I 77mila (s)fortunati che gremivano gli spalti del Lambeau Field, hanno potuto assistere dal vivo ad una partita di rara bruttezza, con le due squadre che facevano a gara a collezionare azioni tremende e situazioni esilaranti tanto da poter fare una puntata di NFL Bloopers dedicata solo a questa sfida tra due squadre alla ricerca del loro posto nella NFL 2023.
I Rams avevano la scusante dell’assenza di Matt Stafford, che li ha costretti a buttare in campo un Brett Rypien che era stato scartato fin dal training camp di Agosto, e dopo questa partita se ne capisce anche il perchè. Ma la sola presenza di Rypien in campo (e del suo backup Dresser Winn, anch’egli scartato ad Agosto durante il camp ancor prima di Rypien, anche se fortunatamente non ha dovuto mettere piede in campo) non giustifica di certo una prestazione davvero ai minimi storici, battuta solamente dall’orrenda partita disputata contro i Cowboys la scorsa settimana.
E pensare che di fronte avevano una versione dei Packers tra le peggiori viste in questi ultimi anni durante i frequenti pellegrinaggi al Lambeau Field imposti dal sistema di scheduling NFL ai Rams.
Guidati da un Jordan Love che aggiustava le sue statistiche a fine partita, ma non aggiustava certamente una prestazione che riceveva la sufficienza proprio solo a causa della vittoria finale, i Packers facevano e disfavano, si sparavano nei piedi almeno un paio di volte e facevano di tutto per tenere in partita i Rams che, dal canto loro, in partita non riuscivano a restarci per niente, rifiutando i continui regali degli avversari, fossero fumble o penalità che annullavano le conversioni dei quarti down.
Rypien non trovava il ritmo con Nacua, Kupp e Atwell, sparando palloni a caso, come in occasione dell’intercetto, quando il quarterback di Los Angeles ignorava un Tutu Atwell completamente libero per poi lanciare un pallone su Nacua in doppia copertura.
La linea d’attacco, senza Havenstein, sostituito da un Noteboom che nella posizione di tackle fa danni inenarrabili e con Alaric Jackson in posizione di guardia sinistra, dove gioca a fare la porta girevole per l’avversario di turno, non ha di certo aiutato il proprio quarterback, e non ha nemmeno offerto la solita discreta prestazione sulle corse, dal momento che Henderson e Freeman non riuscivano a trovare varchi decenti in cui infilarsi.
La difesa ha giocato una buona partita in linea, con un Aaron Donald più frustrato che mai perchè i suoi compagni di reparto non riescono a sfruttare le situazioni di raddoppio, per scendere ad appena sufficiente sul secondo livello, dove Troy Reeder o Christian Rozeboom continuano a dimostrare la loro inadeguatezze per certi palcoscenici, e sprofondare nell’insufficienza di una secondaria che poco a poco sta evidenziando tutti i suoi limiti di esperienza e talento. Anche questa settimana, poi, il quesito che andava per la maggiore tra gli spettatori di questo obbrobrio era: “Kendricks gioca perchè? Ha materiale compromettente su Morris e rischia di renderlo pubblico? E’ affiliato alla criminalità organizzata losangelina e consiglia Morris con metodi poco ortodossi? Passa al coach una parte del suo ingaggio in cambio di un posto da titolare?” Altre possibilità, soprattutto legate al suo rendimento in campo, non sembrano plausibili.
Ed i Packers? Non sono sicuramente al livello di disastro dei Rams delle ultime due settimane, hanno pur sempre vinto, ma una cosa è chiara ed evidente a tutti: per ora Jordan Love ha steccato alla grande come sostituto di Rodgers. Ovviamente il paragone non regge e non può reggere, perchè la figura di Rodgers è ancora abbastanza imponente a Green Bay, ma da quello che un osservatore neutrale ed occasionale può intuire guardando il gioco, Love ed il suo attacco girano ognuno per conto suo. Non si tratta di non essere sulla stessa pagina, ma di essere su libri totalmente diversi. Nonostante ciò, comunque, Love si è portato a casa numeri di sicuro pregio, per una partita come questa, ma al di là delle fredde cifre, sembra proprio esserci un muro tra lui ed il resto dell’attacco.
Falli a ripetizione, alcuni forse un po’ fiscali come l’offside offensivo perchè il centro aveva la testa oltre la palla, che vanificano un lavoro che avrebbe meritato la sufficienza piena, ed invece si vede il classico 6 meno meno sul compito in classe con la nota lo studente si applica il minimo indispensabile ma potrebbe fare molto di più” che la severa ma amorevole maestra ha vergato sul foglio protocollo.
Anche per i Packers la difesa molto meglio dell’attacco, ma l’impressione è che affrontando una squadra più impegnativa di questi Rams, le cose potrebbero precipitare in un amen.