
Se si chiudono le porte per Johnson, si aprono totalmente per Janoris Jenkins. Avendo rifiutato un'offerta da 9 milioni l'anno per cinque anni e non essendo stato scelto per utilizzare il tag, Jenkins potrebbe andarsene in qualsiasi momento a partire dalla prossima settimana. Nel frattempo, salvo risolvere la grana dell'agente nuovo, Jenkins ed i Rams continuano a trattare, sebbene questa scelta abbia messo i Rams in posizione di forza, ora, avendo chiaramente fatto capire a Jenkins che la proprietà ed il coaching staff lo vorrebbero ancora tra le loro fila, ma non a qualsiasi costo.
Nel mentre, due voci hanno smosso un po' le acque in questi giorni. la prima è quella relativa alle trattative in corso tra la proprietà e Jeff Fisher per un prolungamento del contratto. Da un punto di vista della stabilità della franchigia è un discorso comprensibile, ma quando si va ad analizzare la presunta stabilità (cioè siamo in pianta stabile tra le squadre della seconda metà della NFL, perennemente fuori dai giochi postseason) l'offerta di un prolungamento ad un coach che ha fallito il proprio obiettivo fa inarcare più di qualche sopracciglio.
A tenere alto lo spirito della fan base dei Rams ci pensa l'altra voce di questi giorni, cioè quella secondo la quale Peyton Manning sarebbe in procinto di firmare per una stagione con la franchigia di Los Angeles. Vedere il grande Peyton con il casco con le corna sarebbe probabilmente uno spettacolo, visti anche i quarterback che abbiamo avuto nel recente passato, ma sarebbe una scelta giusta e giustificata solamente nel caso avessimo un giovane virgulto da sviluppare (arriverà dal draft? Mannion possiamo considerarlo un talento da sviluppare?).
Il rischio sarebbe quello di ripetere l'esperienza già vissuta a Los Angeles con Joe Namath. Il vecchio campione che sverna ad Hollywood più impegnato ed interessato a girare spot pubblicitari che a lanciare palloni ai nostri ricevitori.