Arriva finalmente il momento del riscatto per i Rams che, dopo aver raggiunto un record vincente per la prima volta dopo molti anni, avevano inanellato una serie di prestazioni belle ma sfortunate alternate a delle débacle di proporzioni galattiche, segnatamente contro Patriots e Jets.
L’avversario ha sicuramente aiutato, perchè dopo aver iniziato alla grande la stagione con quattro vittorie consecutive, gli Arizona Cardinals si sono bloccati, mettendo in fila sette sconfitte consecutive, ma soprattutto dimostrando che le prime quattro vittorie erano evidentemente frutto di situazioni piuttosto casuali.
I Cardinals visti domenica sera sono rimasti in partita per il solo primo tempo, principalmente grazie ad una cervellotica scelta di Fisher di tenere a zona larga il backfield difensivo, dando così modo al rookie Ryan Lindley di completare 7 passaggi su 8 nel drive di apertura e, in generale, di mettere in seria difficoltà la difesa dei Rams con un gioco di passaggio efficace quanto poco rischioso.
I Rams hanno invece iniziato in maniera un po’ incerta in attacco, con un Bradford apparso spesso fuori fase, nonostante il rientro di Scott Wells al centro della linea con il conseguente ritorno di Turner nel ruolo di guardia e, soprattutto, il panchinamento del terribile Shelley Smith, avesse dato alla linea d’attacco qualche punto in più in fase di protezione sui passaggi e, soprattutto, blocchi sulle corse.
L’unico che non dava segni di cedimento era l’inossidabile Steven Jackson. Proveniente da una partita in cui era stato inspiegabilmente poco utilizzato, nonostante i buoni guadagni ottenuti su terra, Jackson si è preso carico della maggior parte delle azioni in attacco, rispondendo da vero campione con un’altra prestazione oltre le 100 yard, dimostrando ancora una volta che l’idea di privarsi di un tale campione a fine stagione dovrebbe essere seriamente ridiscussa dal coaching staff. Affiancandolo a Richardson, Jackson ha ancora molte yard nelle gambe, e può trasformare un attacco balbettante in uno devastante con il minimo sforzo.
Per St.Louis, comunque, restavano i soliti problemi legati alle troppe penalità che vanificavano ogni sforzo, oltre al già citato approccio alla partita particolarmente negativo in fase difensiva.
Nel secondo tempo, però, la musica cambiava dcisamente, e la difesa saliva definitivamente in cattedra. Pur non arrivando al sack, la linea difensiva metteva una discreta pressione a Lindley, che doveva anche fare i conti con una copertura dei ricevitori decisamente più pressante, che trasformava la sua partita da un buon esordio ad un incubo senza fine.
Quattro intercetti, di cui due riportati in touchdown da uno scatenatissimo Janoris Jenkins, spegnevano qualsiasi velleità per i Cardinals, che nel terzo e quarto periodo si vedevano sfuggire dalle mani una partita che avevano tutto sommato tenuto sotto controllo senza troppi problemi.
Nonostante l’utilizzo con il contagocce dell’infortunato Amendola, che riusciva comunque a chiudere un terzo down decisivo con l’unica ricezione della serata, Bradford ritrovava Givens come bersaglio principale, ed il rookie lo ripagava con un paio di ricezioni spettacolari ed un’invenzione che trasformava un passaggio da una yard in uno sprint da almeno una trentina nel corso del quale il giovane ricevitore dei Rams bruciava in velocità la quasi totalità della secondaria in maglia rossa.
Bradford sprecava un ottimo drive con uno stupidissimo intercetto in end zone, regalando la palla al solito Peterson, che sembra davvero avere un conto aperto con i Rams, ma la difesa teneva bene e consegnava una importante vittoria che consentiva alla squadra di St.Louis di scollarsi dall’ultimo posto in division.
Assieme a Lindley, nel secondo tempo spariva anche il rientrante Beanie Wells, autore dei due touchdown dei Cardinals nel primo tempo, ed anche il temutissimo Larry Fitzgerald veniva tenuto a bada in maniera egregia dalla secondaria dei Rams e da Jenkins in particolare.
Proprio il giovane cornerback, dopo essere stato punito da Fisher e messo parecchio sotto pressione dai quarterback avversari nelle ultime partite, si è riscattato alla grande, doventando il primo giocatore dei Rams a ritornare due intercetti in touchdown nella stessa partita, fornendo i 14 punti di distacco con cui alla fine i Rams hanno battuto i Cardinals per 31-17.
Per i Rams non poteva esserci viatico migliore per la settimana che conduce alla partita di ritorno contro i 49ers. Il pareggio di Candlestick Park ha lasciato in tutta la squadra, giocatori, allenatori e tifosi, la sensazione di non aver portato a termine una missione, e domenica prossima i Rams avranno la possibilità difarlo, Niners permettendo.