I Bears vincono “in casa”

Forse non aveva tutti i torti Richie Incognito quando, la scorsa settimana, aveva stigmatizzato il comportamento dei tifosi Rams che vendevano i loro biglietti ai tifosi avversari. E’ successo tante volte lo scorso anno, e si sta ripetendo quest’anno. Del resto le prestazioni della squadra non invogliano certo a riempire il Dome, però…
I Bears hanno praticamente giocato in casa. L’unica volta in cui si sono sentiti i tifosi di St.Louis è stato quando Green ha lanciato il terzo ed il quarto intercetto, ed i “boo” si sono sprecati. Il 27-3 con cui i Bears hanno sbancato St.Louis non rende nemmeno la superiorità che Chicago ha dimostrato sul campo.
Non è una stagione facile, per i Rams. Anche questa domenica, la partita era fuori portata dopo poco piu’ di un quarto. Gioco di corsa inesistente (alla fine uno stratosferico 0.7 di media guadagno per l’attacco sulle corse), gioco di passaggio che di tre quarterback non ne fa uno (Bulger di nuovo fuori con commozione cerebrale, Green inguardabile, Berlin impossibilitato a fare meglio, per come ‘ stato buttato in campo).
Una difesa ridicola, con una linea che non mette pressione nemmeno dentro un palloncino sgonfio, i linebacker che fanno a gara a chi sbaglia più placcaggi ed una secondaria costretta a fare il superlavoro sulle corse e sui passaggi, con frequenti amnesie.
La sensazione è che dopo un breve inizio entusiasmante, questa squadra abbia scaricato anche Jim Haslett. Il coaching staff non ha in mano i giocatori, gli infortuni si susseguono ad una frequenza impressionante ed il management, i cui due terzi cambierà aria a fine stagione, non sembra curarsi più troppo di quello che sta succedendo: tra due mesi non sarà più affar loro, quindi perchè scaldarsi tanto.
La speranza è davvero che questo cambio nel management (il solo Delaney restera’, mentre Shaw si ritirerà e Zygmunt leverà finalmente le tende  con il suo coccobello “Shining” Sulemain, ed andranno a fare danni ed a minacciare di morte le persone in altri lidi) dia una svolta definitiva ad una franchigia che non ha saputo cogliere il momento d’oro di inizio millennio ed è sprofondata in un baratro da cui non sembra capace di risollevarsi.
Domenica sfida con i Dolphins, una squadra lontana parente della disastrosa armata brancaleone dello scorso anno e testimonianza vivente di come sia possibile rivoltare una situazione in una sola stagione. Sapremo imitarli?

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