Lo showdown tra Los Angeles Rams e Philadelphia Eagles è andato in scena ieri al Los Angeles Memorial Coliseum e non ha assolutamente tradito le aspettative, risultando in una partita bella, spettacolare, piena di pathos e belle giocate. I 67mila del Coliseum, finalmente un pubblico decente per i Rams in casa, sebbene la presenza di fan degli Eagles fosse maggiore di quella dei fan dei Rams, non sono tornati a casa delusi dopo un pomeriggio in cui i colpi di scena si sono succeduti manco fosse un film di Hitchcock.
Pur spuntandola nel finale per 43-35, però, a Philadelphia non
sorridono più di tanto. Hanno riconquistato lo spot numero 1 nella NFC ed hanno raggiunto la qualificazione matematica ai playoff, ma hanno anche perso il loro giocatore di punta, quel Carson Wentz che anche ieri ha dato prova di essere un quarterback di cui sentiremo parlare ed apprezzeremo le gesta per molti anni ancora. Wentz, infatti, ha subito un non meglio specificato infortunio al ginocchio sinistro verso la fine del terzo quarto, quando si è buttato a corpo morto tra due difensori avversari per segnare un inutile touchdown annullato poi da un holding in linea.
Wentz è rimasto stoicamente in campo lanciando ancora un touchdown pass (l quarto della sua magnifica prestazione) preso con una magia assoluta da Jeffery, il quale è riuscito ad arpionare la palla con la punta delle dita evitando sia l’intervento di Barron che il contatto con il terreno. Una delle tante magie dei ricevitori degli Eagles che hanno dato spettacolo per tutta la partita con prese difficili ed acrobatiche ancorchè decisive.
La partita iniziava però con una magia di Kayvon Webster, che sfruttava un drop di Agholor trasformandolo in un intercetto. Tre azioni più tardi Gurley metteva sul tabellone i primi sei punti della partita.
Philadelphia non si perdeva d’animo e rispondeva con tre touchdown pass di Wentz per Celek (5 yard) e Burton (20 e 11 yard), mentre l’attacco dei Rams si inceppava con la solita mania di tralasciare subito il gioco di corsa per buttarsi sul gioco aereo, rendendo meno efficace la play action su Gurley. Nel finale del secondo quarto Goff e Kupp trovavano una fantastica intesa su due palloni che portavano i Rams a ridurre le distanze prima che Elliot piazzasse il primo dei suoi tre field goal di giornata per mandare la squadre al riposo con Philadelphia avanti 24-14.
Come spesso accade, nel secondo tempo i Rams camb9iavano faccia, e nel giro di un minuto e trentaquattro secondi ribaltavano la partita.
Prima era Watkins a ricevere un touchdown pass da una yard, e poi era il solito special team (date un aumento di stipendio a John Fassell, che se lo merita tutto!!!) a bloccare il punt di Donnie Jones con Michael Thomas. La palla rimbalzava precisa precisa tra le mani di Blake Countess, che la ritornava in touchdown.
Wentz ritornava alla carica, ma nella seconda frazione di gioco la difesa dei rams lo metteva molto più sotto pressione, rispetto al primo tempo, arrivando a colpirlo diverse volte, fino all’infortunio descritto in apertura.
Sembrava fatta per i Rams, soprattutto per il contraccolpo psicologico che gli Eagles parevano subire. Parevano, appunto, perché Nick Foles entrava in campo e continuava il lavoro di Wentz con la medesima autorità, sebbene con risultati meno eclatanti. La prestazione di Foles, però, bastava a portare altri 6 punti, frutto di due field goal di Elliot, in risposta al touchdown segnato da Todd Gurley.
Il sigillo sul risultato lo metteva però la difesa, fino a quel momento solida ma senza grossi acuti. La collaborazione tra due ex Rams era decisiva: Chris Long penetrava nella tasca e provocava un fumble colpendo il braccio di Goff che aspettava troppo a lanciare una post su Watkins, e la palla veniva raccolta da Rodney McLeod, stroncando sul nascere il possibile drive vincente dei Rams.
C’era ancora, in verità, una possibilità per i padroni di casa quando, con un secondo sul cronometro, tentavano il solito giochino dei mille passaggi laterali sperando di trovare il corridoio giusto, ma Tavon Austin trattava la palla con la sbadatezza che lo contraddistingue questa stagione, provocando un fumble che veniva recuperato e riportato in touchdown da Graham per il 43-35 finale.
Al netto degli infortuni pesanti (ricordiamo anche la rottura del tendine d’Achille per Kayvon Webster), questa partita ha confermato le gerarchie della NFC, con Philadelphia e Minnesota un gradino sopra i Rams, ma ha anche confermato che i Rams, con un po’ più di attenzione e meno penalità stupide, possono tranquillamente giocarsela con entrambe.
Domenica prossima i Rams avranno un altro impegno importante andando a rendere visita ai Seahawks, in uno scontro che varrà il titolo divisionale e l’accesso ai playoff senza passare dalla wild card.
Per gli Eagles, invece, le ultime tre partite con Giants, Raiders e Cowboys serviranno per rodare i meccanismi con Nick Foles nel caso la risonanza magnetica al ginocchio di Wentz di oggi dia il responso temuto da tutti: stagione finita.