Questa è Hollywood, bellezza

È ormai passata più di una settimana dalla sconfitta di un punto a Detroit che ci ha lasciati fuori dai playoff. È tempo di dare un0altra lettura alla partita ed al suo epilogo, grazie a Gianca16, che l’ha vista così:

Alla fine, gli sceneggiatori di Hollywood hanno scelto i Lion.
Ok, veniva meglio, c’era troppo più pathos. Più sotto trame. La riscossa di Jared Goff (P.S. Avete fatto caso alla grafica iniziale con che 2 QB che avevano in braccio i pacchi? Quanti giocatori ha portato a Detroit la trade?). Poi l’altro ex, Reynolds. Il naso rosso di Dan Campbell… contro l’occhio spiritato di McVay. E poi, vuoi mettere, le inquadrature finali dei tifosi di Detroit in lacrime. Nel loro stadio. Dove non avevano mai vinto una partita di Playoff. Il riscatto della città povera contro i lustrini della capitale della cinema. Altro che redenzione. E pure contro il loro Mosé, il quarterback che la Terra Promessa gliela aveva solo mostrata, ed è andato a viverla con un’altra maglia.

Troppa roba, a pensarci ora, non gli si poteva chiedere un finale diverso.
Ma gli sceneggiatori di Hollywood sono sempre bravissimi. Sanno dosare le emozioni; non si può stare troppo da una parte. E non si dimenticano nulla; e soprattutto hanno imparato che se i cattivi non sono proprio così cattivi e i buoni non sono proprio così buoni il film, piace di più. La partita, quindi, l’hanno lasciata in bilico fino a 4 minuti dalla fine. E – a parte i signori vestiti a strisce (ne parleremo dopo…) – di errori marchiani non se ne sono visti (sorvoliamo sulla palla che Goff, nel tentativo di liberarsi da un sack, avrebbe potuto far finire a noi).

Così questi benedetti sceneggiatori hanno fatto in modo di non far essere ‘perdente’ nessuno – quasi – nessuno. Anche di quel quasi parleremo dopo, perché gli spettatori, si sa, un loro perdente/colpevole lo vogliono sempre trovare.

Stafford, uno dei 2 grandi attesi, ha giocato una partita magistrale, con numeri da sogno. Niente, non ha sbagliato niente. Si può dargli la colpa per quel primo passaggio in end-zone a Kupp? Il ricevitore non era neanche completamente libero (e va detto, in questa partita Kupp non è stato il solito Kupp). E poi – che colpa ne ha lui – se il quarto down decisivo non glielo hanno lasciato giocare.
La linea d’attacco ha tenuto, altroché. La tasca passaggio ha sempre retto (1 o 2 sack). I buchi per le corse sono stati, anche se a fatica, aperti. E Puka? Un eroe. Ha pure battuto un altro record. Ha segnato fin Tutu.
E la difesa?
Dai, nel secondo tempo ha concesso solo tre punti. Un misero field goal. E quando, nel quarto quarto, c’è stato da bloccare il penultimo drive di Detroit, per il ‘si fa la partita o si muore’, l’ha fatto. Cosa dobbiamo imputare a Morris? Solo che per registrare il suo reparto ha bisogno di un tempo!

Ah, questi sceneggiatori di Hollywood, ne sanno proprio una più del diavolo.
E allora?
Ci potremmo attaccare alla pass interference su Nakua strattonato? Beh, vi ricordate che brutta figura hanno fatto i Saints la notte di New Orleans, un po’ di anni fa? Pareggia?
E poi quei signori a strisce ai Lions avevano appena tolto una vittoria sacrosanta, per un loro colpo di arteriosclerosi sulla trasformazione da 2 contro i Cowboys… Dovevano redimersi.

Ma allora il cattivo? Il colpevole?
Beh, l’ho detto, un responsabile bisogna pur sempre trovarlo: io quel quarto e 14 a pochi minuti l’avrei giocato. Sì, l’avrei proprio giocato. Perché che Goff chiudesse almeno un down doveva aspettarselo.
McVay è stato conservativo. Se sbagliava la chiamata, li aveva addosso tutti. Lo sapeva. Tutti a dire che copiava Campbell e i suoi quarti down azzardati. Un narcisista come lui ci deve aver pensato.
Ce n’è stata un’altra che non mi è piaciuta. Fine del primo quarto: hai 59 secondi e 3 TimeOut. Perché non lo giochi quel drive? Perché? Stafford sta giocando da dio, hai davanti tutto il campo, un ricevitore libero lo trova. E lasci scadere il tempo consumando 3 TO. TO che invece nel finale del secondo tempo non sono ancora stati gestiti nel modo migliore.

Aggiungo, si è detto che la partita l’abbiamo persa nei tre viaggi in Red Zone non convertiti in TD. Ok. Ma vai 3 volte in Red Zone e uno non lo rischi? Nel primo drive eravamo davvero vicini. Non ce l’abbiamo un gioco sicuro per un guadagno di poche yds? Tipo sprintout del QB che lancia al TE che ha fintato il blocco?
L’arruffo in fondo è lì. Perché un attacco così spumeggiante nelle ultime 20yds si inceppa? Si incarta? Dando proprio l’impressione di non sapere cosa fare.
Ma in fondo, che colpa ha McVay se lo disegnano così?!? I suoi occhi laser nei primi piani delle TV ormai sono un marchio di fabbrica.

Alla fine, come in tutte le serie Hollywoodiane che si rispettino (quelle dove deve per forza esserci una stagione successiva), dei protagonisti non ‘muore’ mai nessuno. Mai nessuno l’ha fatta troppo grossa. E magari il cattivo l’anno dopo ritorna che è diventato ‘bravo’.
Quindi i Lions per giocarsi il Championship riceveranno a Detroit i Buccaneers di Baker Mayfield (altro exRams, altre sotto trame), che due settimane fa neanche speravano di andarci ai Playoff, e i Rams, a titolo di rimborso, da tutti gli analisti (che ci davano più in corsa per Caleb Williams che per la postseason) saranno trasformati nei favoriti per il prossimo Lombardi.

Concludo con la vera domanda del sotto testo di questa storia (alla quale i fantastici sceneggiatori Hollywoodiani volontariamente non hanno risposto): ma a quarterback invertiti chi avrebbe vinto?

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