L’era Bradford a St.Louis è oramai storia. Le voci che si erano nuovamente rincorse su un possibile interesse dei Rams per il quarterback dei Philadelphia Eagles Nick Foles sono state confermate ieri sera, all’inizio ufficiale della free agency, ma la sorpresa è stata sulla posta in palio. Foles arriva infatti a St.Louis in cambio di Sam Bradford, il tutto dopo le continue rassicurazioni di Fisher e Snead sul fatto che Bradford sarebbe stato il quarterback su cui puntare per il 2015 ed il suo pesante coinvolgimento nella scelta di Frank Cignetti come offensive coordinator. Oramai abbiamo imparato a non credere nemmeno alle virgole di quello che Fisher dichiara, soprattutto quando si parla di quarterback, e questa ne è l’ennesima riprova.
Bradford va a Philadelphia, ed anche i termini dello scambio sembrano rendere meno possibili i pettegolezzi secondo cui l’head coach degli Eagles Chip Kelly avrebbe acquisito Bradford per usarlo come merce di scambio per arrivare alle prime posizioni del draft e mettere le mani sul quarterback da Oregon Mariota. Infatti oltre allo scambio dei due giocatori, i Rams ricevono la scelta degli Eagles al quarto giro nel draft 2015 e quella al secondo giro del draft 2016, mentre Philadelphia riceve la scelta del quinto giro del draft 2015 dei Rams. Sembrerebbe poi, ma non c’è alcuna menzione di questo accordo nei comunicati ufficiali delle due squadre, che i Rams dovranno cedere una scelta del draft 2016 condizionata dal tempo di gioco di Bradford a Philadelphia: un terzo giro se Bradford non giocherà per nulla, un quarto giro se giocherà almeno metà stagione e nessuna scelta se supererà il 50% di presenze nel 2016.
Dal punto di vista monetario ed organizzativo la trade è favorevolissima per i Rams, che si liberano di un contratto molto pesante ed acquisiscono un quarterback che può giocare titolare fin da subito. Il rischio era di dover tagliare il numero otto o perderlo a fine 2015 per scadenza di contratto e ricevere in cambio un piatto di lenticchie, per cui dal punto di vista del realizzo immediato non ci sono dubbi che i Rams abbiano fatto un ottimo affare.
Altro discorso è l’aspetto tecnico. Sebbene siamo già pronti a sentire peana di ogni tipo per Foles anche solo quando si allaccerà una scarpa (cosa già vista per Shaun Hill e, soprattutto, Austin Davis, per i quali il solo status di sostituti di Bradford fu sufficiente ad ergerli a quarterback leggendari, salvo poi essere smentiti dal campo, ed anche piuttosto in fretta), Foles ha ancora quasi tutto da dimostrare. Molti si ricordano solo la stagione 2013, quando fece vedere delle ottime cose, ma né il 2012 (e va bene… era un rookie) né tantomeno il 2014 (stagione pessima interrotta a metà da un infortunio) ci fanno dormire sonni troppo tranquilli. Foles rappresenta sicuramente un miglioramento rispetto a Hill e Davis (ed il Clemens del 2013), e tante volte, negli scorsi due anni, abbiamo rimpianto un quarterback che “facesse anche solo il proprio lavoro”. Non avremo mai la controprova su come sarebbe stata questa stagione con Bradford, per cui nemmeno ci poniamo il problema e ci concentriamo su quello che potrà portarci Nick Foles.
Sempre ieri e sempre in tema di quarterback, i Rams hanno anche ripreso Case Keenum dai Texans in cambio di una scelta al settimo giro nel 2016. Sembra, quindi, che il parco quarterback sia praticamente al completo con Foles, Keenum e Davis (se accetta l’offerta che gli è stata fatta), per cui è lecito aspettarsi un draft a base di offensive linemen per dare a Foles la protezione che adesso manca.
Come dicevamo nell’articolo di ieri, la situazione della linea offensiva è piuttosto preoccupante, e dopo l’addio di Person, restano a roster sei uomini di linea, di cui solo due con significativa esperienza di gioco, il sempre infortunato Saffold e l’ancora grezzo Greg Robinson. Fossimo in Foles aumenteremmo i massimali della nostra polizza infortuni.
Ultima nota di questo pazzo inizio di free agency è il rinnovo del contratto per il tight end Lance Kendricks. Il nuovo accordo, della durata di quattro anni, ha un valore complessivo di 18,5 milioni di dollari.
Bradford va a Philadelphia, ed anche i termini dello scambio sembrano rendere meno possibili i pettegolezzi secondo cui l’head coach degli Eagles Chip Kelly avrebbe acquisito Bradford per usarlo come merce di scambio per arrivare alle prime posizioni del draft e mettere le mani sul quarterback da Oregon Mariota. Infatti oltre allo scambio dei due giocatori, i Rams ricevono la scelta degli Eagles al quarto giro nel draft 2015 e quella al secondo giro del draft 2016, mentre Philadelphia riceve la scelta del quinto giro del draft 2015 dei Rams. Sembrerebbe poi, ma non c’è alcuna menzione di questo accordo nei comunicati ufficiali delle due squadre, che i Rams dovranno cedere una scelta del draft 2016 condizionata dal tempo di gioco di Bradford a Philadelphia: un terzo giro se Bradford non giocherà per nulla, un quarto giro se giocherà almeno metà stagione e nessuna scelta se supererà il 50% di presenze nel 2016.
Dal punto di vista monetario ed organizzativo la trade è favorevolissima per i Rams, che si liberano di un contratto molto pesante ed acquisiscono un quarterback che può giocare titolare fin da subito. Il rischio era di dover tagliare il numero otto o perderlo a fine 2015 per scadenza di contratto e ricevere in cambio un piatto di lenticchie, per cui dal punto di vista del realizzo immediato non ci sono dubbi che i Rams abbiano fatto un ottimo affare.
Altro discorso è l’aspetto tecnico. Sebbene siamo già pronti a sentire peana di ogni tipo per Foles anche solo quando si allaccerà una scarpa (cosa già vista per Shaun Hill e, soprattutto, Austin Davis, per i quali il solo status di sostituti di Bradford fu sufficiente ad ergerli a quarterback leggendari, salvo poi essere smentiti dal campo, ed anche piuttosto in fretta), Foles ha ancora quasi tutto da dimostrare. Molti si ricordano solo la stagione 2013, quando fece vedere delle ottime cose, ma né il 2012 (e va bene… era un rookie) né tantomeno il 2014 (stagione pessima interrotta a metà da un infortunio) ci fanno dormire sonni troppo tranquilli. Foles rappresenta sicuramente un miglioramento rispetto a Hill e Davis (ed il Clemens del 2013), e tante volte, negli scorsi due anni, abbiamo rimpianto un quarterback che “facesse anche solo il proprio lavoro”. Non avremo mai la controprova su come sarebbe stata questa stagione con Bradford, per cui nemmeno ci poniamo il problema e ci concentriamo su quello che potrà portarci Nick Foles.
Sempre ieri e sempre in tema di quarterback, i Rams hanno anche ripreso Case Keenum dai Texans in cambio di una scelta al settimo giro nel 2016. Sembra, quindi, che il parco quarterback sia praticamente al completo con Foles, Keenum e Davis (se accetta l’offerta che gli è stata fatta), per cui è lecito aspettarsi un draft a base di offensive linemen per dare a Foles la protezione che adesso manca.
Come dicevamo nell’articolo di ieri, la situazione della linea offensiva è piuttosto preoccupante, e dopo l’addio di Person, restano a roster sei uomini di linea, di cui solo due con significativa esperienza di gioco, il sempre infortunato Saffold e l’ancora grezzo Greg Robinson. Fossimo in Foles aumenteremmo i massimali della nostra polizza infortuni.
Ultima nota di questo pazzo inizio di free agency è il rinnovo del contratto per il tight end Lance Kendricks. Il nuovo accordo, della durata di quattro anni, ha un valore complessivo di 18,5 milioni di dollari.