Problematico anche il reparto linebacker interni, dove Kenny Young ha giocato una partita discreta, ma Justin Lawler, al contrario, ha fatto sorgere più di qualche dubbio sull’opportunità di un suo utilizzo continuo.
L’attacco dei Bears, comunque, ha avuto parecchi problemi in linea, e l’infortunio occorso a Larry Borom non ha certo aiutato una linea in palese difficoltà soprattutto nel gioco di passaggio. Anche le chiamate dalla sideline hanno destato qualche perplessità soprattutto in occasione dei quarti down giocati ad inizio partita. Sicuramente giocarsi un quarto tentativo e uno o due sulle 40 offensive ci può benissimo stare, ma con il senno di poi (che quindi vale niente) essere più conservativi e non lasciar ripartire i Rams dalle prprie 40 sarebbe stato meglio.
Abbiamo parlato della linea d’attacco dei Bears, ma vogliamo chiudere con quella dei Rams, anch’essa messa sotto la lente d’ingrandimento. Ottima, come abbiamo detto, in pass protection, è stata decisamente carente sulle corse, riuscendo solo verso fine partita ad aprire dei varchi utili per Henderson, che si è ritrovato spesso a sbattere contro i propri blocchi. Se anche questo sia frutto della ruggine da scrollarsi di dosso dopo l’offseason morbida, lo vedremo già domenica prossima nella partita contro i Colts.