Toccato il fondo, si inizia a scavare.

Gli Arizona Cardinals passeggiano sui resti dei St.Louis Rams prendendosi la rivincita per quella sconfitta di inizio stagione che non era proprio andata giù a Bruce Arians.
Se nel precedente incontro la differenza l’aveva fatta la difesa dei Rams, nella partita di ieri sera l’oramai ex “difesa fortissima” di St.Louis ha subito ben 524 yard, non dando mai l’impressione di poter fermare i Cardinals, e quando è successo è stato spesso per demerito degli avversari piuttosto che per meriti propri.
Con Carson Palmer a guidare un attacco tra i più prolifici della lega sia in fatto di punti segnati che di yard conquistate, i Cardinals hanno rimpiazzato un Johnson (Chris, infortunatosi domenica scorsa contro i Niners) con un altro Johnson (David, rookie che ha vinto alla grande il confronto con l’altro grande rookie della serata Todd Gurley) senza risentirne minimamente. Anzi, il rendimento di David Johnson è stato nettamente superiore a quello del Chris Johnson delle ultime partite, ed il giovane runningback ha messo da parte 99 yard e due ricezioni (una per una segnatura) per 21 yard, oltre ad una serie di corse che hanno portato lo scompiglio nella difesa dei padroni di casa.
Il risultato di 27-3, maturato praticamente tutto nel terzo quarto, è persin troppo stretto per il completo dominio che i Cardinals hanno mostrato per tutto l’incontro.
I Rams hanno avuto qualche piccola speranza di riprendere la partita alla fine del primo tempo, quando il punteggio era ancora inspiegabilmente fermo sul 7-0 Cardinals grazie al touchdown segnato nel drive di apertura da Jordi Nelson su passaggio di Palmer. Bethel, però, metteva le mani tra quelle di Brian Quick impedendogli una ricezione profonda che avrebbe portato i Rams in una ottima posizione di campo, costringendoli invece al punt.
Degli arieti si noteranno ancora nel secondo tempo una corsa (l’unica) di Hurley per 34 yard ed un ritorno di punt di Tavon Austin terminato sulle quattro yard ma richiamato indietro per uno sciagurato ed inutile holding di Chase Reynolds. Per il resto, il buio più assoluto, e le uniche azioni degne di nota arrivavano sempre e soltanto da parte dei Cardinals.
La corsa di Gurley portava i Rams a segnare gli unici tre punti della serata con Hocker, il kicker che dalla scorsa settimana rimpiazza l’infortunato Zuerlein e che, colmo dei colmi, si era leggermente infortunato egli stesso nel riscaldamento, tanto che ad effettuare i kickoff ci pensava il punter Johnny Hekker, che avrebbe calciato anche i field goal nel caso fossero stati oltre le 40 yard con nientemeno che Wes Welker come backup in caso di necessità.
Il divario, a quel punto, era nuovamente ridotto ad una sola segnatura, ma i Cardinals si assicuravano di rimettere le cose al loro posto con due drive consecutivi da 98 e 81 yard che terminavano entrambi in touchdown.
Nel quarto periodo i Cardinals si trovavano nuovamente a partire dalle proprie 4 yard, ma anche in questo caso Palmer non perdeva la calma e marciava fino dalla parte opposta dove, dalle 11 yard. Chandler Catanzaro metteva tra i pali il secondo field goal della serata per il 27-3 finale.
Per i Cardinals si tratta della seconda stagione consecutiva con almeno dieci vittorie, ma quest’anno la possibilità di andare ai playoff è reale e molto concreta, non avendo più davanti a sé una macchina tritasassi come i Seahawks, per quanto Seattle sia in piena ripresa in queste ultime settimane. Tre partite di vantaggio a quattro turni dalla fine, tuttavia, possono far dormire sonni tranquilli dalle parti di Phoenix.
Tutt’altra situazione in casa Rams, invece. Con questa sconfitta St.Louis si è assicurata la dodicesima stagione consecutiva senza un record vincente, e dopo le illusioni di inizio stagione, ora c’è da lottare con le unghie e con i denti almeno per evitare l’ultima posizione in division.
Difficile, però, immaginare questa squadra lottare, viste le ultime indecenti prestazioni. Si può sperare che cambi qualcosina con il ritorno di Keenum titolare al posto di Foles, ma anche lui non è che avesse brillato un granchè nella sua prima da starter.
Con la situazione disastrata della linea d’attacco non possiamo nemmeno più aspettarci chissà cosa da Gurley, ed anche la difesa sembra avere oramai tirato i remi in barca.
A Gennaio la NFL prenderà una decisione sulla questione dello spostamento a Los Angeles ma, come recitava un cartello di un tifoso ieri sera all’Ed Jones Dome, una squadra pessima come i Rams attuali la vorranno a Los Angeles?

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