Sarà una lunga offseason, quella che aspetta i Los Angeles Rams. Dopo aver affrontato il solito carosello di assistant coach che lasciano i Rams (anche quest’anno un buon numero, e quando anche gli ultimi tasselli saranno andati a posto faremo un riepilogo di tutti i movimenti), a Los Angeles si inizia a ragionare sul parco giocatori e di come rientrare nei parametri del Salary Cap entro il 15 marzo come previsto dalle norme.
Non fatevi fuorviare dai soliti che indicano nei Rams la squadra che ha gestito peggio il salary cap ed è perennemente fuori budget: come ogni anno ci sono almeno altre quattro o cinque squadre che stanno peggio dei Rams, alcune decisamente peggio, altre molto ma molto peggio (54 milioni oltre il cap per i Buccaneers, tanto per fare un esempio di cui non sentirete parlare).
Sono giorni che si rincorrono le voci su una possibile trade per Jalen Ramsey, e nessuno, dal management, ha confermato o smentito tali voci. E mentre si sta dietro alle voci, come un fulmine a ciel sereno ci si ritrova con Bobby Wagner che si accorda per terminare il contratto dopo un solo anno dei cinque previsti. Niente più 50 milioni in cinque anni, quindi per il linebacker ex Seattle e, con la “post June 1 designation”, otto milioni salvati sul cap 2023, il che ha già dimezzato la quota oltre il limite che era di 14 milioni.
Dovrebbe, quindi, bastare la rimodulazione dei contratti di Kupp, Donald e Stafford, molto probabile nelle prossime due settimane, per presentare Los Angeles con i conti a posto all’inizio della free agency. Altre soluzioni sono il rilascio di giocatori coe Higbee e Floyd, reduci da una stagione non esaltante (Floyd soprattutto) e non all’altezza del denaro che costerebbero per un0altra stagione.
Tornando a Wagner, è evidente l’intenzione dei Rams di svecchiare il roster, soprattutto in considerazione del fatto che c’è un Ernest Jones che ha disputato una seconda parte di stagione notevole, è decisamente più giovane di Wagner e costa anche decisamente meno. È altrettanto evidente che Wagner è stato il miglior difensore dei Rams in questo disgraziato 2022, anche se, a ben guardare ed analizzare le partite, ha avuto una seconda parte di stagione notevole dopo aver iniziato molto in sordina. È sicuramente una brutta perdita per la difesa californiana, ma non ci stracciamo le vesti per la sua partenza, se questo significa dare ossigeno per dare una rinfrescata ad un roster che ha assoluto bisogno di essere rimodulato, perchè si è toccato con mano quanto si diceva da qualche anno a questa parte: i backup non sono assolutamente all’altezza dei titolari. Meglio, quindi avere dei titolari leggermente inferiori, ma potersi permettere delle opzioni alternative in caso di ecatombe come successo quest’anno.