Jalen Ramsey è un nuovo giocatore dei Miami Dolphins. La trade verrà ufficializzata solamente mercoledì, in occasione dell’apertura del nuovo anno NFL, ma l’accordo è ormai stato raggiunto dalle rispettive squadre, ed il giocatore ha dato il suo benestare al trasferimento. È un particolare, quest’ultimo, molto importante per capire il perchè del trasferimento e del prezzo irrisorio pagato da Miami.I Rams, in cambio di Ramsey, ottengono la terza scelta (77esima assoluta) nel draft 2023 ed un Tight End semisconosciuto, Unter Long, draftato dai Dolphins nel 2021 e finora praticamente inutilizzato, nonostante risultasse essere l’unico tight end a roster per Miami in questo momento.
Perchè così poco, e perchè è importante sapere che Ramsey ha dato il suo benestare?
Facciamo un passo indietro, e torniamo a quando Ramsey ha firmato il nuovo contratto con i Rams nel 2021, dopo essere stato acquisito in stagione dai Jacksonville Jaguars nel 2020. Ramsey aveva firmato un contratto di cinque anni e 100 milioni di dollari di quelli che si definiscono “front loeade”, cioè con tutto, o quasi, il garantito (50 milioni di dollari) nei primi anni di contratto. Nel 2021 e nel 2022 Ramsey aveva incassato 45 dei 50 milioni garantiti, e gliene rimanevano 5 da incassare nel 2023, con i rimanenti 45 che avrebbero potuto volatilizzarsi per un motivo qualsiasi.
Vista la situazione del cap dei Rams non propriamente rosea, l’intenzione del front office era quella di cercare una rinegoziazione degli ultimi tre anni aumentando il garantito ma spostandolo in avanti negli anni, in maniera da liberare spazio per questa stagione. Da questo orecchio Ramsey non ci ha sentito per nulla, per cui si è arrivati alla decisione di cercare di scambiarlo, e qui casca l’asino. Teoricamente Ramsey non avrebbe alcuna voce in capitolo sull’eventuale destinazione, e la trade si sarebbe potuta fare con qualsiasi squadra. L’unica incognita sarebbe stato l’ingaggio del giocatore. I Rams potevano scegliere se massimizzare la compensazione (scelte o giocatori) impegnandosi ad onorare il contratto, oppure scaricare completamente il contratto all’acquirente accontentandosi, però, di un risarcimento minimo. In questo caso, però, l’acquirente avrebbe dovuto impegnarsi ad onorare il contratto secondo i voleri di Ramsey, perchè nessuno prende un giocatore che non vuole pagare sapendo che (e Ramsey ce l’ha insegnato a Jacksonville) piuttosto non gioca finchè non viene accontentato. Quindi Miami ha accettato di trasformare in garantiti i soldi del 2023 e del 2024 (si parla di poco meno di una quarantina di milioni) dando, però, come risarcimento una terza ed un tight end di belle speranze ma praticamente un’incognita.
I Rams liberano immediatamente una marea di cap per il 2023, 2024 e 2025, pagando solo i 5 milioni garantiti ancora non versati.
Tutti contenti, quindi? Beh… proprio contenti no. Parliamo di uno dei migliori cornerback in circolazione, nonostante quello che sostengono gli esperti degli highlights, gli analisti dei condensati ed i coach da divano con birra, patatine e rutto libero. Nelle ultime due stagioni a Los Angeles, Ramsey è stato fortemente penalizzato da uno schema difensivo che non ne esalta le caratteristiche di shutdown corner. Spèesso costretto a giocare a zona a dieci yard dal ricevitore, ha dato l’impressione di aver perso smalto ed incisività, ma ad uno sguardo più attento e ad un’analisi più approfondita delle sue partite, possiamo constatare una forte correlazione tra le sue peggiori prestazioni ed il suo impiego completamente fuori ruolo.
Personalmente l’uomo non è mai piaciuto, come tutti i trash talker e sbruffoni di questa lega (qualcuno ricorda Janoris Jenkins?), ma il giocatore è sempre stato assolutamente fuori discussione, e la difesa ne risentirà parecchio, se non sarà adeguatamente rimpiazzato.
Ecco, adeguatamente rimpiazzato: Ramsey, Floyd, Wagner. Cominciano ad essere un po’ troppi i pezzi da rimpiazzare adeguatamente. Fiducia nell’operato di Les Snead, ma qualche preoccupazione comincia a montare.