Esordio tutto sommato positivo contro i Saints ieri sera, nonostante il risultato negativo che, di questi tempi, conta fino ad un certo punto. Risultato negativo, tra l'altro, giunto in maniera un po' bizzarra per una rara penalità chiamata al quarterback Davis: un intentional grounding su uno spike. Lo snap è stato difettoso e la palla sembra abbia toccato terra prima che Davis effettuasse lo spike. per regolamento se la palla trocca terra nello snap, se poi viene effettuato uno spike è considerato intentional grounding. La penalità non solo ha arretrato di dieci yards, ma ha anche tolto dieci secondi dal cronometro, il che ha automaticamente obbligato i Rams a calciare un field goal (mancava solo più un secondo) da ben 59 yards. Zuerlein l'ha quasi messo tra i pali, ma la palla è uscita di un niente, lasciando la vittoria ai Saints per 26-24.
Finale a parte, molte luci ma anche molte ombre per i Rams, soprattutto e sorprendentemente in difesa. Grossi problemi con i placcaggi, abbastanza naturali a questo punto della stagione, ma anche grossi problemi ad uscire dai blocchi. Ci sarà molto lavoro supplementare da fare per Williams ed i suoi collaboratori.
Pur vedendo una versione soft della difesa installata da Williams, alcune combinazioni in linea sono già apparse interessanti, al di là della corretta esecuzione o meno da parte dei giocatori.
I titolari hanno lasciato un po' troppo spazio all'attacco dei Saints ed alle corse di Ingram, ma hanno anche ottenuto un ottimo turnover con l'intercetto di Long.
In attacco, invece, le cose sono andate leggermente meglio. Confermate le assenze previste, lo spot di fullback è stato assegnato ad harkey, mentre Kendricks si è limitato a fare il tight end. E proprio harkey ha eseguito alla perfezione uno dei giochi che saranno abbastanza ricorrenti nel playbook di Schottenheimer, andando a ricevere uscendo indisturbato dal backfield a mettendo a segno un bel touchdown.
Non essendoci un vero e proprio gameplan, i quarterback hanno avuto briglia relativamente sciolta per la scelta delle azioni, e qualcuno dovrebbe ricordargli, forse, che Fisher ha detto che quest'anno i Rams correrenno per la maggior parte del tempo. Trentadue i giochi di corsa contro trentaquattro passaggi: non certo un run-oriented game.
Parlando di gioco di corsa, ha trovato molto spazio Tre Mason, il quale si è ben disimpegnato portando palla ben quindici volte. Se Stacy e Cunningham hanno dimostrato di avere ben saldi i posti numero uno e due della depth chart, i numeri fatti vedere ieri sera da Mason non dovrebbero lasciarli molto tranquilli di poter mantenere le gerarchie senza problemi. Il ragazzo ha stoffa e darà gran battaglia per un posto dietro a Stacy.
Fuori Bradford, come previsto, ottime notizie sono arrivate da Hill e Davis, mentre Gilbert è sembrato un po' spaesato. L'impressione è che Hill, rispetto a Kellen Clemens, sia un deciso passo in avanti nel ruolo di backup di Bradford. La sicurezza con cui ha condotto l'attacco nel primo tempo sembra essere un fattore tranquillizzante rispetto allo scorso anno, quando la sola idea di dover affidare l'attacco a Clemens faceva venire il mal di testa i più.
Tra i ricevitori da segnalare la splendida ricezione in touchdown del nostro pupillo Austin Franklin da New Mexico State. Dopo averlo seguito per tre anni con gli Aggies (se non lo conoscete vi consigliamo la visione di questi highlights) eravamo curoisi di vederlo all'opera con "i grandi", sicuri delle doti atletiche e tecniche che la militanza in un college minore aveva tenuto lontane dal grande pubblico. Il touchdown segnato contro i Saints è stata un piccolo gioiellino per esecuzione, pulizia e tecnica.
Per finire una nota di merito per gli special teams. Le squadre speciali sono sempre tra le cose più interessanti da guardare nelle partite di preseason, perchè spesso è lì che si svolgono le battaglie più cruente ed accanite per la conquista di un posto in squadra anche dalla porta di servizio degli special team. I Rams hanno mostrato un'ottima forma sia in copertura che nel gioco di ritorno, per non parlare della finta di punt la cui esecuzione è stata praticamente perfetta.
Da segnalare, purtroppo, il brutto infortunio occorso al tight end Mason Brodine, che si è fratturato una caviglia. Stagione finita per lui
Insomma, non è tempo di esaltarsi o di abbattersi, ma ci limitiamo a considerare che lo scorso anno eravamo qui a commentare prestazioni certamente peggiori di quella di ieri sera.