I Los Angeles Rams riconquistano la vetta della division, in coabitazione con Arizona e Seattle ma con il tie break favorevole rispetto a questi ultimi, con una convincente vittoria per 23-16 contro i Seattle Seahawks al SoFi Stadium, che rimane fino a questo momento la casa inviolata della franchigia guidata da Stan Kroenke.
Sebbene i Seahawks siano sempre rimasti a tiro, i Rams hanno costruito la loro vittoria nel primo tempo unendo un gioco di corse efficace ad un gioco aereo piuttosto preciso, a cui va aggiunta una difesa che poco o nulla ha concesso agli ospiti. Nella seconda frazione di gioco, i Rams si sono limitati a controllare il ritorno dei Seahawks costruendo drive lunghi per mangiare tempo, mostrando un volto offensivo decisamente differente rispetto a quello del primo tempo.
L’unico brivido vero i Rams l’hanno avuto quando Goff ha nuovamente perso una palla in un tentativo di passaggio dall’interno della tasca mentre un difensore avversario gli arrivava dal lato cieco. I Seahawks hanno avuto, in quel frangente, la palla per pareggiare il punteggio e prendersi l’inerzia della partita, ma la difesa dei Rams ha restituito il turnover a stretto giro di posta, complice anche un errore grossolano di Russel Wilson che, invece di correre e prendersi un comodo ed ampio primo down, ha preferito lanciare in end zone ad un apparentemente libero Dissly. Wilson si è fatto ingolosire da un possibile touchdown, ma Darious Williams ha effettuato un recupero straordinario andando ad impossessarsi della palla che, forse, era anche leggermente arretrata per il TE di Seattle.
Lo stesso Williams si è poi materializzato dal nulla nel secondo tempo per mettere a segno il secondo intercetto della serata ai danni di Wilson, stoppando un altro buon tentativo di rimonta, e gli intercetti sarebbero stati anche tre, per il numero 31 in maglia gialloblu, se uno non fosse stato annullato da un offside difensivo (anche se è tutto da dimostrare che, in assenza di offside, la scelta di Wilson sarebbe stata uguale).
Andati in vantaggio con un field goal di Forbath in apertura di partita, i Rams subivano il sorpasso nella sequenza successiva per Seattle grazie ad una bella corsa di Collins da 13 yard. Resterà questo l’unico acuto della giornata, per Seattle. I Rams, infatti, rispondono con una corsa di Henderson dalla yard ed allungano con Malcolm Brown, che segna il primo dei suoi due touchdown di giornata. Prima del riposo, Myers aggiunge due field goal, il secondo da 61 yard a tempo scaduto, che permettono ai Seahawks di restare ad una segnatura di distanza e palla in mano per iniziare il terso periodo.
Come spesso accade questa stagione, però, al rientro degli spogliatoi è la difesa dei Rams a salire in cattedra, stoppando qualsiasi iniziativa di Seattle, per poi riconsegnare la palla all’attacco, che affonda ancora i colpi con la seconda segnatura ad opera di Malcolm Brown. La trasformazione viene fallita ed i Seahawks restano a meno dieci, ma non sembrano in grado di poter chiudere il gap nel punteggio.
Quando, a fine partita, Pete Carroll opta per segnare un field goal al secondo down per poter sperare di recuperare l’onside kick ed avere ancora abbastanza tempo per cercare la vittoria, sembra esserci ancora vita per Seattle, ma l’onside kick è piuttosto maldestro e Woods recupera l’ovale non senza qualche difficoltà, assicurando una vittoria che, per i Rams, avrebbe tranquillamente potuto essere anche più larga nel punteggio.
LOS ANGELES RAMS
Darious Williams – Le azioni di questo cornerback lasciato andare dai Baltimore Ravens due anni fa e recuperato dai Rams, sono in vertiginosa ascesa. I suoi intercetti stagionali contro Philadelphia e New York, oltre ai due effettuati con Seattle questa settimana, compensano ampiamente l’ingenua penalità che è costata la vittoria in rimonta a Buffalo e, soprattutto, tutti e quattro gli intercetti sono stati cercati e trovati con azioni determinate e spettacolari. Williams è, o sta diventando, il simbolo di una secondaria che ha in Jalen Ramsey il proprio leader, ma nella quale tutti i giocatori coinvolti stanno rendendo persino oltre le aspettative (qualcuno ha detto Troy Hill?).
Ramsey vs Metcalf – Quando sei considerato uno dei migliori cornerback della lega, l’unico modo per zittire le voci contrarie è fare prestazioni come quella di ieri sera contro i Seahawks. Per tutto il primo tempo e buona parte del secondo, Ramsey ha giocato a uomo su Metcalf, indiscutibilmente il ricevitore più pericoloso di Seattle, senza nulla togliere a Lockett. Il risultato è stato che Metcalf non è stato chiamato in causa nemmeno una volta nel primo tempo, e nel secondo ha avuto qualche occasione solo quando è cambiata la marcatura e la secondaria di Los Angeles si è occupata di lui con il consueto schema a zona.
Cosa dire di più? Quando passi un’intera partita senza praticamente vedere un pallone lanciato dalle tue parti, significa che stai svolgendo egregiamente il tuo compito, e che la considerazione di cui godi è, tutto sommato, ampiamente meritata.
The running back trio, part II – Eccoli di nuovo: Akers, Brown ed Henderson, in ordine puramente alfabetico, cono una delle dimostrazioni meglio riuscite della teoria del running by committee che spesso, invece, provoca qualche problema in più negli attacchi che lo praticano. Questa domenica è toccato ad Akers portare la maggior parte dei palloni (10, contro i 7 Henderson ed i 6 di Brown) e solo un paio di scivoloni dietro la linea di scrimmage hanno tenuto la sua media per portata sotto le quattro yard, che è l’obiettivo di McVay per generare un gioco di corsa efficace. La cosa più importante è che la possibilità di girare questi tre running back nel backfield, tutti e tre con caratteristiche e peculiarità differenti, consente a McVay di non dare punti di riferimento agli avversari, rendendo il gioco di corsa molto efficace. Ieri McVay è stato diligente e non lo ha abbandonato nemmeno quando la difesa dei Seahawks riusciva a tener fede al suo ranking di seconda migliore della lega contro il running game. Bisognerà vedere come si comporterà quando ci si troverà indietro nel punteggio, situazione a rischio per il playcalling dell’head coach dei Rams.
Stonewalled – Storicamente, Russell Williams ha sempre patito la difesa dei Rams. In queste ultime stagioni ogni partita contro Los Angeles è stata pesante, fisicamente e psicologicamente, per lui, e questa non ha fatto eccezione. La difesa di Brandon Staley, pur molto diversa da quella di Wade Phillips, ha mantenuto la caratteristica di portare sempre una grande pressione sul quarterback, e contro Seattle ci riesce sempre particolarmente bene. A fianco di una giornata tranquilla da parte di Aaron Donald (solo due QB Hits per lui), si sono scatenati i suoi compagni: tre sack per Leonard Floyd, che recupera anche un fumble, cinque QB hit, due tackle for loss, due tackle ed un QB Hit per A’Shawn Robinson al debutto stagionale, due tackle, un sack, un QB Hit ed un tackle for loss per Brockers, incorniciano una prestazione notevole della difesa di Los Angeles.
Ancora sui kicker – Kai Forbath sbaglia un altro calcio di trasformazione. Forse non sta bene, tanto che si è scaldato Hekker per un eventuale calcio (ed avremmo pagato oro per vederlo calciare!!!). Austin McGinns è già in practice squad: altro cambio in vista? Quel che è certo è che aver passato Blankenship al draft è stato piuttosto incomprensibile.
Andrew Whitworth – L’infortunio di Whitworth è potenzialmente devastante. Per lui e per la squadra. Per lui perché alla sua età, 39 anni, una qualsiasi lesione ai legamenti del ginocchio significa quasi certamente carriera finita. Per la squadra perché se viene a mancare l’ancora della linea offensiva, colui che ha tenuto insieme il reparto in questi anni, si prospettano tempi non facili per Goff e compagnia. Fortuna vuole che proprio ieri sia stato riattivato dalla injured list Joe Noteboom, che ha sostituito Whitworth abbastanza decentemente per il resto della partita. Noteboom, draftato come guardia, ha sviluppato la capacità di inserirsi in qualsiasi delle posizioni di linea offensiva (tranne il centro), per cui la sua versatilità verrà sicuramente buona. Sarà, però, all’altezza di proteggere il lato cieco di Goff?