Sabato 26 settembre il maggiore quotidiano sportivo italiano, la Gazzetta dello Sport, ha pubblicato un bel video che parla dei due nuovissimi stadi inaugurati nella NFL in questa stagione. Parla, infatti, del bellissimo Allegiant Stadum di Las Vegas, che ospiterà i Raiders, e del magnifico SoFi Stadium che ospiterà i Los Angeles Chargers, che sperano, così, di attirare un po’ di tifosi dopo un trasferimento da San Diego che ha gettato nello sconforto i tifosi della saetta fulminante.
Qualcosa stona, vero? Lo avete notato anche voi? Nel testo che accompagna il video, parlando della nuova casa dei Los Angeles Chargers, viene scritto che condivideranno lo stadio con i Rams.
Capito? Condivideranno. I Chargers.
Una così clamorosa caduta di stile del maggiore quotidiano sportivo italiano esige qualche puntualizzazione, che non sarebbe stata necessaria se solo avessero avuto l’ormai obsoleta abitudine di documentarsi prima di scrivere o parlare di un argomento che, evidentemente, non conoscono o, almeno, conoscono poco.
Ci pensiamo noi, quindi, a rimettere le cose nella giusta prospettiva, facendo un po’ di storia degli avvenimenti che si sono succeduti intorno al SoFi stadium negli ultimi sei anni.
Fin dal 1995, quando i Rams lasciarono Los Angeles per St.Louis, la NFL aveva votato una risoluzione per mettere a disposizione 200 milioni di dollari per costruire uno stadio ad Holywood Park da mettere a disposizione ad una franchigia che si fosse trasferita in California. I primi ad essere contattati furono i Raiders, ma Al Davis rifiutò l’offerta perché era condizionata all’accettazione di una clausola che obbligava a condividere lo stadio con una eventuale seconda franchigia.
Arriviamo quindi al 2014, quando Stan Kroenke, proprietario dei St.Louis Rams che sono in odore di richiedere il trasferimento a Los Angeles, acquista il terreno dove sorge il vecchio ippodromo di Hollywood Park (lo stesso dello stadio proposto nel 1995), inizialmente per costruirci un grosso WalMart, perché all’epoca Kroenke sta ancora tranquillizzando la fanbase del Missouri sul fatto che non abbia nessuna intenzione di riportare la squadra a Los Angeles.
Nel gennaio 2015, però, Kroenke, in partnership con il Stockbridge Capital Group, acquista un altro lotto di terreno ad Hollywood Park e presenta, contestualmente alla richiesta di trasferimento dei Rams a Los Angeles, un progetto per uno stadio da 70mila posti.
Contemporaneamente, anche Raiders e CHargers manifestano alla NFL l’intenzione di spostarsi a Los Angeles, e collaborano ad un progetto comune per uno stadio a Carson City.
Alla votazione dei proprietari, la spunta il progetto di Kroenke, che trasferisce la squadra a Los Angeles e pianifica di inaugurare lo stadio nella stagione 2019.
Alcuni problemi a cantiere fanno rimandare l’inaugurazione alla stagione 2020 e, nel mentre, la NFL stabilisce che i Chargers hanno un anno di tempo per sfruttare l’opzione che gli permetterà di trasferirsi a Los Angeles e condividere lo stadio con i Rams. Passato l’anno, la stessa opzione sarebbe andata ai Raiders.
Alla fine i CHargers accettano e, nel 2017, si trasferiscono anch’essi a Los Angeles, andando a giocare provvisoriamente allo StubHub Center. Ai Raiders non resta che trovarsi un’altra destinazione ed un altro stadio.
Lo stadio dei Rams (perché la proprietà è della società denominata Legends and by StadCo L.A. LLC, controllata da Stan Kroenke) si trasforma, intanto, in una vera e propria cittadella dell nfl, perché nel progetto entrano a far parte gli edifici che ospiteranno il quartier generale di NFL Media, oggi a Culver City. I costi lievitano dal 2 miliardi di dollari iniziali fino ad arrivare ai 5 miliardi. La NFL stabilisce che i Los Angeles Chargers contribuiranno alle spese con… 180 milioni di dollari, ed entrambe le squadre pagheranno alla Legends and by StadCo L.A. LLC l’affitto simbolico di un dollaro. Inoltre la NFL stabilisce che i Chargers dovranno PROVARE (nemmeno l’obbligo…) a vendere le cosiddette SSL (Stadium Seat License, cioè il diritto ad acquistare i biglietti per un determinato posto) fino ad un anno dopo l’apertura dello stadio, dopodichè non avranno nemmeno più l’obbligo di provare a venderle.
Quindi, ricapitoliamo: Stan Kroenke spende 5 miliardi di dollari, ne riceve a compenso 280 milioni dai Chargers, i quali non sono nemmeno obbligati ad assicurare un certo numero di SSL, ed incassa un dollaro l’anno di affitto da entrambe le squadre. In tutto questo ricordiamo anche che Spanos, il proprietario dei Chargers, aveva preteso delle modifiche progettuali allo stadio perché alcuni aspetti non erano di suo gradimento. Vi lasciamo immaginare quale possa essere stata la risposta di Kroenke.
Dopo tutto questo, riusciamo a leggere che la nuova casa dei Chargers ospiterà “anche” i Rams. Beh… complimenti.