Quando nel 1886 lo scrittore scozzese Robert Louis Stevenson diede alle stampe il suo celeberrimo romanzo “Lo strano caso del Dottor Jekyll e del signor Hyde”, probabilmente non pensava minimamente che, un giorno, il suo romanzo sarebbe stato rappresentato davanti a 72460 persone, in uno stadio da football, con due squadre NFL come protagoniste.
La trasformazione subita dai St.Louis Rams e dai Washington Redskins rispetto alla partita giocata nella prima giornata, infatti, ricorda moltissimo il protagonista del romanzo di Stevenson, capace di essere un giorno uno stimato medico ed il giorno dopo un malvagio e torbido essere umano.
E così, i Rams che erano usciti dalla prima settimana di gioco come grandi protagonisti dopo la vittoria in overtime contro i Seattle Seahawks si sono trasformati in una squadra per lunghi tratti davvero inguardabile in ogni fase di gioco, mentre i Redskins, che dopo la débâcle contro i Dolphins della scorsa settimana molti candidavano alla “imperfect Season”, hanno letteralmente dominato gli avversari per più di tre quarti di partita, subendo solo un breve ritorno di fiamma all’inizio del secondo tempo ma riprendendo poi le redini della partita senza particolari problemi.
Guidati da un Cousins davvero molto ispirato (23/27 per 203 yd, 1 TD e 0 intercetti), i Redskins hanno invertito la loro filosofia d’attacco per trovare un varco in una difesa dei Rams che solo a tratti ha tenuto fede alla fama che l’aveva preceduta. Invece di stabilire il gioco di corsa per aprire quello di passaggio, infatti, i Redskins hanno fatto l’esatto contrario, aprendo la difesa avversaria con dei passaggi ben calibrati per poi affondare i colpi con Alfred Morris e, soprattutto, il rookie Matt Jones, autore di una partita straordinaria contornata da 123 yd su corsa e due touchdown.
Al contrario i Rams, per i quali rientrava il runningback titolare (almeno fino all’esordio del rookie Todd Gurley) Tre Mason, non hanno prodotto il benchè minimo guadagno né sulle corse né sui passaggi, arrivando addirittura a 22 secondi dalla fine del primo tempo prima di giocare un’azione nella metà campo avversaria e nemmeno per merito proprio (colpa di un punt svirgolato da Way che ha viaggiato per sole 18 yard prima di uscire dal campo).
Oltre al gioco di corsa assolutamente deficitario, i Rams venivano penalizzati dalla giornata orribile di Nick Foles, che sembrava essere in un altro pianeta rispetto ai suoi compagni di squadra. Spesso e volentieri sembrava non sapere cosa fare esattamente con la palla in mano, palla che ha anche perso (e fortunatamente recuperato) da solo senza un motivo apparente, ed abbiamo perso il conto di quanti passaggi fossero troppo corti o troppo lunghi o semplicemente troppo fuori bersaglio.
Gregg Williams lasciava inspiegabilmente al solo front four il compito di fronteggiare l’attacco avversario, con il risultato di portare troppo poca pressione su Cousins , mentre poco a poco il gioco di corsa riusciva ad arrivare sempre al secondo livello, dove il flagello dei placcaggi mancati ritornava ad essere una caratteristica peculiare della difesa di St.Louis, permettendo alla coppia Morris/Jones di accumulare guadagni interessanti e mettere punti nel tabellone, che alla fine del secondo quarto recitava Redskins 17 Rams 0. Quando nel secondo tempo Williams si ricordava che l’aggressività della difesa era stata la chiave vincente della partita contro i Seahawks, le cose miglioravano leggermente, ed i Redskins venivano ripetutamente fermati e costretti al punt, permettendo all’attacco di riavvicinare gli avversari nel punteggio, ma la modalità in cui avveniva la segnatura di Kenny Britt faceva capire che si trattava di un fuoco di paglia.
Foles eseguiva alla perfezione il solito schema di finta di corsa, finta di reverse e bomba sul profondo che aveva già tentato nel primo tempo con pessimi risultati. Questa volta Britt riceveva il pallone sulle mani e non poteva far altro che segnare, ma era nettissima l’impressione che Foles avesse “azzeccato il lancio della domenica”. Infatti per tutto il resto della partita continuava poi a sparare palloni a casaccio, e quando riusciva ad essere leggermente più preciso ci pensavano i suoi ricevitori a far cadere palloni facilissimi.
I Redskins riprendevano il controllo della partita e Cousins ricominciava a distribuire palloni con il contagiri a ricevitori marcati male e placcati peggio, arrivando poi a mettere in ghiaccio la partita con la corsa di Jones a poco più di due minuti dal termine, che siglava il 24-10 finale.
Tutto sommato il punteggio non rispecchia al 100% il dominio totale dei padroni di casa, che hanno sprecato più di qualche occasione per aumentare il bottino, ma Gruden si può dire totalmente soddisfatto del cambio di registro rispetto alla pessima prova di domenica scorsa. Trovare continuità è la banale ma fondamentale chiave per il prosieguo di stagione dei Redskins.
I Rams, invece, devono ancora capire chi sono realmente. Quelli della vittoria su Seattle non si sono presentati al FedEx Field ieri. Si tratta di capire se hanno mandato i fratelli scarsi o se decideranno di scuotersi di dosso questa partita e ricominciare a giocare sul serio. Domenica prossima arrivano gli Steelers, che hanno asfaltato i 49ers e, in più, recuperano Leveon Bell nel backfield offensivo: sarà il caso di prendere la decisione giusta…
La trasformazione subita dai St.Louis Rams e dai Washington Redskins rispetto alla partita giocata nella prima giornata, infatti, ricorda moltissimo il protagonista del romanzo di Stevenson, capace di essere un giorno uno stimato medico ed il giorno dopo un malvagio e torbido essere umano.
E così, i Rams che erano usciti dalla prima settimana di gioco come grandi protagonisti dopo la vittoria in overtime contro i Seattle Seahawks si sono trasformati in una squadra per lunghi tratti davvero inguardabile in ogni fase di gioco, mentre i Redskins, che dopo la débâcle contro i Dolphins della scorsa settimana molti candidavano alla “imperfect Season”, hanno letteralmente dominato gli avversari per più di tre quarti di partita, subendo solo un breve ritorno di fiamma all’inizio del secondo tempo ma riprendendo poi le redini della partita senza particolari problemi.
Guidati da un Cousins davvero molto ispirato (23/27 per 203 yd, 1 TD e 0 intercetti), i Redskins hanno invertito la loro filosofia d’attacco per trovare un varco in una difesa dei Rams che solo a tratti ha tenuto fede alla fama che l’aveva preceduta. Invece di stabilire il gioco di corsa per aprire quello di passaggio, infatti, i Redskins hanno fatto l’esatto contrario, aprendo la difesa avversaria con dei passaggi ben calibrati per poi affondare i colpi con Alfred Morris e, soprattutto, il rookie Matt Jones, autore di una partita straordinaria contornata da 123 yd su corsa e due touchdown.
Al contrario i Rams, per i quali rientrava il runningback titolare (almeno fino all’esordio del rookie Todd Gurley) Tre Mason, non hanno prodotto il benchè minimo guadagno né sulle corse né sui passaggi, arrivando addirittura a 22 secondi dalla fine del primo tempo prima di giocare un’azione nella metà campo avversaria e nemmeno per merito proprio (colpa di un punt svirgolato da Way che ha viaggiato per sole 18 yard prima di uscire dal campo).
Oltre al gioco di corsa assolutamente deficitario, i Rams venivano penalizzati dalla giornata orribile di Nick Foles, che sembrava essere in un altro pianeta rispetto ai suoi compagni di squadra. Spesso e volentieri sembrava non sapere cosa fare esattamente con la palla in mano, palla che ha anche perso (e fortunatamente recuperato) da solo senza un motivo apparente, ed abbiamo perso il conto di quanti passaggi fossero troppo corti o troppo lunghi o semplicemente troppo fuori bersaglio.
Gregg Williams lasciava inspiegabilmente al solo front four il compito di fronteggiare l’attacco avversario, con il risultato di portare troppo poca pressione su Cousins , mentre poco a poco il gioco di corsa riusciva ad arrivare sempre al secondo livello, dove il flagello dei placcaggi mancati ritornava ad essere una caratteristica peculiare della difesa di St.Louis, permettendo alla coppia Morris/Jones di accumulare guadagni interessanti e mettere punti nel tabellone, che alla fine del secondo quarto recitava Redskins 17 Rams 0. Quando nel secondo tempo Williams si ricordava che l’aggressività della difesa era stata la chiave vincente della partita contro i Seahawks, le cose miglioravano leggermente, ed i Redskins venivano ripetutamente fermati e costretti al punt, permettendo all’attacco di riavvicinare gli avversari nel punteggio, ma la modalità in cui avveniva la segnatura di Kenny Britt faceva capire che si trattava di un fuoco di paglia.
Foles eseguiva alla perfezione il solito schema di finta di corsa, finta di reverse e bomba sul profondo che aveva già tentato nel primo tempo con pessimi risultati. Questa volta Britt riceveva il pallone sulle mani e non poteva far altro che segnare, ma era nettissima l’impressione che Foles avesse “azzeccato il lancio della domenica”. Infatti per tutto il resto della partita continuava poi a sparare palloni a casaccio, e quando riusciva ad essere leggermente più preciso ci pensavano i suoi ricevitori a far cadere palloni facilissimi.
I Redskins riprendevano il controllo della partita e Cousins ricominciava a distribuire palloni con il contagiri a ricevitori marcati male e placcati peggio, arrivando poi a mettere in ghiaccio la partita con la corsa di Jones a poco più di due minuti dal termine, che siglava il 24-10 finale.
Tutto sommato il punteggio non rispecchia al 100% il dominio totale dei padroni di casa, che hanno sprecato più di qualche occasione per aumentare il bottino, ma Gruden si può dire totalmente soddisfatto del cambio di registro rispetto alla pessima prova di domenica scorsa. Trovare continuità è la banale ma fondamentale chiave per il prosieguo di stagione dei Redskins.
I Rams, invece, devono ancora capire chi sono realmente. Quelli della vittoria su Seattle non si sono presentati al FedEx Field ieri. Si tratta di capire se hanno mandato i fratelli scarsi o se decideranno di scuotersi di dosso questa partita e ricominciare a giocare sul serio. Domenica prossima arrivano gli Steelers, che hanno asfaltato i 49ers e, in più, recuperano Leveon Bell nel backfield offensivo: sarà il caso di prendere la decisione giusta…