Dopo la settimana di riposo i Los Angeles Rams tornano al SoFi Stadium per una partita che, sulla carta, non avrebbe dovuto rappresentare un ostacolo troppo impegnativo. Con O’Connell al posto di Minshew da un paio di settimane e praticamente senza ricevitori, eccezion fatta per Brock Bowers, che sarebbe però un tight end, un gioco di corse piuttosto sospetto ed una difesa poco più che onesta, i Raiders sarebbero proprio la squadra giusta da affrontare dopo un bye in un momento in cui vincere è la cosa più importante di tutte, un po’ per mantenere il passo dei rivali divisionali, un po’ per tornare dalla parte giusta del tabellone finale dopo un paio di sconfitte piuttosto amare.
E invece i Rams faticano fin dall’inizio con un attacco che sembra lontano anni luce dalle sue potenzialità. E non basta l’ennesimo uomo di linea infortunato e sostituito dal rookie undrafted Justin Dedich, che si attesta nella posizione di guardia sinistra e si disimpegna anche benino, a giustificare l’incapacità di questa offense di portare avanti il pallone e far muovere la catena.
Qualche nota positiva arriva invece dalla difesa, che sembra ormai aver sposato la causa della Dime. Essendo i due linebacker interni una fonte di placcaggi mancati, posizionamenti sbagliati e prestazioni pessime, Shula ha saggiamente deciso di lasciarne in campo solo pù uno dei due (Troy Reeder, il meno peggio) sostituendo l’altro con un DB aggiuntivo con un ruolo misto tra DB e LB, soprattutto come competenze. La scelta sembra pagare fin dall’inizio, perchè l’attacco dei Raiders, pur menomato come dicevamo in apertura, resta imbrigliato ed avanza anch’esso a fatica. La linea offensiva di Las Vegas fa tutto sommato un buon lavoro contenendo la pressione, soprattutto esterna, dei Rams, ma i risultati tardano ad arrivare ed i Raiders si devono accontentare di calciare dei field goal, cosa che faranno per tutta la partita.
I Rams, però, non sembrano in grado di prendere in mano il controllo della partita, ma verso la fine del primo quarto arriva l’evento che cambia le sorti dell’incontro. O’Connell subisce un colpo alla mano durante un lancio e deve lasciare il campo, sostituito da Gardner Minshew.
Il baffo, dopo un inizio soft, non smentisce la sua fama di produttore di turnover e lancia il primo intercetto della giornata regalando la palla ai Rams a metà campo. Probabilmente gasati da questo break difensivo, i Rams riescono finalmente a far funzionare l’attacco ed in quattro azioni mandano a segno Kyren Williams per il 7-3.
Non è finita qui: nel drive successivo Cobie Durant (che aveva già intercettato Minshew) piazza uno strip sack e Kam Curl recupera il pallone riportandolo in touchdown. Nel giro di un minuto e quarantasei secondi la partita è totalmente cambiata ed i Rams sembrano averla salda in mano.
Nel secondo tempo Williams allunga ancora, mentre Karty sbaglia una trasformazione ed un field goal, ma i Raiders riescono solo a segnare su calcio, e la seconda vittoria stagionale per Los Angeles è servita.
Sicuramente una buona boccata di ossigeno anche perchè, vista la situazione della NFC West, il cammino è ancora lungo ed il titolo divisionale non è una chimera lontana anche con un record di 2-5, ma questa vittoria non deve ingannare. Già giovedì notte contro i Minnesota Vikings la musica sarà ben diversa, perchè l’avversario sarà di tutt’altro spessore, ed i Rams dovranno confermare il miglioramento difensivo e cercare quello offensivo, che magari arriverà dal rientro di Cooper Kupp.