Il ritorno degli intenditori di Football Americano

Finalmente ci siamo: si aprono i Playoff! Da una parte l’entusiasmo per le partite splendide che stanno per iniziare pervade ogni cellula del corpo, dall’altra la consapevolezza che la offseason è alle porte terrorizza le cellule di cui sopra.
La possibilità del ritorno della Frozen Tundra è qualcosa che risveglia sentimenti eroici e la voglia di vedere vere battaglie nel bel mezzo di condizioni atmosferiche proibitive per qualsiasi essere umano normale; ma anche lo spettacolo che sulla carta potranno offrire partite come quella prevista tra Saints e Eagles è qualcosa di emotivamente coinvolgente.
Non importa che non si sia direttamente coinvolti nel tifo di una delle contendenti. Anzi: in postseason si torna ad essere tifosi di football.
Questo vale sopratutto per noi tifosi Rams che da tempo ci godiamo la postseason dal divano. Per la nona volta consecutiva, ci prepariamo le pizze, birre e/o bevande varie, qualche nocciolina, e ci gustiamo con calma le partite con atteggiamento da veri intenditori: senza il coinvolgimento emotivo le partite assomigliano ad un vino da sorseggiare con molta attenzione.
Proprio l’altra sera spiegavo a degli amici che noi Rams siamo così belli che non ci vogliamo sporcare le mani con la Vittoria: è sempre troppo volgare vincere, crea antipatie, fa perdere il senso delle misure… Noi Rams invece siamo superiori anche a questa esigenza, tipicamente moderna, di ricercare sempre il dominio sull’altro.
Insomma, in quanto a girare le frittate e alla tendenza a denunciare l’acerbità dell’uva a cui non arrivo, non sono secondo a nessuno!
Intanto da Saint Louis non arrivano grosse novità: sappiamo che abbiamo il secondo pick e il tredicesimo al primo giro e sono sicuro che il secondo pick sarà scambiato molto bene. In questi due anni Snead e Fisher hanno dimostrato di saperci fare durante il draft e, onestamente, devo ammettere che tutte le previsioni di cui mi ero munito sono saltate nel giorno del draft.
Le sorprese sono sempre state in positivo: lo staff Rams ha dimostrato grandi capacità intuitive nel leggere i prospetti. Zac Stacy è una dimostrazione chiara, ma anche Bailey e Ogletree, per rimanere all’ultimo anno.
Permangono ancora delle incognite: Brian Quick (2012) su tutti, ed anche Barrett Jones (2013), per non parlare dell’involuzione di Jenkins (2012), che quest’anno ha offerto prestazioni spesso discutibili. Ma il nostro Front Office sembra piuttosto capace nella tesa atmosfera della War Room.
Una chiara evidenza di questa capacità è dimostrata dalla famosa trade per RGIII, che quest’anno chiude la sua resa proprio con il secondo pick reso ai Rams. Ma quanti giocatori hanno portato a casa i nostri beniamini con “l’affaire Griffin”? Brockers, Jenkins, Ogletree, Watkins, Bailey e Zac Stacy. Anche Pead è stato preso tradando la scelta originale dei Rams con i Bears, ed è stato un’acquisizione possibile solo considerando la trade RGIII: l’influenza di quella trade è stata assoluta negli ultimi due draft.
Confido anche in una buona Free Agency in cui spero venga preso un Wr di esperienza e capace di fare evolvere tutto il parco ricevitori. Sono molti i FA di ottimo livello: Anquan Boldin, Golden Tate, Santana Moss, Hakeem Nicks, Devin Hester, Mario Manningham, Jerome Simpson, Eric Decker, Jacoby Ford, Julian Edelman, Riley Cooper… Ce ne sono davvero molti.
Sappiamo tutti che molti dei nomi che ho appena elencato, se non tutti, saranno prontamente confermati, ma credo che sia in questo filone che bisognerebbe “scavare” per trovare finalmente un target di riferimento per Bradford.
Un Anquan Boldin per Bradford sarebbe l’ideale. I problemi con il salary cap ci sono e ci saranno, ma è in questa direzione che bisogna lavorare. Viva i giovani, ma abbiamo bisogno di un po’ di esperienza in tutte le squadre: una figura che riesca a guidare tutto il reparto, con leadership.
Vorrei poche manovre in FA, ma di qualità e volte ad acquisire personalità in grado di rendere immediatamente ma anche di gettare basi per il futuro.
Facciamo un esempio stupido e ben chiaro: se un Brian Quick o un Tavon Austin si sviluppano a fianco ad un Larry Fitzgerald, le possibilità di rendita del potenziale del ragazzo aumentano del 200%.
Bisogna considerare anche le capacità umane del giocatore che si va ad acquisire: è inutile prendere un grande giocatore che è però un’egoista, una personalità difficile che invece di stimolare i ragazzi li demoralizza. Abbiamo bisogno di leader per far crescere questo gruppo di ragazzi dalle grandi potenzialità.
Il 2013, se analizzato a posteriori, non è stato un anno brutto per il nostro progetto di rinascita. Molti dimenticano che era il nostro primo anno senza un certo Steven Jackson. Lo ricordate SJ? Era il nostro riferimento, il nostro leader e la nostra arma più potente.
Quest’anno Zac Stacy con dodici partite da starter è arrivato a 27 yard dal mitico traguardo delle mille di guadagno via terra. SJ, l’anno scorso, con 15 partite da starter ne ha conseguite 69 in più. Nessuno si sarebbe immaginato che i Rams avrebbero potuto sopravvivere senza il nostro caro Steven. Gli voglio ancora bene e gli auguro ogni bene, ma era il momento di cambiare ed abbiamo fatto un affare a cederlo. Pochi ci credevano, ma ancora una volta il front office ha avuto ragione.
Un discorso simile, seppure più circoscritto, vale anche per Amendola.
7-8-1 nel 2012, 7-9 nel 2013 senza Bradford. La direzione sembra davvero quella giusta. Per il prossimo anno ci auguriamo di fare una buona FA, un ottimo draft, magari anche di avere una schedule più accomodante, e sopratutto credo che avremo bisogno di due mosse a mio avviso fondamentali: rivedere la presenza del DC Walton e dell’OC Schottenheimer.
Sono convinto che queste due figure vadano sostituite, anche a rischio di creare un po’ di confusione dovuta all’ennesimo cambio di guida. Walton è di fatto esonerato e coperto da Fisher, quindi non credo che la difesa avrà problemi a seguire una nuova guida: Fisher fa comunque da riferimento.
Per quanto riguarda l’attacco, Bradford dovrà farsene una ragione e cambiare ancora OC. Proprio Sam dovrebbe essere il primo a mollare “l’esperimento Schottenheimer”.
I nomi non mancano, specie in difesa per cui si parla dell’ex HC di Detroit Schwartz che tanto ha collaborato con Fisher ai tempi dei Titans, ma anche nel ruolo di OC cominciano a delinearsi alcune possibilità.
Credo che ci sia bisogno di cambiare i due coordinator, anche a costo di tornare a guardarsi i Play Off, tra un anno, dal divano. Il progetto iniziato a fine stagione 2011/2012 è qualcosa che va al di là delle singole stagioni e dei record annuali: è un progetto di più ampio respiro che guarda alla costruzione di una solida realtà, fondata su giovani talentuosi che crescendo dovranno portarci buoni risultati nei prossimi dieci anni. Una sorta di “scuola di football” che permetta la creazione di un sistema saldo: un sistema che è anche una mentalità. Al variare delle formazioni e dei suo componenti non dovrebbero esserci grosse variazioni di risultati.
Questo credo sia il progetto. Questo quello che mi auguro per i miei arietini.
Vado a mettere le bibite in frigo, a presto!

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