È stato un finale epico, quello vissuto domenica sera a Baltimore, dove i Ravens hanno battuto i Los Angeles Rams grazie ad un ritorno di punt di Tylan Wallace da 76 yard nel bel mezzo di un overtime combattutissimo come lo era stata tutta la partita nei tempi regolamentari.
Baltimore schierava Lamar Jackson dietro il centro dopo una settimana di dubbi ed illazioni, e la scelta non poteva essere migliore, dal momento che Jackson sfoderava una prestazione delle sue, non tanto nei numeri (cioè, anche nei numeri 24/43 per 316 yard 3 TD e 1 intercetto oltre ad 11 corse per 70 yard) quanto proprio come giocate, magie ed una presenza nella tasca assolutamente grandiosa.
Los Angeles metteva in campo il suo miglior undici in attacco ed in difesa, ma le condizioni di molti uomini chiave, a partire da Kupp e Nacua, per finire a Stafford, non proprio al 100%. Dopo il kickoff iniziale, però, tutti gli acciacchi parevano scomparsi, ed anche gli skill players degli ospiti facevano la loro parte fino in fondo senza (almeno apparentemente) accusare rallentamenti di sorta.
Come si suol dire nel più abusato dei luoghi comuni, la partita è stata una battaglia, con le due squadre che si sono continuamente rincorse nell’andare in vantaggio e recuperare lo svantaggio, rendendo godibilissima una partita che poteva essere di una noia mortale, viste le premesse.
Odell Beckham Jr., che si era presentato nel prepartita con una maglietta che celebrava l’anello vinto a Los Angeles ed i suoi compagni di squadra più rappresentativi, infilava una serie di ricezioni (con annesso un touchdown) che mettevano a nudo le grosse difficoltà della secondaria dei Rams, che in almeno due occasioni si perdevano del tutto il ricevitore avversario. Ma l’attacco di Los Angeles rispondeva colpo su colpo con le sue armi migliori: Kyren Williams e Puka Nacua, per poi passare a Cooper Kupp dopo un inizio in sordina. Stafford eseguiva bene ed i suoi compagni di squadra finalizzavano al meglio.
Lasciava un po’ perplesso il playcalling di McVay che, in un paio di occasioni, percorreva tutto il campo a suon di corse per poi arenarsi in end zone dopo aver completamente cambiato la filosofia delle chiamate, dovendosi accontentare di due field goal di un Havrisik che aveva il piede caldo almeno quanto lo era la sua sedia del ruolo di kicker con Mason Crosby che gli alitava sulle spalle.
Nel secondo tempo Baltimore sembrava aver trovato la chiave per disinnescare l’attacco sulle corse dei Rams, ma non tutto era così semplice come appariva. McVay cavava fuori dal cilindro l’ennesima perla arrivata dal draft di quest’anno, decisamente la miglior dtraft class della sua era a Los Angeles. Era infatti il tight end Davis Allen, in campo in sostituzione degli infortunati Higbee e Long, a cavare òle castagne dal fuoco in più occasioni con un paio di ricezioni di notevole importanza.
Negli ultimi due minuti di gioco accadeva di tutto. Baltimore si affidava a Jackson, il quale, a sua volta, si affidava alle mani educate di Zay Flowers per il touchdown del sorpasso e la trasformazione da due della sicurezza. Poi era la volta di Stafford, che si avvicinava alla end zone avversaria in pochi secondi. Qualche problema di comunicazione con l’impianto audio del casco di Stafford costringeva McVay a chiamare l’ultimo time out con troppo anticipo, e ciò faceva sì che i Rams si dovessero accontentare di mandare la partita in overtime con un field goal di Havrisik che teneva tutti i tifosi Rams in apprensione, soprattutto per la traiettoria tipo pallone super tele che prendeva l’ovale dopo il calcio.
Nel supplementare le due squadre non riuscivano ad ingranare in attacco, ma ci pensava Wallace, con il suo punt return, a scrivere il finale di una partita incredibile.
I Ravens consolidano il proprio primato nella AFC East e spazzano via quelle piccole nubi che si stavano inspiegabilmente addensando nonostante una stagione fin qui ottima, ed ora possono affrontare il finale di stagione con più convinzione e consapevolezza della propria forza per cercare di conquistare il seed numero 1 per la AFC.
I Rams trovano una battuta d’arresto nella loro rincorsa ai playoff, ma trovano anche tanto altro, come la consapevolezza che questa squadra ha un gran potenziale per la prossima stagione e, se non dovessero già arrivare quest’anno, i playoff saranno sicuramente l’obiettivo primario del 2024 e, considerando le aspettative della preseason, è molto più di un bel passo avanti.