Ritorno alla vittoria contro i Jaguars

Dopo tre sconfitte consecutive, i Los Angeles Rams tornano alla vittoria con una prova convincente, ma bisogna sempre tenere presente la caratura dell’avversario che avevano di fronte. I Jacksonville Jaguars non hanno offerto una grandissima resistenza, Lawrence in attacco è stato molto poco produttivo, il gioco di corsa è stato pressochè inesistente e la difesa non ha saputo contrastare l’attacco aereo dei Rams, subendo oltretutto anche sulle corse. Insomma, una passeggiata di salute per i Rams, che però di questa vittoria avevano bisogno come il pane per interrompere un trend negativo che li aveva portati a non vincere una partita per tutto il mese di novembre, complice anche la settimana di bye.

Dopo il solito avvio un po’ al rallentatore, con la differenza che questa volta sono riusciti comunque a mettere punti sul tabellone, i Rams hanno poco a poco ingranato per poi piazzare l’accelerata decisiva nel secondo tempo, quando è venuto fuori anche Coper Kupp che era rimasto dietro le quinte per tutta la prima metà di partita.

Qualche patema di troppo dopo le prime due azioni di gioco, quando si infortunavano in sequenza il centro Brian Allen e la guardia sinistra David Edwards. Se per Edwards si trattava di stare fuori un paio di serie, più importante è sembrato l’infortunio di Allen, che è comunque stato degnamente sostituito da Coleman Shelton. Il replay ha fatto vedere come la caviglia di Allen sia rimasta impigliata in un groviglio di piedi e gambe piegandosi in maniera innaturale, ma a fine partita McVay ha parlato di un infortunio al ginocchio, per cui si attendono gli esami di lunedì per sapere esattamente cosa si è fatto e per quanto ne avrà. Essendo il punto debole della linea d’attacco, Shelton avrà un compito piuttosto impegnativo, per le prossime domeniche.

Una nota positiva per l’attacco di casa è stato il gioco di corsa. Con Henderson cambiato ma tenuto prudenzialmente a riposo per un problema al fianco, è toccato a Sony Michel portare sulle proprie spalle il peso del gioco di corsa, e l’ex Patriot l’ha fatto in maniera egregia, dando finalmente quell’equilibrio tra corse e passaggi che quest’anno è molto spesso mancato.

Stafford ha cominciato così così, mancando bersagli facili e sbagliando qualche esecuzione di troppo, ed i suoi ricevitori non lo hanno aiutato con qualche drop evitabilissimo, ma piano piano si è ripreso (anche da una tremenda botta allo sterno che l’ha costretto ad uscire per un’azione) e nel secondo tempo ha distribuito palloni ai vari Kupp, Beckham e Jefferson (tutti e tre autori di un touchdown) per mettere in ghiaccio la partita.

Dall’altra parte della barricata Aaron Donald sfodera forse al sua migliore prestazione stagionale, con la ciliegina di un sack fatto ad una mano mentre era bloccato dall’offensive lineman avversario, ed un paio di placcaggi dei suoi, con un fumble forzato e recuperato.

Maluccio, ancora una volta, il reparto linebacker interni, con Troy Reeder ancora una volta sotto la sufficienza, mentre la secondaria ha addomesticato senza problemi i ricevitori dei Jaguars.

E Jacksonville? Bisogna dire che per larghi tratti della partita è sembrata essere rimasta negli spogliatoi, se non fisicamente almeno con la testa.

Pronti, via, Robinson commette fumble, Lawrence inizia a sparare palloni un po’ a caso rischiando in più occasioni l’intercetto, e la difesa si fa trovare impreparata sulle corse di Michel. I Jaguars non sono mai stati realmente in partita. L’unico drive un po’ decente è stato quello che ha portato alla segnatura di Hyde, ma ha beneficiato di due penalità in red zone che hanno facilitato un po’ il compito. Per il resto della partita è stato uno stillicidio di giochi fermati subito sulla linea di scrimmage o poco oltre, tanto che il total offense di Jacksonville non arriva alle 200 yard totali. Hyde e Robinson si sono divisi il posto di miglior runningback della squadra con 24 yard ognuno, troppo poco per poter costituire una minaccia credibile sulle corse e dare un po’ di respiro a Lawrence.

Per i Rams inizia ora l’ultima fase del campionato con cinque partite piuttosto impegnative, a cominciare dal Monday Night contro i Cardinals della prossima settimana. Cinque partite attraverso le quali si delineerà il futuro di Los Angeles per questa stagione e non solo.

Pe i Jaguars, invece, arriva la decima sconfitta consecutiva, e le cinque partite rimanenti non rappresentano altro che la lunga via crucis verso un finale di stagione che, si spera, porterà via tutte le sofferenze (a cominciare dall’inadeguato Urban Meyer, ieri letteralmente surclassato da Sean McVay).

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