I Lions ci provano, i Rams vincono

Quando venne pubblicato il calendario della stagione 2021 la scorsa primavera, la partita di ieri sera tra Detroit Lions e Los Angeles Rams venne immediatamente cerchiata di rosso sia a Los Angeles che a Detroit, ma anche in tutte le redazioni sportive del nordamerica, principalmente perchè, dopo la trade che aveva fatto saltare il banco e portato allo scambio tra i due quarterback delle rispettive franchigie, rappresentava la voglia di rivalsa di Goff nei confronti di McVay e la prima volta da avversario dopo 13 anni ai Lions per Matt Stafford.

Occhi e fari puntati soprattutto su Jared Goff però, che dalla trade usciva sconfitto, se non altro perchè era stato spedito da una squadra che aveva conteso ai Packers l’accesso al Championship  ad una che faticava e continua a faticare a mettere assieme il pranzo con la cena, quando si parla di vittorie. Passare da un attacco stratosferico ad un parco ricevitori il cui miglior elemento è un tight end ed il resto si fa notare per il nome di un dio egizio ed un fratello che si chiama Equanimo, non era certamente la svolta di carriera che Goff si attendeva, e lo scambio con Stafford è sembrato ai più (ma anche a Goff stesso) una sorta di punizione da parte di McVay nei confronti di un quarterback che non ha mai amato davvero.

I Lions si sono presentati a Los Angeles, dal basso del loro record di zero vittorie e sei sconfitte, decisi a portare via l’intera posta con una tattica aggressiva, mirata a tenere fuori dal campo Stafford e compagnia il più a lungo possibile. Questa tattica prevedeva due finte di punt, entrambe riuscite alla perfezione, ed un onside kick a sorpresa subito dopo la segnatura arrivata al termine del primo drive offensivo. Stafford non aveva ancora nemmeno messo il piede in campo che i suoi Rams erano già sotto 10-0.

Il merito dri Rams è stato quello di non perdere la calma e di prendere tutto quello che l’avversario concedeva. Tre soli drive nel primo tempo ma tutti a segno, con due touchdown ed un field goal, che permettevano ai padroni di casa di recuperare il gap iniziale e portarsi all’intervallo avanti di un punto, una buona base di partenza per portare a casa l’intera posta, dal momento che i Rams con McVay in panchina non hanno mai perso quando vanno al riposo di metà tempo in vantaggio (41-0 il record, compresi i playoff).

Rientrati in campo nella seconda metà di gioco, i Rams hanno continuato ad accumulare vantaggio poco alla volta, complice anche una difesa non proprio impeccabile, soprattutto sui giochi di corsa, ed un Jared Goff che disputava un’ottima gara cercando di non perdere contatto nel punteggio.

Detroit sembrava tenere, anche se ogni tanto mollava il colpo ed i Rams piazzavano un big play qua e là, e la partita restava più o meno in bilico, sempre a portata, anche perchè il reparto difensivo di Los Angeles aveva più di una pecca, e sta cominciando a diventare piuttosto preoccupante per le partite a venire.

Alla fine, però, era proprio la difesa a mettere la parola fine alla partita, spegnendo le velleità di rimonta grazie ad un’azione combinata delle due punte di diamante. Donald trovava il varco giusto e metteva pressione su Goff, che lanciava un pallone in end zone per Hockenson in una finestra ristrettissima. In questa finestra compariva all’improvviso Jalen Ramsey che intercettava il pallone che spegneva le residue speranze di Goff di rimettere in piedi la partita, mandando i Rams a 6-1 e lasciando i Lions a 0-7.

Un’altra vittoria arrivata con fatica, quindi, per i Rams nella seconda delle tre partite “facili” prima del rush finale della seconda parte di stagione, ed altri campanelli d’allarme che suonano insistentemente a casa McVay. Dopo la difesa, che non convince sin dall’inizio della stagione e che vive sulle giocate individuali di questo o quel giocatore, anche gli special team hanno dato spettacolo (negativo) questa settimana. Solo l’attacco sembra dare poche preoccupazioni, ma la combinazione dei tre reparti non dà certo sicurezza per una stagione da protagonisti quale quella che McVay e soci intendono giocare.

I Lions, dal canto loro, sono sicuramente una squadfra migliore di quanto non dica il loro record. Hanno poche risorse, soprattutto in attacco, ma con delle scelte oculate nei prossimi due anni, potrebbero finalmente mettere in piedi una bella squadra che possa finalmente essere competitiva. La strategia mostrata a Los Angeles era perfetta, ed oltre all’esecuzione ed al risultato sul capo, ha anche mostrato come ci sia una buona coesione di gruppo. È indubbio, infatti, come tutta la squadra abbia fatto un passo in più, domenica a Los Angeles, ed abbia giocato la partita della vita per il proprio quarterback, per aiutarlo in una situazione che, emotivamente, poteva risultare difficile da affrontare. L’impressione che i Lions hanno dato è stata quella di aver fatto quadrato intorno a Goff cercando di portarlo avanti il più possibile. Poi, i Rams sono due spanne più in alto ed alla fine la qualità ha avuto il suo peso, ma Los Angeles ha dovuto sudare non poco per avere la meglio di una squadra decisa a tutto e con una strategia di gioco migliore.

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