E' indubbio che la scelta di Sam Bradford rappresenti il momento chiave della Stagione 2010 dei Rams. Molto scetticismo regnava intorno al nome di Bradford prima del draft, ed anche chi scrive era piuttosto dubbioso sull'opportunità di effettuare tale scelta, soprattutto avendo a disposizione una forza della natura come Ndamukong Suh, che avrebbe sistemato la linea di difesa per gli anni a venire. Di Bradford si diceva un gran bene, ma in fin dei conti si trattava di un giocatore che aveva si' vinto l'Heisman Trophy da Redshirt Sophomore, ma alla fin dei conti aveva alle spalle due sole stagioni intere di gioco, quella da redshirt freshman e quella da redshirt sophomore, perchè durante la stagione da Junior si infortunò alla spalla una prima volta nell'opener stagionale, ed una seconda volta un mese e mezzo dopo, al suo rientro, e proprio l'intervento chirurgico alla spalla infortunata aveva messo un grosso punto interrogativo sulla sua consistenza.
La svolta avvenne durante un tryout privato che i Rams tennero presso Oklahoma, dove Bradford fugò tutti i dubbi, ed il coaching staff dei Rams decise di puntare tutto su di lui. Sei anni di contratto per 78 milioni di dollari ancor prima di aver dimostrato alcunchè nella NFL sono numeri che hanno fatto scalpore ed hanno provocato molte discussioni tra gli addetti ai lavori, ma alla fine della sua prima stagione da professionista possiamo dire con un buon margine di sicurezza che mai soldi furono meglio spesi da parte del management di Rams Park.
Conquistato lo starting spot durante una eccellente preseason, Bradford ha giocato tutte le azioni del campionato, non uscendo mai dal campo se non per lasciare il posto a difesa e special team. Sammy ha condotto la squadra attraverso una stagione travagliata ma largamente positiva, ed ha superato ostacoli importanti come la mancanza di un corpo ricevitori degno di questo nome, a causa degli infortuni a catena capitati ai titolari. A tratti sembrava di veder giocare un navigato veterano, tanta era la sua sicurezza nelle chiamate, nello stare nella tasca, nello scegliere i bersagli e nel consegnare nelle mani dei palloni stupendi. Sono arrivati anche gli intercetti e le giocate "strane" a ricordarci che si tratta pur sempre di un rookie, ma bisogna davvero impegnarsi a fondo per trovare qualcosa di negativo da una stagione del genere da parte di un quarterback rookie.
L'approccio al mondo dei pro gli è stato facilitato anche da un atteggiamento ultraconservativo adottato dall'offensive coordinator Shurmur e voluto dall'head coach Spagnuolo. Non mettere Bradford in situazioni di rischio e lasciarlo giocare con calma e tranquillità è stato il refrain della stagione, forse persino un po' forzato quando in diverse occasioni (l'ultima nella partita contro Seattle la scorsa domenica) questo atteggiamento ultraconservativo è sembrato andare davvero troppo stretto ad un giocatore che, lasciato libero di esprimere tutte le sue potenzialità, non mancherà di stupire ancora pubblico, critica ed avversari nelle prossime stagioni.
Sam Bradford ha terminato la stagione con 354 completi su 590 tentati per 3512 yards, 18 touchdowns e 15 intercetti per un rating totale di 76.5, a cui vanno aggiunte 27 corse per 63 yards ed un touchdown.