Questa settimana i Rams sono in pausa. Dopo l’inattesa sconfitta contro i Dolphins, McVay e compagnia hanno avuto una settimana di riposo per rimettere ordine nelle idee e nel playbook, oltre che preparare la sfida contro i Seattle Seahawks della prossima domenica.
Weekend di osservazione, quindi, ma decisamente positivo, poichè i Rams hanno fatto passi avanti pur non scendendo in campo. Le sconfitte di 49ers, Cardinals e Seahawks, infatti, hanno fatto guadagnare mezza partita ai Rams, che sono ancora nel pieno della bagarre per l’aggiudicazione della NFC West, una battaglia che prevediamo protrarsi fino all’ultima giornata di regular season con tutte e quattro le squadre in grado di dire la loro e mettere il muso davanti alle altre. Contando poi anche la sconfitta dei Bears in ottica wild card, la domenica è stata ampiamente positiva per i Rams.
Altra notizia positiva è l’attivazione dalla injured reserve list di Jordan Fuller, che sarà pronto a rientrare sin da subito per continuare a dare il suo apporto in difesa che, dall’inizio della stagione, è stato importantissimo. Con la crescita di Rapp, poi, avremo più alternative a disposizione per la secondaria difensiva.
Gunti a metà stagione, però, è anche un buon momento per tirare le prime somme sui Rams, reparto per reparto.
QUARTERBACK
Jared Goff sta andando meglio dello scorso anno, questo è fuori di dubbio, ma le ultime uscite hanno fatto suonare un campanello d’allarme. Dopo aver disputato in maniera eccellente le prime cinque partite, Goff ha perso un po’ di smalto, arrivando alla pessima prestazione contro i Dolphins. Goff ha bisogno di trovare continuità. Finora è stato ben supportato dalla linea d’attacco, che è tornata a livelli egregi, ma ha dimostrato di non essere ancora guarito dalla tendenza al turnover stupido. A volte prendersi un sack è meglio che non lanciare a caso rischiando l’intercetto che, spesso, arriva. Prima Goff capisce questa cosa, prima riuscirà a diventare davvero decisivo in maniera continua. Le prime cinque partite fanno sicuramente ben sperare. Le ultime tre fanno sorgere i dubbi.
RUNNING BACK
Il comitato non ha fatto rimpiangere Todd Gurley. Non quello del 2017 e 3/4 del 2018, ovviamente Quello era un animale inarrestabile che, probabilmente non tornerà più, come dimostra anche la sua stagione ad Atlanta.
Il trio Brown/Henderson/Akers ha messo assieme dei buoni numeri e sostenuto una buona parte del peso dell’attacco, con Henderson che, finora, ha dato l’impressione migliore, ed Akers che ha mostrato un potenziale che potrebbe tornare utile nella seconda parte della stagione se e quando McVay deciderà di allentargli le briglie. Malcolm Brown resta una sicurezza.
Il problema di questo reparto non sta in campo, ma sulla sideline, come avremo modo di spiegare meglio parlando del coaching staff.
RECEIVER
Il parco ricevitori, orfano di Cooks, si è reinventato per il nuovo gioco medio/corto di McVay. Con il solito Woods a tirare la carretta, Cooper Kupps ha già inanellato un paio di prestazioni al di sotto dei suoi soliti standard, mentre Josh Reynolds ha piazzato qua e là qualche gemma rara, ma ha ampiamente dimostrato di non valere il ruolo di starter. Ci si attendevano grandi cose da Van Jefferson, ed in effetti il rookie qualche numero l’ha fatto vedere, ma troppo poco per scalzare Reynolds, almeno fino ad ora. Tutto sommato positivo, come reparto, ma avrebbe bisogno di qualche acuto in più per sbrogliare un po’ la matassa di un attacco che a volte sembra troppo imballato.
OFFENSIVE LINE
McVay e Les Snead avevano scommesso forte su questo reparto, lasciandolo praticamente invariato e contando sul recupero degli infortunati. Finora la scommessa è stata ampiamente ripagata. Anche l’infortunio di Noteboom è stato ben assorbito con l’inserimento di David Edwards che si è immediatamente adeguato al livello, alto, che la linea offensiva sta tenendo in questa prima metà di stagione. Tra le migliori sulle corse e sui lanci, l’attacco dei Rams ha nella linea d’attacco un motore di ottima qualità su cui basare le proprie prestazioni.
DEFENSIVE LINE
Lasciando perdere il discorso Aaron Donald, ormai da qualche anno dominatore assoluto della linea di difesa, non possiamo non registrare l’ottima annata che sta avendo Michael Brockers, per il quale non ringrazieremo mai abbastanza i medici dei Ravens per avercelo rispedito indietro quando già il giocatore aveva trovato un accordo per il contratto con Baltimore. Se poi si inserirà A’Shawn Robinson, come sembra, questa linea di difesa potrebbe diventare qualcosa di davvero ingestibile per gli attacchi avversari.
LINEBACKERS
Con Micah Kiser, Kenny Young e Troy Barrett, il reparto linebacker centrali dei Rams è sicuramente quello con meno talento della squadra. Le prestazioni, però, stano andando oltre ogni aspettativa, per cui quello che doveva rivelarsi un punto debole sta tenendo quel che basta per rendere la difesa solida sulle corse e sui lanci corti nel mezzo.
Per quanto riguarda l’esterno, Floyd ed Ebukam stanno giocando un buon football, portando una buona pressione sui quarterback avversari senza perdersi le responsabilità di coverage quando chiamati ad arretrare. Il rookie Terrell Lewis è appena stato riattivato dalla injury list e ci si aspetta che sia pronto per dare il suo contributo dopo la pausa.
DEFENSIVE BACKS
Nonostante i continui infortuni, il pacchetto arretrato difensivo si conferma su alti livelli, con Jalen Ramsey e John Johnson su trutti. Dopo un avvio stentato sta migliorando partita dopo partita anche Taylor Rapp, ed anche Troy Hill, cha ha avuto un inizio di stagione abbastanza terribile, nelle ultime partite si è dimostrato un buon cornerback, nonostante già le scorse stagioni avesse fatto più di un errore decisivo. Il rookie Jordan Fuller, dopo un avvio spumeggiante, ha dovuto passare qualche settimana in injured reserve, ma anche lui è pronto per tornare domenica contro i Seahawks, e con il suo rientro il reparto potrebbe addirittura avere problemi di esubero.
SPECIAL TEAMS
Luci ed ombre agli ordini di Joe Bonamego. Se Johnny Hekker continua ad essere una sicurezza, altrettanto non si può dire del suo collega dei calci piazzati. Sam Sloman, dopo aver battuto la concorrenza di McGinnis ed Hajrullahu durante il camp, ha avuto un inizio di stagione disastroso, sbagliando anche calci semplici a causa del basso angolo di gittata dei suoi calci.
Rimpiazzato con Kai Forbath, anche l’ex kicker di Dallas ha iniziato non proprio nella maniera più convincente, ma McVay gli darà sicuramente ancora qualche partita di margine. Nel caso, McGinnis è stato riportato in practice squad.
COACHING STAFF
Abbiamo già detto più volte di come Sean McVay si sia evoluto, cercando di migliorare il suo schema senza stravolgerlo troppo, ed in effetti i risultati si sono visti. Almeno fino alle partite con Niners e Dolphins, dove McVay è stato completamente surclassato da Shanahan e Flores, cadendo nei vecchi vizietti di ostinarsi a mettere la palla in aria con troppa frequenza anche quando le corse funzionano egregiamente oltre che di non adattarsi a ciò che la difesa ti concede, soprattutto in occasione della partita con i Dolphins, nella quale si è ostinato a chiamare schemi inadeguati contro la difesa messa in campo da Miami fino a ben oltre il terzo quarto quando, finalmente, è rinsavito, ma ormai era troppo tardi.
Quest’anno McVay è tornato sui suoi passi ingaggiando un offensive coordinator. Ora si tratta di fare l’ultimo passo, delegando anche le chiamate dei giochi, in maniera che possa concentrarsi meglio sulla strategia.