La partita dell’anno

L’America’s Game of the Week non ha sicuramente deluso le attese, e quella tra Buffalo Bills e Los Angeles Rams può tranquillamente essere archiviata come la partita dell’anno, o almeno rientra di diritto nelle migliori partite viste in questa stagione. A molti ha ricordato lo shoot out di Città del Messico nel 2018, quando i Rams ebbero la meglio sui Chiefs di un giovane Mahomes per 51-41 in quella che molti considerano, un po’ pomposamente, “the Greatest Regular Season Game of All Time”.C’era Jared Goff, alla guida dei Rams, ma il Matthew Stafford di domenica sera ne ha preso degnamente il posto, conducendo l’attacco come non gli avevamo ancora visto fare in questo 2024 in cui l’attacco ha quasi sempre performato al di sotto delle proprie possibilità.

Quando vengono segnati 86 punti la domanda che nasce spontanea è: “dove sono finite le difese”?

Beh, le difese hanno fatto quello che hanno potuto, e siamo di fronte al classico caso in cui il punteggio alto è decisamente merito degli attacchi esplosivi, piuttosto che delle difese scarse. I Rams hanno limitato al minimo il gioco di corsa dei Bills, ma poco o nulla hanno potuto contro le abilità di scrambler di Josh Allen e la sua bravura nel navigare la tasca per trovare i ricevitori liberi, spesso con lanci talmente millimetrici che ci si è più volte chiesti dove fosse passato il pallone.

Sul fronte opposto il Game Plan difensivo messo a punto dai Bills non si è rivelato vincente. La scelta di giocare a zona si è ritorta contro Buffalo, perchè per quasi tre quarti Matt Stafford ha dominato la scena trovando con estrema facilità i propri ricevitori, bravissimi ad andare ad occupare le zone libere nello schieramento difensivo. Il rientro di Matt Milano, avvenuto la scorsa settimana contro San Francisco, ha sicuramente dato maggior solidità in mezzo al campo, ma anche lui è stato tagliato fuori, così come spesso successo a Von Miller, da una linea offensiva che ha giocato alla grande e da bloccatori che sono stati spesso decisivi sulle corse centrali.

Allen a Stafford hanno fatto al meglio quello che sono più bravi a fare, e per le difese non c’è mai stata una reale possibilità di rallentarli (chè, di fermarli non c’era verso).

Dopo una lunga serie di partite con percentuali di conversione di terzo down da prefisso telefonico, i Rams hanno convertito ben 11 terzi down su 15 tentativi, oltre ad un quarto down decisivo nel drive finale, e questa efficienza nel mantenere vivo il drive è stata la chiave di volta di una partita in cui i Rams sono finalmente riusciti a far stare in campo il proprio attacco ben diciassette minuti di più rispetto alla propria difesa.

Un attacco efficientissimo contro la zona, ma anche in grado di mettere in difficoltà la difesa avversaria con le corse, con Kyren Williams e Blake Corum (e cinque portate di Nacua) capaci di totalizzare 42 portate per 137 yard con una media di 3.3 yard, l’ideale per mangiare il tempo e, contemporaneamente, lasciare sempre secondi e terzi down con yardaggio favorevole.

Dopo aver dominato la partita nel primo tempo e parte del terzo quarto, i Rams si sono costruiti un vantaggio che li ha messi al riparo dal ritorno di Buffalo, per il quale l’unica incognita era sul quando sarebbe iniziato. Josh Allen ha rotto gli indugi e si è preso la squadra sulle spalle, come si suol dire, cercando un recupero che diventava via via più difficile.

Anche in una situazione in cui Buffalo sembrava andare come un treno e poter rimettere in gioco la partita, i Rams non hanno perso la testa ed hanno ripreso a macinare gioco, terreno e tempo nel loro ultimo drive, sfociato in un bellissimo touchdown di Nacua grazie ad un audible di Stafford che ha letto alla perfezione lo zero blitz della difesa avversaria che lasciava aperte le porte laterali per uno screen veloce. Il resto lo ha fatto il blocco magistrale di Cooper Kupp che, ancora una volta, si è dimostrato fondamentale non solo quando ha la palla tra le mani.

I Rams escono da questa partita decisamente rafforzati mentalmente e, considerando che delle ultime quattro partite tre sono scontri divisionali, hanno nelle loro mani la possibilità di qualificarsi ai playoff, eventualità che avverrà quasi certamente solo in caso di vittoria della division. Qualche rimpianto per le partite lasciate per strada ad inizio stagione, ma con una situazione complicata come infortuni, sicuramente c’è, ma più che del passato i Rams dovranno preoccuparsi di fare bene nel finale di stagione per diventare la mina vagante della postseason.

Un commento:

  1. Partita fantastica. Ora vada come vada, ma questa è la pietra miliare per questa stagione dei Rams; speriamo ora d’impreziosirla con la qualificazione ai play-off. Peccato per la vittoria di Seattle che complica un po’ le cose; se avessimo la garanzia che i Rams giochino così il resto della stagione, certo non mi preoccuperei più di tanto.

    In ogni caso siamo stati grandi, non vedevo un attacco così da tempo, forse ancora da prima dell’ultimo campionato vinto.

    Mario

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *