Dopo la partita tra i backup QB, per i Rams arriva anche la partita tra le linee offensive più disastrate della lega. Messa maluccio quella dei New Orleans Saints, con diverse assenze accumulatesi nelle ultime settimane, messa malissimo quella dei Rams, che presentava il decimo lineup diverso i dieci partite e con il solo Rob Havenstein superstite da week 1.
Le premesse per una partita non proprio avvincente c’erano tutte, e bisogna dire che le promesse sono state mantenute. Bisogna anche dire che veder giocare i Rams, quest’anno, non è quasi mai un bello spettacolo, e la linea offensiva problematica dice solo una minima parte della storia.
Con Dalton in cabina di regia, i Saints non sembravano essere in grado di impensierire più di tanto la difesa di Los Angeles, unico reparto che, nonostante il massiccio ricorso alla zona da parte di Raheem Morris, sembra ancora funzionare a Los Angeles.
Questa volta sembrava che i Rams riuscissero a far girare la palla in maniera più efficiente. L’assenza di Cooper Kupp obbligava Stafford ad aprire ad altre opzioni, e finalmente Robinson poteva entrare nel vivo del gioco, per non parlare di Tutu Atwell che, dopo due anni, faceva finalmente vedere perchè McVay e Snead si erano innamorati di lui nel draft 2021. Una velocità stratosferica che valeva un touchdown da 62 yard. Dopo questo exploit però si capiva anche perchè la sua scelta avesse suscitato molti dubbi: Atwell sparisce completamente dal gioco, tanto da farci controllare che fosse ancora in campo e non fosse stato sostituito.
In definitiva la partita si è prevalentemente giocata nel secondo tempo, quando i Saints hanno capito che bastava lanciare corto e veloce per evitare la pass rush di Donald e sfruttare la copertura a dieci yard della secondaria difensiva avversaria. Non per nulla Andy Dalton ha terminato la partita con un tempo di rilascio al lancio di 2,11 secondi, il terzo più veloce in NFL quest’anno (Dobbiamo dirvi contro chi sono stati stabiliti gli altri due più veloci e quattro dei migliori cinque? No, non dobbiamo dirvelo, vi lasciamo l’infografica…).
I Saints sono così riusciti a ribaltare lo svantaggio rimediato nel primo tempo grazie anche ad uno dei rari momenti di lucidità dell’attacco ospite, che era riuscito a trovare l’end zone con un drive quasi perfetto, nonostante l’infortunio all’ennesimo uomo di linea avesse obbligato McVay a mandare in campo Bobby Evans, subito distintosi per un holding.
Nel terzo quarto, come detto, i Saints si svegliavano, mentre l’attacco dei Rams andava a dormire, complice anche l’infortunio che obbligava McVay a sostituire Stafford con Bryce Perkins, un altro dei fenomeni da baraccone che come secondo lavoro fanno i quarterback di riserva a Los Angeles e come primo potrebbero tranquillamente raccogliere l’umido.
Il secondo tempo di Los Angeles era qualcosa di imbarazzante, con Perkins che sembrava muoversi al rallentatore dietro una linea che definire porosa è fargli un complimento. Ad un certo unto anche la difesa ha issato bandiera bianca, e per i Saints è stato abbastanza semplice portare a casa una vittoria che rilancia un po’ le loro azioni, in una division in cui sarà possibile vincere il titolo con un record negativo, andando avanti di questo passo.
Il problema principale per New Orleans è capire come sia stato possibile prendere 20 punti da una squadra che solo in due occasioni ne aveva segnati almeno altrettanti. Già domenica prossima, quando arriveranno i 49ers lanciatissimi all’inseguimento dei Seahawks in division, si vedrà quanto questi Saints sapranno dare continuità a questa vittoria, cosa che, finora, non gli è riuscito di fare nemmeno dopo la sorprendete vittoria contro Seattle.
Avversario ostico anche per i Rams, che affronteranno i Kansas City Chiefs, ed il fatto di doverlo fare con Perkins (o Wolford, poco cambia) in cabina di regia, rende la partita di domenica prossima una scommessa sicura, sempre che la quota valga la pena di essere giocata.
Partita dopo partita, McVay e Snead stanno annotando quello che dovrà essere cambiato per la prossima stagione: questa settimana hanno tirato una riga definitiva su Cam Akers, forse anche su Higbee, che continua a droppare palloni importanti, mentre in difesa l’ennesima prestazione raccapricciante di Taylor Rapp, mette anche lui a rischio per la prossima stagone.