Male l’attacco, bene i playoff

In un colpo solo, grazie anche alla sconfitta dei Cardinals, i Los Angeles Rams si prendono il seed #2 della griglia playoff e la leadership divisionale grazie ad una (brutta) vittoria a Minneapolis contro i soliti Vikings edizione 2021, che cercano (e trovano) ogni modo possibile per perdere una partita anche quando l’avversario ti omaggia di tre intercetti di cui due che ti lasciano in red zone.

Non è stata una bella partita da parte dei Rams, o meglio: non è stata una bella partita per Matt Stafford, che dispensa intercetti a piene mani (due consecutivi), lancia molti paloni fuori misura e sembra lontano parente dello Stafford di inizio stagione. Anche il suo proverbiale gioco profondo si risolve in un passaggio underthrown ad un Van Jefferson in doppia copertura che finisce con l’ovvio intercetto. Un passaggio a vuoto dunque, per il quarterback dei Rams, che fortunatamente si è potuto affidare alle potenti corse di Sony Michel per far funzionare un attacco che, ad un certo punto, sembrava aver esaurito le idee ed era in completa balia della difesa avversaria. Non regge nemmeno la scusa della linea decimata, stavolta. L’assenza all’ultimo minuto di Withworth è stata compensata con lo spostamento di Edwards a LT e l’inserimento di Coleman a LG, restituendo il ruolo di centro a Brian Allen, e la linea così confezionata non si è affatto comportata male, nemmeno quando Allen ha dovuto lasciare il campo con conseguente rimescolamento ed inserimento come LT dell’inesperto Jackson.

Dall’altra parte, Minnesota doveva fare a meno di Dalvin Cook ed aveva Thielen a mezzo servizio ma, almeno inizialmente, Mattison sembrava poter riuscire a sostenere comunque un buon gioco di corsa per poi perdersi per strada con l’avanzare della partita. Con Thielen sano a metà e ben contenuto da Ramsey, i passaggi di Cousins convergevano tutti verso Jefferson, che non deludeva le aspettative, ma all’attacco di Minnesota mancava sempre quel quid in più per riuscire a superare una difesa che, nelle ultime giornate, si è data una registrata ed è nettamente salita di livello rispetto ad inizio stagione.

I Rams andavano a segno per primi con Michel ed aggiungevano tre punti con Gay, e controllavano sempre la partita in ogni momento, anche se la rimonta di Minnesota sembrava sempre lì ad un passo, soprattutto ad inizio secondo tempo, quando due intercetti consecutivi di Stafford portavano i Vikings a meno tre e la partita sembrava cambiare direzione.

Ci pensava, però, un ritorno di punt di Brandon Powell, che fino a pochi mesi fa meditava sul suo futuro in Florida fino alla chiamata, inattesa, dei Rams, ripagati da una segnatura che, su punt return, mancava dal 2016 in casa Rams (Tavon Austin contro i Seahawks). Questa giocata rimetteva i Rams saldamente al timone ed il successivo touchdown di Odell Beckham Jr. metteva il punteggio al sicuro, anche se Minnesota aveva l’ultimissima occasione per cercare l’overtime, ma non recuperava l’onside kick, e quindi tutto si risolveva in un nulla di fatto.

I Rams, come detto, conquistano i playoff per la quarta volta nelle cinque stagioni sotto la guida di McVay, ed ora cercano di assicurarsi il titolo divisionale per giocare in casa wild card e, eventualmente, Divisional, prima di recarsi nuovamente in visita ai Green Bay Packers (ammesso che tutte e due le squadre vincano le partite che le aspettano in post season, ovviamente) in una rivincita del divisional dello scorso anno che sarebbe il perfetto epilogo per chiudere il cerchio per Los Angeles.

Stafford non ha brillato, ha avuto una giornata decisamente no, ed anche McVay nel primo tempo ha avuto qualche sbandamento tipo abbandonare il gioco di corsa (che dava un dì guadagno medio di 7 yard) in favore di un gioco aereo che non garantiva lo stesso successo, ma nell’intervallo le cose si sono riaggiustate, e la palla ha continuato ad arrivare nelle mani di Michel che ha riconfermato che tutti i dubbi emersi nel momento del suo ingaggio erano infondati.

Questa squadra, comunque, ha iniziato a girare a mille quando la difesa si è assestata. Non più quella orrenda “bend don’t break” di inizio stagione, ma una difesa molto più aggressiva non solamente in linea, ma anche nelle coperture difensive, che è diventata l’asse portante dei Rams edizione 2021. E si sa, gli attacchi vendono i biglietti mentre le difese vincono le partite.

Sponda Vikings ci sono molti rammarichi. La partita è pian piano scivolata via dalle mani, sebbene la squadra non abbia giocato male. Troppe, però, le occasioni sprecate. Cousins, nei momenti topici, si è un po’ perso, mancando di determinazione. Abbiamo contato almeno un paio di passaggi pessimi su terzi down decisivi che avrebbero potuto far svoltare l’incontro. Minnesota sembra una squadra dall’ottimo potenziale che però trova ogni domenica un modo alternativo per non fare proprie le partite, anche quando gioca bene.

La sconfitta contro i Rams costa la temporanea estromissione dalla griglia playoff, che però sono ancora lì alla portata. Ma non bisognerà più commettere passi falsi.

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