Tanto rumore per nulla. Così si potrebbe sintetizzare la pazza settimana che ha portato St.Louis alla quarta sconfitta consecutiva (diciassettesima delle ultime venti).
E dire che le cose sembravano mettersi bene. Incredibilmente la difesa aveva cominciato a girare, grazie anche al rientro di Leonard Little in linea (gran partita la sua) ed aveva praticamente annientato l’attacco dei Bills, fino a quel momento uno dei migliori della NFL. Placcaggi, coperture perfette, molta pressione sul quarterback ed anche il primo turnover della stagione grazie ad un bell’intercetto di Atogwe.
L’attacco svolgeva il suo compitino senza strafare. Saunders tirava fuori qualche coniglio dal cilindro, come le end-around di Avery e Dante Hall o l’halfback pass (malriuscito) sempre di Hall, ma soprattutto caricava finalmente tutto su Steven Jackson, che rispondeva alla grande finendo il primo tempo con 99 yards su corsa ed una prestazione convincente fatta di pochi balletti dietro i blocchi e molti secondi, terzi ed anche quarti sforzi per guadagnare ogni millimetro possibile.
Green apriva con un bombone incompleto su Avery, ma poi veniva tenuto a stecchetto dalle chiamate di Saunders, che gli imponevano di svolgere l’ordinaria amministrazione con passaggi medi e sicuri, con i quali solo due dropponi di McMichael impedivano ai Rams di chiudere due drive fondamentali.
Con tutto questo i Rams chiudevano il primo tempo in vantaggio 13-6, ma quel che più importa è che sembravano in grado di controllare la partita, sebbene l’attacco dei Bills, soprattutto sulle corse, sembrava poter esplodere da un momento all’altro.
Nel secondo tempo arrivava il blackout totale. I Bills cominciavano a scorrazzare da una parte all’altra del campo senza incontrare grosse resistenze. La pressione su Edwards spariva improvvisamente, i buchi in linea si aprivano con costante e preoccupante regolarità e nella secondaria difensiva si tornava a perdersi i ricevitori come da copione delle prime tre giornate.
Spariva il sorriso dal volto di Linehan, come da quello di molti tifosi, che vedevano la propria squadra prima rimontata, poi battuta ed infine quasi umiliata senza che a tutto ciò corrispondesse una seppur minima reazione.
Ci aspettano due settimane di sosta, poichè la prossima settimana c’è la bye week, e poi una sequenza di partite che definire terribili è dir poco: Washington, Dallas e New England.
Attendiamo con trepidazione la conferenza stampa di oggi, dove Linehan avra’ molto da dire e da spiegare.