Terza vittoria consecutiva per i Los Angeles Rams che raggiungono (e superano per la doppia vittoria in stagione) i Seattle Seahawks al secondo posto in division rientrando prepotentemente in corsa per un posticino nelle wild card, obiettivo che potrebbe essere raggiunto anche in virtù di un calendario sulla carta non proibitivo. Notte fonda, invece, per i Cleveland Browns, che inizialmente sperano che Joe Flacco possa rimediare a tutte le magagne interne, ma nel secondo tempo si squagliano come neve al sole lasciando via libera a Los Angeles.
I Rams sono apparsi decisamente in forma, sebbene Kyren Williams abbia stentato a carburare, ben contenuto dalla difesa di Cleveland per tutto il primo tempo, e Cooper Kupp sembri non essere ancora al 100% della condizione fisica. Con una linea d’attacco che ha tirato fuori una prestazione praticamente senza sbavature, praticamente annullando lo spauracchio Myles Garrett (tranne in un paio di occasioni) e fornendo a Stafford il tempo necessario per scandagliare il campo e lanciare in sicurezza senza disdegnare di aprire i varchi per le corse di Williams nel secondo tempo.
Dalla parte opposta, l’annuncio che il veterano Joe Flacco avrebbe preso il comando delle operazioni aveva lasciato interdetto più di un tifoso di Cleveland, ma l’inizio di partita del 38enne quarterback sembrava poter tacitare qualsiasi critica e fugare qualsiasi dubbio. Dopo un drive di apertura davvero impressionante per la facilità con cui muoveva il pallone e trovava ricevitori liberi, la prestazione di Flacco si ingolfava poco a poco fino a grippare completamente il motore nel tentativo di recuperare una partita ormai praticamente persa.
Come aveva vivisezionato la solita difesa attendista di Morris, Flacco si faceva sempre più ingolosire dalla possibilità di andare per il big play anziché prendersi i guadagni corti che questo tipo di difesa ti concede. Prova che ci riprova, invece del big play è arrivato l’intercetto di John Johnson III, una sorta di rivincita verso chi, dopo averlo fortemente voluto, l’ha scaricato senza tante remore la scorsa stagione.
La faccia, l’anima ed il protagonista di questa partita è però quel signore in maglia bianca con il numero 17: Puka Nacua.
Lasciamo perdere il record di yard guadagnate per un rookie nella storia della franchigia, e lasciamo stare che sia diventato anche il primo rookie nella storia dei Rams a ricevere per più di 1000 yard. Quelli sono numeri che resteranno negli annali delle statistiche. Quello che resterà negli occhi degli appassionati sarà sicuramente il touchdown pass da 70 yard su una traccia eseguita alla perfezione, sfruttando il movimento della safety a raddoppiare su Kupp e poi accelerando con una facilità talmente impressionante che sembrava fosse montato su un motorino, tanto da lasciare sul posto ben due defensive back avversari. E poi vogliamo parlare della jet sweep da 34 yard, anche qui con una velocità stratosferica, e della sua copia esatta con un guadagno ancora maggiore vanificata solo da un holding di Robinson? Il tutto senza contare che nel primo tempo sembrava aver subito un infortunio alle costole che poteva mettere in pericolo la stagione solo per poi vederlo rientrare nell’intervallo ed andare subito a bloccare come se nulla fosse successo. Un vero guerriero.
Mentre la stagione dei Rams sta pian piano prendendo una forma migliore di quanto ci si aspettasse (e mannaggia quanto pesano quelle sconfitte con Pittsburgh, Indianapolis e Packers e la scelta di affidarsi a Rypien!), quella dei Browns sta implodendo in sé stessa, tanto che le vittorie con San Francisco e Baltimore sembrano sempre più delle eccezioni in una serie di partite sempre meno brillanti.
Né Schwarz né Stefanski sono sembrati in grado di avere delle idee in grado di riprendere in mano una partita che sembrava essere di più agevole gestione. Una volta che i Rams hanno trovato la chiave per scardinare anche la difesa sulle corse, non c’è stata reazione alcuna, aggiustamento alcuno, ed è stato lasciato campo praticamente libero all’attacco avversario. Nel frattempo, come dicevamo in precedenza, l’attacco non ha più mostrato quella pazienza necessaria e chiave fondamentale per battere la difesa di Morris. I Browns sono ancora secondi nella AFC North alla pari con Pittsburgh è più che in corsa per la postseason, ma se le prestazioni rimarranno quelle di questa domenica, difficilmente potranno ambire a qualcosa di più di un seed in wild card ed un’uscita onorevole dai playoff, anche in considerazione dell’infortunio di Amari Cooper che, se tutto va bene, risulterà essere “solo” una concussion.
Un discorso a parte lo meritano i due kicker. Da una parte Havrisik, dopo aver sbagliato un field goal che, a quel punto della partita, sembrava poter essere decisivo, aveva la classica faccia di chi, il giorno dopo, avrebbe dovuto trovarsi un altro lavoro. Le cose sono poi andate per il meglio ed il suo errore non è stato decisivo, ma resta sicuramente la pessima gestione del ruolo di kicker in casa Rams, peggiore forse solo alla gestione del quarterback di riserva.
In casa Brown, invece, l’insolito errore di Dustin Hopkins su una trasformazione, poteva costare cara a Cleveland. Anche in questo caso il risultato finale ha sistemato tutto, ma l’errore va a sommarsi a tutta la serie di episodi negativi che non possono certo lasciare tranquilli i tifosi di Cleveland.