Esagerati!!! 52-0 ai Raiders.

E’ difficile parlare di una partita finita 52-0. E’ difficile perché viene abbastanza automatico solidarizzare con gli Oakland Raiders, che tornano da St.Louis con una pesante sconfitta sul groppone proprio ora che la vittoria su Kansas City della scorsa settimana sembrava avere aperto uno spiraglio di luce sul futuro immediato di questa franchigia.
La partita si può brevemente riassumere in due considerazioni tanto banali quanto scontate: i Rams non hanno sbagliato nulla, i Raiders hanno sbagliato tutto e ancor di più.
Come un rullo compressore, i padroni di casa hanno segnato 38 punti nei primi sei possessi di palla prima di mandare in campo Johnny Hekker al termine del drive di apertura del secondo tempo per calciare il primo punt della partita.
Partiti con una serie di screen laterali nei quali Austin, Bailey e Mason venivano chiamati a guadagnare ampi margini dopo la ricezione ed a segnare il primo touchdown della partita con Tre Mason, i Rams mettevano per aria la palla ben nove volte di fila prima di mandare a segno lo stesso Shaun Hill con una bootleg per il 14-0.
Il terzo touchdown del primo quarto era opera di Tavon Austin, con una delle sue end around (o meglio “slot” around, vista la posizione di partenza).
L’attacco dei Raiders, nel frattempo, collezionava una discreta serie di three and out, ed alla fine del primo periodo di gioco poteva vantare un total offense di 34 yard ed un solo primo down conquistato.
Nel secondo quarto la musica non cambiava, tranne per il fatto che, dopo aver mandato Stedman Bailey a quota 100 yard ricevute in un solo quarto, l’attacco dei Rams sfondava il muro delle cento yards su terra grazie alla corsa di 89 yard di Tre Mason, la seconda più lunga della storia della franchigia.
La difesa, dopo aver fermato Carr e McFadden spesso e volentieri dietro la linea, piazzava anche un intercetto con E.J.Gaines, turnover che veniva convertito nel touchdown del 35-0 di Corey Harkey. L’ex Raider veniva pescato con precisione da Shaun Hill e si tuffava in end zone sul placcaggio. Il replay confermava la segnatura.
Tempo per Derek Carr di tornare in campo ed era la volta di Trumaine Johnson di pizzicare un suo lancio. Questa volta valeva solo i tre punti del successivo field goal di Zuerlein, ma sul 38-0 terminava un primo tempo da incubo per Oakland e da sogno per St.Louis.
I Rams toglievano comprensibilmente il piede dall’acceleratore, ma i Raiders continuavano imperterriti a combinare un pasticcio dietro l’altro. Prima Reece commetteva un fumble sulle proprie 30 che i Rams non sfruttavano, poi non convertivano un quarto tentativo sul finire del terzo periodo, infine regalavano un primo down ai Rams grazie ad una interferenza offensiva su Kenny Britt, e dalle otto yard era ancora Tre Mason a segnare il 45-0.
Era tempo di mettere in campo i rincalzi per entrambe le squadre. Fuori Carr e Hill e dentro Schaub e Davis, ma la musica cambiava poco.
Schaub subiva un sack con fumble da Robert Quinn, e sul drive successivo si faceva intercettare ancora da Trumaine Johnson, che stavolta riportava l’ovale in end zone per il 52-0 finale.
Inutile fare una graduatoria di buoni e cattivi in una partita in cui forse il solo Tavon Austin prende un voto in meno di tutti gli altri per quel paio di muff sui ritorni che, in altre situazioni avrebbero potuto essere letali.
Chris Long festeggia il suo ritorno in campo con un bel sack ed una prestazione maiuscola, così come Quinn aggiunge altre tre tacche al suo conteggio annuale dei placcaggi al quarterback.
Hill ha giocato una partita senza particolari problemi e così anche la linea d’attacco, dove si registra l’ormai abituale infortunio al braccio sinistro di Rodger Saffold.
Al di là dell’aspetto tecnico della partita, ha fatto scalpore l’entrata in campo a mani alzate di Tavon Austin, Stedman Bailey, Chris Givens, Kenny Britt e Jared Cook in segno di solidarietà con gli abitanti di Ferguson per i noti fatti di cronaca dei giorni e mesi scorsi oltre che, più in generale, con il movimento popolare “hands up, don’t shoot” che ha preso piede un po’ in tutta la nazione e che intende sensibilizzare gli americani sul problema delle numerose morti di giovani neri a seguito di azioni di polizia piuttosto discutibili.
Senza volere entrare nel merito della liceità o meno del movimento e dei suoi principi, stride assai la ridicola richiesta del dipartimento di polizia di St.Louis che ha chiesto che i giocatori vengano puniti, oltre a volere le scuse loro, della squadra e della stessa NFL.
Una reazione talmente esagerata che sa molto di coda di paglia per gli eventi che hanno visto protagonista la polizia di St.Louis nei mesi scorsi.

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