Vittoria importante nel deserto dell’Arizona

Da quando McVay è il capo allenatore dei Los Angeles Rams, gli Arizona Cardinals sono stati la sua vittima preferita. Con quella di ieri sera, infatti, il suo record personale contro Arizona parla di 11 vittorie ed una sola sconfitta.Non era una partita facile, per Los Angeles, che arrivava a Tempe incerottata nel backfield difensivo, proprio il reparto che, in fase di prestagione, preoccupava di più per la carenza di sostituti validi dietro i titolari. Fuori Troy Hill, restavano in borghese anche Jordan Fuller, David Long Jr. e Decobie Durant, l’onore ma soprattutto l’onere di andare in campo spettava a Derrion Kendrik e Grant Haley che, tra tutti e due, avevano alle loro spalle meno di dieci partite giocate in NFL. Se poi si conta che la linea offensiva è quello che è dopo gli infortuni a catena delle prime due giornate, il compito dei Rams era tutt’altro che facile.

Il primo tempo, però, ha chiaramente indicato che in campo c’era una sola squadra, e non erano i padroni di casa.

Una difesa quasi impeccabile, con un Jalen Ramsey sontuoso anche perchè tornato finalmente a fare quello che più gli piace ed in cui eccelle, cioè marcare a uomo, non concedeva alcuno spazio ai Cardinals se non un paio di field goal. L’attacco dominava, ma in due occasioni su tre doveva accontentarsi di portare a casa tre punti, mentre Cooper Kupp metteva a segno il suo unico touchdown della partita.

Nel secondo tempo l’attacco si spegneva un po’, come siamo ormai abituati a vedere in questa stagione, ma era ancora capace di macinare yard per tutto il campo fino all’improvvido fumble di Cam Akers sulla una yard che manteneva viva una partita che sembrava non avere storia, tranne che per il fatto che i Cardinals, invece, restavano in partita.

Ci pensava la difesa a contenere Murray e soci, preservando una vittoria importantissima sia perchè porta i Rams in testa alla division grazie anche alle sconfitte di 49ers e Seahawks, sia perchè infonde fiducia in una squadra che è sembrata soffrire più del dovuto gli infortuni e le assenze forzate in questo inizio di campionato.

La difesa ha attuato la solita tattica che, contro i Cardinals, continua a funzionare bene: contenere le corse di Murray sfidandolo a lanciare. Alla fine i numeri parlano di 37/58 per 314 yard per il quarterback di Arizona, ma nessun touchdown e due sack subiti. In effetti i Cardinals hanno segnato solamente su calcio, e le yard accumulate su passaggio da Murray sono servite per sostenere drive lunghissimi ma, alla fine, poco produttivi in termini di punti.

Ribaltando il campo, i Cardinals avevano chiaramente preparato una trappola per Cooper Kupp sotto forma di doppia copertura, ed in effetti per la prima volta dopo tantissimo tempo Kupp ha ricevuto meno di cinque palloni e per meno di 90 yard, fermandosi a 4 per 44. Peccato, però, che McVay lo abbia spostato un po’ dappertutto nel backfield, fino a fargli correre la jet sweep decisiva che ha permesso a Kupp di portare lo stesso sei punti a casa. Su corsa e non su lancio, ma credo che il come sia decisamente poso importante.

Sugli scudi Aaron Donald, che piazza il suo sack numero 100 in carriera con una splendida “francesina” ai danni di Murray, e domina la linea di difesa come suo solito, Daniel Hoecht, che blocca un punt con una mano e propizia il primo field goal di Matt Gay, e Brian Powell, che questa settimana sembrava avere una marcia in più sui ritorni, portandosi a casa una media per ritorno di oltre 14 yard su punt ed un ritorno da 31 yard su kickoff.

Menzione a parte per Ben Skowronek, anch’egli reso nomade nel backfield offensivo dei Rams da Sean McVay.

Dopo che per tutta la settimana un po’ tutti hanno parlato della sua inusuale posizione di fullback, esperimento riuscito positivamente anche contro i Cardinals, Skowronek ha ricordato a tutti che lui nasce ricevitore, piazzando 4 ricezioni per 66 yard.

Dietro a Skowronek, uno scatenato Tyler Higbee, autore di alcuni pregevoli guadagni, mentre Allen Robinson convince a metà soprattutto a causa di un drop clamoroso ad inizio partita.

Il gioco di corsa ha finalmente iniziato a produrre qualcosina. Cam Akers, al netto del fumble, sembra sulla via giusta per tornare ad essere quel runningback esplosivo che avevamo visto nel suo anno da rookie, mentre Darrell Henderson è rimasto un po’ nelle retrovie con sole quattro portate nel primo tempo.

Questa volta non c’è stato crollo nel secondo tempo, anche se l’attacco non ha girato bene come nel primo. Gli aggiustamenti difensivi dei Cardinals sono risultati efficaci molto più di quello dei Rams, ma questa volta non si sono corsi grossi pericoli di rimonta.

La prossima settimana ci aspetta un succosissimo Monday Night nella tana dei 49ers, una partita che sarà comunque uno spartiacque per la stagione di Los Angeles.

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