La notizia dell’infortunio di Bradford è oramai ufficiale, e naturalmente si sono scatenate le reazioni più disparate, a cominciare da coloro i quali preannunciano una stagione finita prima ancora di cominciare (costoro sono generalmente quelli che continuavano a considerare l’ex Heisman Trophy un bidone, per cui non si capisce bene il senso logico del ragionamento, ma tant’è…). Nella nottata si sono rincorse una miriade di voci su possibili trade o ingaggi dell’ultimo minuto, scomodando i nomi di Tebow e Sanchez, ma il front office ha chiaramente smentito tutte queste voci. I Rams non cercheranno un sostituto di Bradford via trade, almeno nell’immediato. “Non ha senso agire d’impulso ora e cercare di tappare la falla ad ogni costo.” Ha dichiarato l’head coach Jeff Fisher durante la conferenza stampa di stanotte “Ci prenderemo il nostro tempo per valutare la cosa. Ci saranno dei quarterback che verranno rilasciati e possono o meno esserci dei quarterback per cui valga la pena di fare una trade, non sappiamo ancora. E’ troppo presto”.
La squadra verrà affidata a Shaun Hill, il veterano messo sotto contratto quest’anno al posto di Kellen Clemens, che lo scorso anno gestì in maniera tutto sommato positiva il dopo infortunio di Bradford. Hill, un prodotto di Maryland con un trascorso in NFL Europe negli Amsterdam Admirals (proprio come un certo Kurt Warner…) dove stabilì il record della franchigia per passaggi completati con 220 nel 2003, risultando il miglior quarterback della lega per yards lanciate, si è fatto una solida reputazione da backup quarterback in dieci anni di militanza tra San Francisco e Detroit, e per quanto ha fatto vedere in questa preseason sembra ben più affidabile di quanto non sembrasse Kellen Clemens lo scorso anno. Certo, si tratta di un backup, per cui bisognerà valutare la sua tenuta per l’intera stagione, ma da qui a dare la stagione dei Rams per finita, ce ne passa.
Senza scomodare la favola di Kurt Warner e della squadra del 1999 (per quanto alcune analogie ci siano, ma tutte legate agli episodi: infortunio del QB titolare alla terza di preseason, backup semisconosciuto con un passato in NFL Europe negli Admirals e… basta), i Rams possono ancora fare una stagione dignitosa. La difesa era e continua ad essere il punto di forza, anche e soprattutto ora che sappiamo che gli altri infortuni (Langford, Brockers e soprattutto Johnson) non sono così gravi come sembrava all’inizio. L’attacco dovrà ritrovarsi intorno a Shaun Hill, ma le possibilità di far bene sono intatte. Conterà molto il carattere di Hill nei momenti che contano e soprattutto gli aggiustamenti che Schottenheimer apporterà al playbook. La paura principale è che, dovendo utilizzare un backup, Schotty diventi ancora più conservativo nel playcalling, e questo potrebbe essere un problema maggiore della perdita di Bradford.
Al di là delle considerazioni sulla stagione, la carriera di Bradford sembra ormai essere giunta purtroppo al capolinea, e quasi sicuramente la partita i sabato notte è stata l’ultima nella quale abbiamo visto Sam in maglia blu/oro. Snead e Fisher hanno puntato su di lui per la ricostruzione della franchigia, ma la scommessa è andata persa in maniera piuttosto sfortunata. Ora si tratta di voltare pagina e trovare una buona soluzione per non sprecare tempo. Il contratto di Bradford, secondo i numeri riportati dall’attendibile Spotrac costa sul cap 17,610,000 dollari quest’anno e 16,580,000 l’anno prossimo, cifre che è impensabile restino tali per un quarterback la cui integrità fisica si è dimostrata essere il suo punto debole. Per quanto doloroso sia, soprattutto dal punto di vista umano, il contratto di Bradford dovrà essere terminato in un modo o nell’altro.
Se i Rams rilasciassero Bradford prima dell’inizio della regular season, l’mpatto sul cap scenderebbe da da 34,190,000 a 10,785,000 dollari in due anni, liberando quindi 10,420,000 dollari quest’anno e 12,985,000 dollari l’anno prossimo, una cifra che consentirebbe di mettere sotto contratto un buon veterano draftando poi un buon prospetto al primo giro del draft 2015 (a meno di una improvvisa esplosione di Gilbert che, però, non sembra essere all’orizzonte).
Inserire Bradford in injured reserve non libererebbe un centesimo quest’anno, e sarebbe fattibile solo a seguito di una significativa riduzione dello stipendio per il 2015, ma anche in questo caso significherebbe intestardirsi a puntare sul ritorno di Sam nel 2015, il che appare davvero un azzardo.
Duole dirlo, ma i Rams devono trovare un accordo con Bradford per poterlo rilasciare prima della regular season. Per il bene della squadra e quello di Bradford che, a questo punto, prima si rende conto che il suo tempo nella NFL è quasi sicuramente finito, meglio è per lui.
La squadra verrà affidata a Shaun Hill, il veterano messo sotto contratto quest’anno al posto di Kellen Clemens, che lo scorso anno gestì in maniera tutto sommato positiva il dopo infortunio di Bradford. Hill, un prodotto di Maryland con un trascorso in NFL Europe negli Amsterdam Admirals (proprio come un certo Kurt Warner…) dove stabilì il record della franchigia per passaggi completati con 220 nel 2003, risultando il miglior quarterback della lega per yards lanciate, si è fatto una solida reputazione da backup quarterback in dieci anni di militanza tra San Francisco e Detroit, e per quanto ha fatto vedere in questa preseason sembra ben più affidabile di quanto non sembrasse Kellen Clemens lo scorso anno. Certo, si tratta di un backup, per cui bisognerà valutare la sua tenuta per l’intera stagione, ma da qui a dare la stagione dei Rams per finita, ce ne passa.
Senza scomodare la favola di Kurt Warner e della squadra del 1999 (per quanto alcune analogie ci siano, ma tutte legate agli episodi: infortunio del QB titolare alla terza di preseason, backup semisconosciuto con un passato in NFL Europe negli Admirals e… basta), i Rams possono ancora fare una stagione dignitosa. La difesa era e continua ad essere il punto di forza, anche e soprattutto ora che sappiamo che gli altri infortuni (Langford, Brockers e soprattutto Johnson) non sono così gravi come sembrava all’inizio. L’attacco dovrà ritrovarsi intorno a Shaun Hill, ma le possibilità di far bene sono intatte. Conterà molto il carattere di Hill nei momenti che contano e soprattutto gli aggiustamenti che Schottenheimer apporterà al playbook. La paura principale è che, dovendo utilizzare un backup, Schotty diventi ancora più conservativo nel playcalling, e questo potrebbe essere un problema maggiore della perdita di Bradford.
Al di là delle considerazioni sulla stagione, la carriera di Bradford sembra ormai essere giunta purtroppo al capolinea, e quasi sicuramente la partita i sabato notte è stata l’ultima nella quale abbiamo visto Sam in maglia blu/oro. Snead e Fisher hanno puntato su di lui per la ricostruzione della franchigia, ma la scommessa è andata persa in maniera piuttosto sfortunata. Ora si tratta di voltare pagina e trovare una buona soluzione per non sprecare tempo. Il contratto di Bradford, secondo i numeri riportati dall’attendibile Spotrac costa sul cap 17,610,000 dollari quest’anno e 16,580,000 l’anno prossimo, cifre che è impensabile restino tali per un quarterback la cui integrità fisica si è dimostrata essere il suo punto debole. Per quanto doloroso sia, soprattutto dal punto di vista umano, il contratto di Bradford dovrà essere terminato in un modo o nell’altro.
Se i Rams rilasciassero Bradford prima dell’inizio della regular season, l’mpatto sul cap scenderebbe da da 34,190,000 a 10,785,000 dollari in due anni, liberando quindi 10,420,000 dollari quest’anno e 12,985,000 dollari l’anno prossimo, una cifra che consentirebbe di mettere sotto contratto un buon veterano draftando poi un buon prospetto al primo giro del draft 2015 (a meno di una improvvisa esplosione di Gilbert che, però, non sembra essere all’orizzonte).
Inserire Bradford in injured reserve non libererebbe un centesimo quest’anno, e sarebbe fattibile solo a seguito di una significativa riduzione dello stipendio per il 2015, ma anche in questo caso significherebbe intestardirsi a puntare sul ritorno di Sam nel 2015, il che appare davvero un azzardo.
Duole dirlo, ma i Rams devono trovare un accordo con Bradford per poterlo rilasciare prima della regular season. Per il bene della squadra e quello di Bradford che, a questo punto, prima si rende conto che il suo tempo nella NFL è quasi sicuramente finito, meglio è per lui.