Il piccolo fiammiferaio

Era la vigilia di un lontano Natale, e a Pittsburgh faceva molto freddo (anche se non nevicava). Il piccolo Steve S. era stato abbandonato dai suoi genitori nei pressi del vecchio stadio… con soltanto delle scatole di fiammiferi e un playbook avariato. Nessuno comprava i fiammiferi, perché tutti avevano smesso di fumare, né tantomeno il playbook, che era molto più tossico.
Il piccolo Steve S. aveva freddo e fame, trovò una panchina e si sedette. Per coprire le orecchie indossò delle cuffie che erano lì, non scaldavano, in compenso erano completamente sconnesse, ormai più nessuno tentava di comunicare con lui.

I fiammiferi (e il playbook) restavano invenduti, e il freddo lo assaliva sempre di più. Allora per riscaldarsi prese un fiammifero dalla scatola e lo strofinò contro un casco.

Si accese una fiamma bluoro calda e brillante, al piccolo Steve sembrò di vedere un quarterback con il numero 13… gli si avvicinò, ma la fiamma si spense subito e il QB sparì in una nuvola di coriandoli dorati.

Il piccolo Steve accese un secondo fiammifero: stavolta la luce fu così intensa che fece apparire un grande runningback, che anche quest’anno aveva superato le 1000 yds, ma fu subito lui a spegnere il fiammifero perché S.J. lo stava caricando addosso!!!

Giunse la notte, il freddo era terribile.

“Ancora uno” sospirò il piccolo Steve.

Accese un terzo fiammifero. Alla luce sfolgorante vide il draft di aprile. Tutto era andato come lui aveva sperato (e tanto si era impeganto…): persino la corazzata Indianapolis aveva vinto la seconda partita. Minnesota aveva raggiunto quota 3… Avrebbe potuto scegliere per primo! In una vetrina, bello e sfolgorante come un albero di Natale, stava ad attendere Andrew Luck da Stanford, bastava poco…

Ma al piccolo Steve S. cosa poteva servire un QB? Lui aveva un obiettivo: voleva riuscire a giocare a football senza attacco. Annichilirlo senza tante storie… E battere il record dei meno TD realizzati in una stagione. Essere ricordato per aver avuto più volte 0 nella casellina dell’attacco… Lui era arrivato a far lanciare 92 yds contro Pitts, e sapeva che poteva fare ancora meno. Sì, poteva farlo, quello era il suo obiettivo! E l’avrebbe perseguito con tutte le sue forze!!! Via Andrew Luck, avrebbe scelto un bravo distributore di popcorn da mettere in tribuna.

Il primo dell’anno c’era San Francisco, California dreaming, il sole e le arance… Ma un ostacolo al suo intendimento poteva ancora presentarsi… Anche se quasi nessuno se n’era accorto, quella squadra, sì, quella squadra non aveva un quarterback! Giocava con un ragazzone che prendeva la palla dal centro e provava a smistarla a chi capitava… Così a caso. Se avessero fatto giocare i cugini e i badanti potevano rovinargli le uova nel paniere. E allora? Bisognava farsi venire un’idea.

 

Al mattino i primi passanti riconobbero il corpicino del piccolo Steve S. abbandonato nel parcheggio dello stadio, pensarono che avesse voluto scaldarsi con la debole fiamma dei fiammiferi, e visto che il playbook era ancora lì… gli diedero fuoco!

Ma alla draft di aprile si può scegliere un head coach?!?

Gianca Hans Christian Andersen 16

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