È stata una vittoria pagata particolarmente cara, quella con Seattle di domenica. Quattro i giocatori infortunati che, a diversi livelli, non hanno terminato la partita: Andrew Whitworth, Taylor Rapp, Kai Forbath e Samson Ebukan. Se per quest’ultimo non c’è alcuna preoccupazione e dovrebbe essere abile ed arruolato per il monday night contro Tampa Bay, per gli altri tre la destinazione è l’injured reserve, anche se le notizie non sono così pessime come si temeva all’inizio.
Kai Forbath: il kicker si è procurato una distorsione alla caviglia piuttosto seria, tanto che i Rams lo metteranno in injured reserve. Al suo posto verrà chiamato Austin McGinnis dalla practice squad, ma i Rams hanno invitato per un try out anche Matt Gay, draftato lo scorso anno dai Tampa Bay Buccaneers e finito poi nella practice squad degli Indianapolis Colts.
Taylor Rapp: distorsione al legamento mediale del ginocchio, per Taylor Rapp, che dovrà stare fermo tre o quattro settimane. Per fortuna nessuna lesione, ma injured reserve anche per lui. Con le nuove regole, infatti, è possibile richiamare qualsiasi giocatore dalla injured reserve dopo appena tre settimane, e nel frattempo si libera un posto nel roster per il sostituto. Nel caso di Rapp, sarà presumibilmente Nick Scott a prendere il suo posto, come già successo quando Jordan Fuller non era disponibile.
Andrew Whitworth: anche per Whitworth le notizie sono migliori rispetto a quanto temuto. Nessuna lesione dei legamenti, ma solo una distorsione piuttosto seria del mediale del ginocchio sinistro. La buona notizia è proprio che non ci sia lesione al legamento e che non sia interessato il crociato che, all’età di 39 anni, avrebbe potuto significare la fine della carriera per Whitworth. I tempi di recupero sono più lunghi, rispetto a quelli di Rapp, perchè la distorsione è decisamente più seria, ma i medici sperano di riavere il tackle per fine dicembre/inizio gennaio, che sarebbe perfetto se i Rams riuscissero a qualificarsi per la post season.
Whitworth chiederà comunque una seconda opinione a dei suoi medici di fiducia, non perchè non si fidi dello staff medico di Los Angeles ma per capire se si possano o meno ridurre i tempi di recupero con terapie mirate.