Più forti del Covid: agganciati i Cardinals

È stata una settimana complicata a Los Angeles, durante la quale, per un focolaio COVID, ad un certo punto i Rams si sono ritrovati con 29 giocatori in Covid List ed in grossa difficoltà a mettere insieme un roster accettabile per l’importante sfida divisionale contro i Seahawks. La partita è stata rinviata di due giorni dalla NFL ma, pur recuperando qualche pedina fondamentale, i giocatori indisponibili erano ancora intorno alla ventina, per cui giocare contro i Seahawls è comunque stata una sfida nella sfida che Los Angeles ha brillantemente superato, non senza qualche patema.

Anche Seattle poteva lamentare qualche assenza, peraltro sopravvenuta dopo il rinvio, per cui ancor più indigesta, ma è fuori di dubbio che la squadra decimata era quella di casa, ed una vittoria in queste condizioni, a questo punto della stagione e con tutto quello che c’era in ballo, vale tanto oro quanto pesa.

La partita contro i Seahawks non ha avuto nulla a che vedere con la prova di forza mostrata contro i Cardinals la scorsa settimana, ma la possiamo suddividere fondamentalmente in due parti: il primo tempo, in cui i Rams hanno faticato molto e sono riusciti ad andare al riposo sul 3-3 grazie anche a diverse occasioni perse da parte di Seattle per volgere l’incontro in proprio favore, ed il secondo tempo, durante il quale Los Angeles ha impresso l’accelerazione decisiva, l’asse Stafford -Kupp ha iniziato a produrre yard e big play e la difesa è salita in cattedra annullando l’attacco di Seattle, già parso non proprio in formissima nella prima frazione di gioco.

Con il terzo right tackle come titolare in linea, nessun allenamento con gli altri nelle gambe (i Rams hanno effettuato solo walk through e sedute di tattica via zoom, la scorsa settimana), il primo tempo dei padroni di casa è stato particolarmente complicato, con un Carlos Dunlap letteralmente scatenato a brutalizzare il povero Evans, che non sapeva più da che parte girarsi. Se si aggiunge l’ennesima partenza con le polveri bagnate da parte di Stafford, che lanciava anche il suo ormai abituale intercetto nelle lande desolate dove il ricevitore più vicino era in Messico, era il solo Sony Michel, coadiuvato dal rientrante Henderson, a sostenere l’attacco di Los Angeles, mentre in difesa ci pensava il solito Ramsey, coadiuvato da un Taylor Rapp in splendida forma, a contenere DK Metcalf, imbeccato poco e male da un poco ispirato Russell Wilson che dà sempre più l’impressione di essere arrivato ai titoli di coda con Seattle.

I Seahawks avevano anche iniziato in maniera abbastanza brillante con un bel gioco di corsa che supportava le carenze di quello di passaggio, ma via via che la partita andava avanti Seattle sprecava occasioni e lasciava campo libero a Los Angeles. Con il solo Metcalf come bersaglio credibile per l’assenza di Lockette fermato dal COVID, Wilson non aveva spesso alcuna opzione se non cercare qualche miracolo che a volte si avverava, ma più spesso era costretto a forzare degli incompleti per non mettere la palla nelle mani dei difensori avversari.

Al solito, il duello tra Ramsey e Metcalf era appannaggio del difensore dei Rams, che concedeva al ricevitore avversario solo due ricezioni a fronte dei sette passaggi indirizzati a Metcalf quando Ramsey era in copertura. A questo proposito, è stata decisamente vincente la mossa di Morris di supportare Ramsey in marcatura con il bracket di Rapp, che ha così annullato quasi del tutto l’arma più pericolosa dell’attacco ospite.

Se la linea d’attacco di Los Angeles ha avuto qualche problema, non da meno è stata quella di Seattle, che ha subito Donald, Gaines, Miller e Floyd per tutta la sera, e Wilson ha dovuto operare sempre sotto pressione, e nelle poche occasioni in cui ha avuto un tempo decente per lanciare, la secondaria dei Rams ha coperto alla perfezione tutte le tracce dei ricevitori.

Dall’altra parte, anche Stafford è sempre stato messo abbastanza sotto pressione, ma l’asse con Kupp si è ancora una volta rivelato la salvezza del QB in maglia blu, che cerca il suo ricevitore persino con troppa insistenza. In occasione del secondo touchdown di Kupp, in occasione del quale c’era forse Beckham Jr. in posizione persino più favorevole.

Un’ultima nota la riserviamo all’arbitraggio. La crew di Shawn Hochuli è conosciuta in NFL per avere la flag facile. Nella partita di martedì sera hanno lanciato molte flag, alcune a sproposito, e ne hanno tenute in tasca diverse, non ultima quella sull’interferenza solare di Evans su Dallas in un quarto down cruciale. Al di là dell’episodio, che non è stato l’unico della partita, questa crew ha davvero dato l’impressione di non avere ben chiaro cosa succedeva in campo. C’è da sottolineare, comunque, che nessuno sponda Seahawks (a parte i tifosi, ma quello ci sta) abbia accusato l’arbitraggio o si sia attaccato all’episodio per giustificare una sconfitta tutto sommato giusta, però è un fatto incontrovertibile che certe crew sono piuttosto “pericolose”, se lasciate libere di fare danni senza conseguenze.

Con questa vittoria i Rams appaiano i Cardinals in testa alla Division, ma Arizona mantiene ancora il vantaggio nei tie breakers per il miglior record divisionale. A tre partite dal termine, però, il titolo divisionale è di nuovo a portata, ed i Cardinals non potranno più permettersi altri passi falsi.

Seattle con questa sconfitta certifica la prima stagione perdente dal 2011 e, forse, la fine di un’era. Le voci che vogliono Wilson lontano da Seattle nella prossima stagione sono sempre più insistenti, e per Pete Carroll, che ha un contratto fino al 2025, sarà probabilmente tempo di ricostruzione.

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