Settimana corta, e dopo la scoppola casalinga rimediata contro gli Arizona Cardinals, i Los Angeles Rams viaggiano fino a Seattle per un’altra importantissima sfida divisionale che termina il trittico di partite terribili inaugurato con una bella vittoria sui Tampa Bay Buccaneers.
Alla fine i Rams escono vincitori dalla sfida del Lumen Field, ed anche con un buon punteggio (26-17) che lascia intendere una superiorità dei californiani abbastanza evidente. Analizzando meglio la partita, però, si è trattata di una sfida molto più equilibrata di quanto non dica il punteggio, e per buona parte della gara la sensazione era che sarebbero stati i Seahawks a poterla spuntare, perchè i Rams faticavano davvero tanto in difesa ed erano un po’ inconcludenti in attacco.
La giornata no di Matt Gay, che sbagliava un facile field goal ed una trasformazione e mandava due kickoff fuori campo facendo ripartire Seattle dalle 40, sarebbe potuta costare cara a Los Angeles, perchè ad un certo punto si prospettava un finale punto a punto, con Seattle avvantaggiata proprio dall’errore sulla trasformazione. Ci ha pensato però la difesa, a sistemare le cose, dopo che per tre quarti la solita tattica “bend but don’t break” non aveva sortito grandi effetti, permettendo anche un incredibile drive da 98 yard ad un quarterback, Geno Smith, che non giocava da tre anni. Smith ha attraversato il campo con una facilità estrema, e riusciva a portare alla segnatura DK Metcalf con un passaggio in end zone sul quale Rochell, in campo al posto del pessimo Long Jr di domenica scorsa, smetteva letteralmente di inseguire ricevitore e pallone, permettendo una ricezione tranquilla in end zone.
L’immediata reazione dei Rams con uno Stafford finalmente preciso ed efficiente è quello che permette a Los Angeles di portarsi a casa la partita, perchè poi c’è solo più spazio per due field goal e per l’intercetto finale di Nick Scott che pone fine alla contesa.
Nonostante la vittoria, però, ci sono più ombre che luci, in questo momento, per i Rams.
In attacco Stafford ha finalmente messo in moto Robert Woods, autore di una gran partita assieme al solito Cooper Kupp, partito piano per finire in crescendo, ma il gioco aereo del primo tempo è stato un qualcosa di quasi inguardabile, con molti lanci imprecisi coronati da un intercetto bruttissimo. L’impressione è che Stafford forzi molto i propri lanci. Quando va bene, è un mago, ma quando va male le conseguenze fanno abbastanza male. Lo stesso dicasi per il gioco profondo. Il bel bombone per DeSean Jackson da 68 yard era notevolmente underthrown e, comunque, Jackson era circondato da tre difensori. Bravissimo il ricevitore a fermarsi, tornare indietro e ricevere la palla sotto lo sguardo attento di Jamal Adams, ma senza la magia di DeSean quella palla aveva il cartello “intercetto” attaccata.
Il gioco di corsa si è risvegliato nel secondo tempo, assieme un po’ a tutto l’attacco, ma nel finale ha fatto vedere cose egregie sia con Henderson che con Michel. McVay dovrebbe fidarsi un po’ di più, a nostro avviso, anche se nel primo tempo la palla a terra funzionava ben poco.
Il punto interrogativo più grosso, però, riguarda la difesa. Lo schema di Morris, che ricorda molto il “bend but don’t break” di Wade Phillips, senza avere la medesima qualità nei giocatori, appare comunque molto rischioso. Ancora una volta possiamo dire di averla scampata, ma il drive da 98 yard fa il pari con le 400 yard lanciate da Brady nella vittoria con Tampa Bay: sono dei campanelli d’allarme che, se ignorati, potrebbero portare a disastri assicurati.
Ora i Rams sono attesi da uno stop di dieci giorni, che è una delle poche cose positive del giocare al giovedì sera. Una mini bye week che consentirà alla truppa di rimettersi in carreggiata, si spera. Il calendario del prossimo mese è abbastanza agevole, e potrebbe tornare utile per incamerare vittorie in vista della seconda parte della stagione che si preannuncia molto più tosta.
In conclusione, ci prendiamo questa vittoria con la consapevolezza che questa squadra ha dei problemi da risolvere per diventare davvero competitiva come tutti i pronostici hanno vaticinato ad inizio stagione.