La vigilia dell'inizio della free agency a Los Angeles vive sul clamoroso rifiuto di Janoris Jenkins del rinovo del contratto. Jenkins ha rispedito al mittente un'offerta di 45 milioni per 5 anni (cioè 9 milioni l'anno), ed ha anche licenziato il suo agente, colpevole di aver concordato con i Rams un'offerta da lui considerata di basso profilo.
Jenkins ha dichiarato di non tratatre per cifre inferiori ai 14 milioni l'anno, che sarebbe il salario che i Rams dovrebbero versargli nel caso decidessero di spendere su di lui il franchise tag. Tag che, invece, probabilmente verrà speso per l'altro cornerback Trumaine Johnson.
La situazione è ora piuttosto ingarbugliata. Per regolamento NFL Jenkins non può assumere un nuovo agente prima di cinque giorni, ma nel frattempo può tratare direttamente con i Rams, il che potrebbe essere un vantaggio, non dovendo poi cedere all'agente leventuale percentuale sul contratto firmato. La questione, però, è: il suo nuovo agente accetterebbe di averlo in scuderia con un contratto già firmato e non negioziato da lui? E poi, siamo sicuri che Jenkins sia in grado di sostenere una contrattazione senza l'aiuto di un agente?
Pur senza conoscere altri dettagli, come ad esempio il salario garantito e la suddivisione annuale con conseguenti ramificazioni sul salary cap, l'offerta dei Rams sembrava più che adeguata per un cornerback sì forte, ma non certo tra i migliori, soprattutto quando in una partita almeno un erroraccio lo si deve mettere in conto (quante volte lo abbiamo visto perdersi il ricevitore guiardando il backfield offensivo invece di seguire l'uomo, ad esempio? E quantio interventi mancati per l'esagerata ricerca dell'intercetto?). Da questo punto di vista i 14 milioni sono molto meglio spesi nei confronti di Trumaine Johnson. Meno spettacolare, forse, ma decisamente più affidabile. E con Lamarcus Joyner ed E.J.Gaines alle spalle che premono per avere più minutaggio in partita, Jenkins potrebbe diventare "spendibile". I Bears si sono già fatti sotto in vista del 9 marzo, giorno in cui Jenkins (e Johnson) diventeranno ufficialmente free agent.
Jenkins ha dichiarato di non tratatre per cifre inferiori ai 14 milioni l'anno, che sarebbe il salario che i Rams dovrebbero versargli nel caso decidessero di spendere su di lui il franchise tag. Tag che, invece, probabilmente verrà speso per l'altro cornerback Trumaine Johnson.
La situazione è ora piuttosto ingarbugliata. Per regolamento NFL Jenkins non può assumere un nuovo agente prima di cinque giorni, ma nel frattempo può tratare direttamente con i Rams, il che potrebbe essere un vantaggio, non dovendo poi cedere all'agente leventuale percentuale sul contratto firmato. La questione, però, è: il suo nuovo agente accetterebbe di averlo in scuderia con un contratto già firmato e non negioziato da lui? E poi, siamo sicuri che Jenkins sia in grado di sostenere una contrattazione senza l'aiuto di un agente?
Pur senza conoscere altri dettagli, come ad esempio il salario garantito e la suddivisione annuale con conseguenti ramificazioni sul salary cap, l'offerta dei Rams sembrava più che adeguata per un cornerback sì forte, ma non certo tra i migliori, soprattutto quando in una partita almeno un erroraccio lo si deve mettere in conto (quante volte lo abbiamo visto perdersi il ricevitore guiardando il backfield offensivo invece di seguire l'uomo, ad esempio? E quantio interventi mancati per l'esagerata ricerca dell'intercetto?). Da questo punto di vista i 14 milioni sono molto meglio spesi nei confronti di Trumaine Johnson. Meno spettacolare, forse, ma decisamente più affidabile. E con Lamarcus Joyner ed E.J.Gaines alle spalle che premono per avere più minutaggio in partita, Jenkins potrebbe diventare "spendibile". I Bears si sono già fatti sotto in vista del 9 marzo, giorno in cui Jenkins (e Johnson) diventeranno ufficialmente free agent.